“Leggenda Huffman: Fa’ che io ti manchi ma lasciami andare” ǀ Intervista a Michelle Huffman ǀ di Maria Teresa De Donato

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Nel caro ricordo di

DUSTIN MARSHALL HUFFMAN

(1991-2009)

A prescindere dal nostro sistema di credenze, la morte – di qualunque tipo e a qualunque età, è qualcosa di veramente difficile con cui confrontarsi e questa è sicuramente un’affermazione riduttiva. Perdere una persona che si ama è semplicemente devastante, ma vedere il proprio figlio morire non solo prima di noi, ma a tale giovane età deve essere straziante.

Posso solo ammettere, usando empatia e con il cuore a pezzi, che quale individuo e quale consulente olistico della salute capisco perché e come alcune persone che si trovano ad affrontare esperienze terribili di questo tipo provino il desiderio di intorpidire i propri sensi per sfuggire al conseguente dolore emotivo, mentale e fisico che tale evento può portare nella loro vita.

Oggi ho il grande onore di intervistare Michelle Huffman, una donna straordinaria, moglie, madre ed autrice che ha vissuto personalmente quanto sopra descritto trasformando, alla fine, una tragedia in un’opportunità di fare qualcosa di positivo e di edificante che ha aiutato non solo lei a riprendersi, ma anche molti altri.

T: Michelle, Benvenuta sul mio blog e tante grazie per esserti presa del tempo per questa intervista.

M: Grazie per avermi invitata. È un onore essere qui.

 

T: Michelle, tuo figlio Dustin aveva solo diciassette anni, un bel ragazzo esuberante e con un futuro promettente avanti a sé…

Perché non inizi con il descrivercelo come madre? Ciò che amava, ciò che non amava, i suoi successi a scuola, sul lavoro e nello sport, le sue amicizie, i suoi modelli comportamentali, e qualsiasi altra cosa importante che ti venga in mente?

M: Dustin era un individuo gentile e compassionevole con un carisma che illuminava una stanza. Amava molto la sua famiglia ed i suoi amici ed era sempre pronto ad aiutare chi fosse nel bisogno. A scuola andava bene, ma non era bravissimo, anche se aveva l’abilità di esserlo. Non gli piaceva studiare, ma amava correre e doveva impegnarsi per avere voti alti per poter partecipare agli allenamenti.

I suoi sforzi furono ripagati quando vinse la medaglia d’oro alle finali dei Campionati Statali il 6 giugno 2009. I commentatori impazzirono quando sul rettilineo passò dal quarto al primo posto e molti reclutatori per le università vollero sapere chi fosse questo ragazzo. L’allenatore li informò con orgoglio che era solo un Junior e che sarebbero dovuti tornare l’anno seguente.

Dustin aveva anche una straordinaria etica di lavoro. Iniziò con il suo primo lavoro come addetto alla consegna dei giornali quando aveva appena undici anni e da quel momento fino a quando ne compì diciassette, lavorò come lavapiatti in un ristorante, al mercato delle carni, come bracciante in una fattoria e come operaio in un’azienda di potatura alberi. Uno dei suoi datori di lavoro mi disse che non era solo un buon lavoratore: era il miglior lavoratore che avesse mai avuto. Lavorava con grande impegno e quanto più velocemente possible per finire il lavoro che gli era stato affidato e poi chiedeva subito cos’altro potesse fare.

E benché fosse un eccezionale atleta ed un eccellente lavoratore, il suo attibuto degno di maggior ammirazione era la sua volontà ad aiutare gli altri. Non gli piacevano i bulli ed era famoso per essere colui che difendeva chiunque venisse preso in giro.

Molte di queste storie sono state condivise con me e saranno incluse nel mio prossimo libro, Leggenda Huffman: Corri veloce.

 

T: Che giovane incredibile! Non vediamo l’ora di conoscerlo meglio, dunque, attraverso il tuo prossimo libro.

Michelle, desidero che la nostra intervista fornisca il maggior aiuto possibile a tutti noi e ai nostri lettori e che sia uno strumento di guarigione per la tua famiglia e per tutti coloro che possono aver vissuto simili traumatiche esperienze…

A volte è molto difficile – o quasi impossibile – per noi dare un senso alle cose (almeno questa è stata in molti casi la mia esperienza) e quando la tensione è alta possiamo perdere il controllo sulla nostra vita a causa dell’eccessivo dolore e della sofferenza che proviamo… In queste circostanze “tranquillanti e tequila [potrebbero divenire] parte integrante della nostra vita quotidiana…”

In base alla tua esperienza quale sarebbe il miglior consiglio per evitare di cadere in questa trappola che non aiuta assolutamente con la situazione, ma, al contrario, sconvolge ancor di più la vita?

M: È troppo facile affogare i tuoi dispiaceri nell’alcool o stordire il tuo cervello con droghe perché il dolore ti può sopraffare, ma tutto ciò non fa che peggiorarti la vita. Ho trascorso la maggioranza del tempo a letto senza far nulla di positivo.

