Procida, l’isola che vorrei | di Mauro Galliano

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Tra le isole del Golfo di Napoli, Procida è la più piccola.
Ha avuto il coraggio e la sfrontatezza (nel senso buono della parola) di candidarsi come Capitale della cultura 2022, unica isola tra le 10 finaliste candidate al raggiungere il traguardo cosi ambito, non c’è da aspettare tanto perché il 18 gennaio si saprà.
Procida si contenderà il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022 assieme ad Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra, che sono le 10 città prescelte tra le 28 partecipanti. La città che “vincerà” subentrerà a Parma, che è stata individuata come città per il 2020 ma che sarà detentrice del titolo anche nel 2021 in quanto a causa della emergenza è stato deciso di prolungare l’evento anche per il 2021.
L’isola di Procida ha prevalso in questa prima selezione anche su Castellamare di Stabia, altra città candida in Campania, presentando un dossier per valorizzare i luoghi stupendi e le antiche tradizioni dell’isola, il turismo culturale e la destagionalizzazione dei flussi turistici
Lo slogan che accompagna Procida nella sua candidatura è “La cultura non isola”, non se ne poteva trovare uno migliore in un momento così difficile che tende ad allontanare fisicamente le persone. Imponente e luminoso, spicca luminoso in cima allo straordinario edificio che regna sul porto di Marina Grande: Palazzo Montefusco, meglio noto come Palazzo della Catena ma per tutti chiamato Palazzo Merlato, per via della splendida merlatura che sovrasta il palazzo. Già residenza estiva del re, poi convento nel ‘600, quindi abitato dagli isolani: è il vero e proprio saluto architettonico di Procida a chi vi sbarca e, da oggi, si fa ambasciatore del messaggio di Procida al mondo.

È una fusione di colori che, insieme al blu del mare che la circonda, può essere ammirata già prima di arrivare al porto di Marina Grande: basti pensare alle sue casette colorate e ai suoi vicoli stretti ma ricchi di arte. Elsa Morante, per descriverne il suo fascino, nel suo libro “L’isola di Arturo” scrive: «La mia isola ha straducce solitarie chiuse fra muri antichi, oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali. Ha varie spiagge dalla sabbia chiara e delicata, e altre rive più piccole, coperte di ciottoli e conchiglie, e nascoste fra grandi scogliere». Procida è stata approdo di scrittori, intellettuali, scienziati, artisti, giornalisti, oltre ad essere stata set per importanti produzioni nazionali e internazionali. Così piccola ma rivelatasi negli anni fonte di idee e progetti, seme di sapere e conoscenza per la Campania e l’Italia intera. Per questi motivi la Regione Campania non ha dovuto rifletterci più di tanto per aderire alla campagna di sostegno per “Procida Capitale italiana della cultura 2022” tant’è vero che ha chiesto a tutti i sindaci di arricchire, con le loro idee e il loro pensiero, questa iniziativa, sostenendo la candidatura.
L’iter per raggiungere questo importante traguardo è stato pubblicizzato da un’adeguata campagna promozionale, anche attraverso il coinvolgimento di artisti e rappresentati del mondo della cultura campani, volta a promuovere le bellezze e le peculiarità dell’isola di Procida. Tanti artisti per sostenere la sua candidatura, da Peppe Barra a Tony Servillo, dagli scrittori Maurizio De Giovanni e Valeria Parrella.
A fine dicembre sono stati fatti dei talk online che ripercorrevano le sezioni del dossier per la candidatura di Procida come Capitale italiana della cultura nel 2022.
Procida immagina: intelligenza creativa della collettività̀ e la capacità di liberarla e organizzarla”: il programma abbraccia, tra l’altro, 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali e 8 spazi culturali rigenerati.
È anche stato importante l’apporto dei cittadini realizzato attraverso “Procida Immagina”, un percorso di co-creazione partecipata con tavoli di lavoro sui temi importanti come inclusione sociale e accessibilità, giovani e nuove tecnologie, turismo culturale e destagionalizzazione. Tra le tante idee progettuali anche una mostra temporanea dove veniva descritto il legame indissolubile tra l’Isola di Procida, e i suoi abitanti, con il mare e l’anteprima dell’apertura del Museo Civico dell’isola.
Del comitato promotore fanno parte, tra gli altri, la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli e le università di Napoli e diverse realtà imprenditoriali del territorio.
La tavola è imbandita, non resta che incrociare le dita.
La cenerentola del golfo potrebbe ufficialmente diventare una bellissima principessa!

Alla prossima lettura.

Mauro Galliano

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