In un dialogo con me stessa, quasi come tra amiche, nella verità, sincerità, lealtà è apparsa la figura del gentiluomo, cavaliere di tempi mai andati, figura sempre presente. La poesia che comunica è basata sulla realtà dei fatti. La sua autenticità e bellezza è nel ruolo che lui riveste in una unione vera, quella che si realizza tra un Uomo ed una Donna. Quello che si concretizza tra loro è musica. Ho dato anima all’uomo “ideale”, che esiste nella realtà ma saperlo riconoscere, scegliere e rispettare non sempre si sa.
A volte si è distratti da altro, uomo o donna, ognuno lo sa.
Mi soffermo a riflettere sull’Uomo … gentiluomo …
Provo a riportare il mio pensiero … pensiero che tiene conto dell’aspetto umano, non tralasciando quello dei sensi, della passione … dei ragionamenti.
Un Uomo nasce, si alimenta e vive da gentiluomo. Il suo viaggio nella vita non è facile soprattutto quando si imbatte in un “mondo” che sente a lui estraneo ma che purtuttavia, grazie alla sua educazione, riesce a trarre insegnamenti, e a gettare il seme del bene. Perché un gentiluomo è una persona “per bene”. Riesce, nonostante incontri e scontri, diversi da lui, riesce a comportarsi da cavaliere. Il suo comportamento, fatto di attenzioni volte alla gentilezza, alla tenerezza, per lui spontanee e naturali, non sempre trovano un sorriso accogliente, un abbraccio di pari valore umano. A volte deriso a volte accettato per convenienza. Il fiore che lui porge merita mano altrettanto gentile pronta ad accoglierlo, attenta a riconoscere il suo profumo.
A volte la donna distratta, va! Capita!
Anche l’uomo distratto, va! Può capitare!
Ma lui, quando vuole, guarda oltre e va avanti per la sua strada. Lui sente che la Sua Lei c’è, conosce il suo profumo e segue quello.
Nel gioco della vita gli incontri sono una prova. Un uomo per bene non vede il male in quanto tale, non lo “conosce”, non ci fa caso “all’indifferenza”, finché non si imbatte in un incontro-scontro che lo porterà alla sofferenza e da qui ripartire più forte di prima. Un Uomo così è arte, un’opera paragonabile ad una statua marmorea o metallo prezioso, ma statua non è … gemma non è, anche se brilla di pari luce. Nella sua bellezza quanta forza e verità.
Un gentiluomo, nel suo viaggio, cerca la donna che sente nel cuore.
La mente, il cervello, scruta dall’alto della sua figura, mentre il cuore irradia amore dal centro del suo essere.
Un gentiluomo non porta una etichetta, non porta uno stemma, non una corona lo distingue da altri uomini e da altrettanti gentiluomini.
Questo una Donna vera lo sa bene. Una Donna “per bene” sa riconoscere il “suo” uomo “per bene” e la loro bellezza è nella reciprocità. Sono persone vere, che conoscono bene le loro fragilità, la loro forza. Sanno bene che gli errori sono inevitabili per svariati motivi. Sono persone concrete. Non sono “uguali”! Vogliono crescere e migliorare, magari insieme.
Non esiste un tempo, la vita dà le occasioni, possibilità che bisogna saper riconoscere, i tempi sono sempre quelli “giusti”.
Due persone così si riconoscono e si prendono per mano sapendo quale ruolo ognuno di loro ha nella realizzazione di un sogno, quello di curare il loro amore. Perché questo è tutto ciò che conta.
Nel gioco dei ruoli i due sanno che alla base della loro unione c’è l’immenso, fatto di comprensione, aiuto, cura, sostegno, rispetto “degli stessi ruoli” … tutto nella passione reciproca. Nel gioco dei ruoli vive il rispetto per l’altro, volere il bene dell’altro. Affiancare l’altro nelle scelte , nella realizzazione di un sogno… sostegno nell’errore , nel ricominciare … sempre insieme. Occorre passionalità, coraggio e volontà come possono avere solo persone vere.
Quanto amore nel porgere il passo, uno per l’altro pronti ad aspettare, i tempi dell’altro.
Nel gioco dei ruoli ognuno dei due fonde il proprio cuore con quello dell’altro loro sanno che questa fusione è solo “centrale”, non si annullano, ma lasciano parte del proprio cuore libero di agire per se stesso e per l’altro. Riconoscendosi realizzano “l’infinito”.
Loro sanno che alla base dell’amore vive il loro sentirsi liberi di amarsi.
Nel gioco dei ruoli Uomo e Donna sanno bene cosa vogliono e sanno bene cosa vuol dire avere cura uno dell’altro. Tu io … Noi. Così vanno e realizzano un’opera d’arte.
Dama e Cavaliere non hanno bisogno di tante parole. Si nutrono d’altro! Hanno bisogno solo di vivere secondo il loro cuore e camminare lungo uno stesso sentiero. Il loro orizzonte è il mare aperto.
Costantemente impegnati a vivere il loro quotidiano, non parlano del loro splendido modo di fondersi.
Con i piedi che sentono la nuda terra e gli occhi che toccano l’immensità del cielo.
Il loro è un dialogo tra pari. Nessuno vuole sopraffare l’altro, nessuno emergere di più: ad emergere, loro.
Elena Rosa Tafanelli
Da un dialogo con me stessa | Elena Rosa Tafanelli
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