Sarebbe stato molto meglio, ai fini della guarigione, se avessi letto libri sul dolore e avessi frequentato dei gruppi di sostegno per coloro che sono in lutto. Tuttavia, ciò che più mi ha aiutata è stata la meditazione e la preghiera.

 

T: Quando tocchiamo il fondo sembra che la vita ci sfugga, che divenga inutile… e a prescindere da quanti tentativi possano fare gli altri per aiutarci, noi ci chiudiamo in noi stessi e rifiutiamo qualunque spiegazione per quanto “logica” e “razionale” possa essere e per quanto intesa a fin di bene…

Questo è stato anche il tuo caso… Come e quando sei riuscita finalmente a fare un’inversione di marcia e ad iniziare “a tornare a casa” per così dire? E può un cuore spezzato essere veramente aggiustato – come hai menzionato nel tuo libro?

M: Ero talmente a pezzi che la vita non aveva più senso per me e volevo solo che finisse. L’aiuto da parte di famiglia e di amici veniva rigettato perché non c’era nulla che potessero fare per restituirmi Dustin.

Poi un giorno Eden, un’amica di Dustin, mi chiamò e mi disse che aveva un messaggio da parte di Dustin. Aveva parlato con una sensitiva che le aveva detto che lui era triste nel vedermi piangere continuamente perché lo faceva sentire come se lui mi avesse distrutta e che stava per mandare delle sfere per farmi sapere che stava bene.

Questo ha costituito una svolta per me perché non avevo mai considerato che il mio comportamento potesse rattristarlo nell’aldilà e che non fosse accettabile. Decisi, lì su due piedi, che avrei iniziato a vivere la mia vita in modo tale che lui sarebbe stato orgoglioso di me.

E mentre un cuore rotto nel tempo può essere sanato, resterà sempre una cicatrice. Una profonda ferita che molto spesso porta ad avere un dolore cronico che resta per sempre. Può diminuire in quanto ad intensità, ma non sparire mai completamente. Ti ci devi solo abituare.

 

T: Come e fino a che punto passare dai farmaci alla meditazione ti ha aiutata? Potresti spiegarci meglio per favore?

M: Passare dai farmaci alla meditazione ha cambiato la mia vita. I farmaci mi hanno sconvolto la chimica del cervello mandandomi in un perenne giro sulle montagne russe. Hanno fornito solo un sollievo temporaneo. Gli alti raggiunti prendendo le medicine erano seguiti dai bassi in cui il loro effetto abbandonava il mio sistema, lasciandomi con il bisogno di prenderne di più. Era un circolo vizioso.

La meditazione ha ridotto il mio stress, migliorato la mia concentrazione ed aumentato la mia consapevolezza, la mia felicità e la mia accettazione, per nominare solo alcuni benefici. Ti fornisce un senso di benessere senza controindicazioni.

Non riuscivo a dormire senza prendere tranquillanti prima di andare a letto perché mi sarei svegliata nel cuore della notte urlando a causa degli incubi. Sin dalla prima volta che ho praticato la meditazione guidata per andare a dormire non ho più preso tranquillanti. Le meditazioni guidate di Glenn Harrold sono ora parte della mia routine notturna. Mi guidano in un meraviglioso e profondo sonno e mi risveglio la mattina felice, riposata e pronta per affrontare la mia giornata.

Mio marito dice che la meditazione mi ha reso una persona più gentile e più tenera. Il Dalai Lama dice che se ad ogni bambino di otto anni che c’è al mondo venisse insegnata la meditazione, elimineremmo la violenza nell’arco di una generazione.

 

T: Sono perfettamente d’accordo con questa affermazione e sui benefici che la meditazione può portare sulla nostra salute, sul nostro benessere e sulla nostra vita in generale.

Più passano gli anni e più mi convinco che nulla – o quasi nulla – accade per caso. Ogni cosa ha un suo scopo… Ogni cosa accade per un motivo specifico, per insegnarci qualcosa…, per prepararci per qualcosa di più grande. Quando ci rendiamo pienamente conto di questa dinamica, possiamo raggiungere un livello molto più elevato di consapevolezza e di comprensione ed iniziare a vedere tutto ciò che accade a noi ed intorno a noi come parte di un puzzle più grande, in cui ogni singola parte cerca di trovare la sua posizione corretta. E come hai spiegato molto bene nel tuo libro The Huffman Legend – Miss Me but Let Me Go – iniziamo a capire cosa sia in realtà la sincronicità, ossia che “La sincronicità accade quando tu ti allinei con il fluire dell’Universo, piuttosto che insistere che l’Universo fluisca nella tua direzione.”

Parliamo di come è nato il tuo libro, e vorresti spiegare ai nostri lettori questo concetto di sincronicità?

M: Inizialmente cominciai a scrivere la storia della vita di Dustin, ma da un punto di vista emozionale era troppo per me. Poi mio marito ed io iniziammo a ricevere dei segni. Molti segni.

