“L’abbraccio virtuale” | di Antonella Petrella

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Mi pervadeva a tratti quella sottile  sensazione di paura, mi sussurrava finemente che non sarei mai riuscita ad abbracciarlo.

La prima sera che cominciammo a scriverci fu del tutto inaspettato. Le parole riempirono la notte ed ero affascinata dalla sua spiccata sensibilità e dalla sua capacità di comprendermi come se mi conoscesse da sempre. I nostri incontri virtuali divennero costanti ed immancabili. Non era necessario vederlo realmente perché immaginavo tutto di lui… né mi mancava ascoltare la sua voce perché bastava il suo respiro per farmi perdere il senno e ad allontanare ogni infelicità.

Riuscivo tra le pieghe dei suoi sorrisi perfino a intuire ogni suo pensiero, ogni sua incertezza, ogni sua tristezza.

Le parole scambiate tra noi in quei giorni restavano indelebili ed inarrestabilmente aumentava in me quel sentimento di amore di cui non credevo essere capace.

Ma non era semplicemente questo, cresceva un bene profondo ed incondizionato che colmava tutti quei miei vuoti raccolti nel tempo e sostenuti come ingombranti fardelli.

E così i nostri appuntamenti al pc si accavallavano sera dopo sera. Raccoglievamo i pensieri abbandonati durante il giorno e tutto ciò che ci faceva male spariva improvvisamente; restavamo soli nella nostra alcova virtuale per sfiorarci ed accarezzarci l’anima.

Poco importava che il tempo passasse senza stringerci. Ero certa che il nostro abbraccio sarebbe arrivato e la mia felicità sarebbe stata immensa.

Giorno dopo giorno lui si insinuava dolcemente nella mia vita controllandone ogni aspetto. Presenziava ogni attimo della mia giornata, ogni mia azione, ogni mio pensiero. Ostentava che gli ero necessaria oserei dire indispensabile. Questa sua fragilità mi legava ancor di più  a lui così  come la sua gelosia mi irretiva e lusingava allo stesso tempo e mi trovava dipendente dal suo stesso esistere.

Piano i giorni correvano via.

Testardamente aspettai grattando fino in fondo ad ogni possibile sua giustificazione per quell’abbraccio ripetutamente negato.

Lo rincorsi ad ogni suo distaccarsi per non abbandonare quel legame che sentivo sempre più lontano; mi aggrappai stretta  ad ogni sua promessa ma lui sparì senza un addio ed io ripercorsi finalmente cosciente i brividi di quella paura conosciuta fin dall’ inizio.

Il suo abbraccio non sarebbe mai arrivato ed io fui finalmente libera.

Antonella Petrella