Ero così entusiasta dei segni provenienti da Dustin e mi appassionavano talmente tanto che ne parlavo con chiunque mi stesse a sentire. Un signore con cui condivisi la mia storia mi disse: “Lei ha già un libro pronto.” E così iniziai a scrivere Fa’ che ti manchi ma lasciami andare.

Ho imparato che le coincidenze non esistono. Ogni cosa accade per un motivo ben preciso. Dovevo raccontare la mia storia a qualcuno che, in risposta, mi avrebbe suggerito di scrivere un libro sui segni che ho ricevuto dopo la morte di Dustin cosicché io potessi guarire e finire di scrivere la storia della sua vita.

Secondo i registri Akashic, “la Sincronicità avviene quando tu ti allinei con il flusso dell’Universo, invece di insistere che l’Universo fluisca nella tua direzione.” Io trovo che la Vita sia molto più semplice quando lascio che sia l’Universo a guidarmi e seguo il suo fluire.

Un perfetto esempio di questo è quando una mia amica mi consigliò di diventare insegnante-supplente. Le dissi che ci avrei pensato su ma non feci mai nulla per raggiungere quell’obiettivo. Qualche mese più tardi, un libro intitolato Mele e polvere di gesso apparve sul tavolo della mia veranda. Ciò fu strano perché io sono ossessionata dall’ordine e dal fatto che ogni cosa sia al suo posto. Nemmeno mio marito sapeva da dove provenisse quel libro e, dal momento che eravamo solo noi due e raramente avevamo ospiti in casa, fu come se questo libro si fosse materializzato dal nulla.

Aprii a caso il libro e lessi di una nuova insegnante che era molto nervosa il suo primo giorno di scuola. Gli altri insegnanti ed i bambini le dettero la benvenuta e lei capì che era dove avrebbe dovuto essere. Fu allora che mi ricordai del consiglio della mia amica e pensai che il libro dovesse essere un segno che mi indicava che dovevo diventare un’insegnante-supplente.

Poco dopo le mie prime supplenze che feci insegnando per una settimana in una scuola elementare, era venerdì e stavo andando via quando venni avvertita tramite la mia applicazione Jobulator che c’era un posto disponibile per insegnare alla scuola superiore. Non ero assolutamente pronta per quello. Mi sentivo più a mio agio con i bambini piccoli. Chiusi l’applicazione e me ne andai a casa.

Più tardi, quella sera, cercai di aprire l’applicazione Jobulator senza riuscire ad entrarvi. Il mio User ID era il mio numero telefonico e la password era uguale al codice di accesso che usavo per il mio telefono, dunque sarebbe stato molto facile entrare, giusto? Bene, alla fine dovetti resettare tutto. Quando controllai la mia email rimasi scioccata nello scoprire che il mio User ID era stato cambiato e che ora corrispondeva al numero di telefono della Borsa di Studio in Memoria di Dustin Huffman! Ed in qualche modo ero stata assegnata alla scuola superiore per le supplenze!!!

Ricambiai il numero di telefono, e malgrado avrei potuto chiamare e cancellare l’assegnazione della supplenza, scelsi di non farlo. Andò tutto bene e mi convinsi che l’Universo stava cercando di guidarmi. O forse era Dustin che mi stava dicendo: “Dai mamma che ce la fai!”

 

T: Sono certa che deve essere stata un’esperienza incredibile per te e sono molto felice di sapere che ti si sia presentata quell’opportunità e che tu l’abbia afferrata.

Un aspetto importante che menzioni nel tuo libro e che mi piacerebbe realmente condividere con i nostri lettori riguarda il concetto di “intuizione” o “sesto senso”, come viene anche chiamato. Alcuni di noi hanno delle facoltà intuitive particolarmente sviluppate…. – qualcuno, infatti, potrebbe persino usare il termine “paranormali” – che ci permettono di “sentire” cose prima che esse si manifestino… . In alcune occasioni possiamo avvertire una sensazione di pericolo, che riguarda persone o circostanze, o di male/malvagità, o qualunque altra cosa che faccia al caso… E malgrado tutto ciò, a prescindere da quanto cerchiamo di spiegarlo agli altri… la maggioranza di loro semplicemente non capirà, né tantomeno crederà in noi… dal momento che la nostra attitudine apparirà loro quasi irrazionale…, priva di senso… .

In base alla tua esperienza, vorresti parlarci in breve di questo argomento che potrebbe aiutare i nostri lettori a prendere in considerazione possibilmente il fatto che, in alcuni casi, potrebbe essere saggio prestare attenzione al “nostro cuore”, a quella voce interiore e profonda che ci parla anche se ciò avviene per il tramite di qualcun altro?

M: L’Intuizione, così com’è definita in Wikipedia è “l’abilità di acquistare conoscenza senza prove, evidenze o ragionamento consapevole, o senza comprendere come tale conoscenza venga acquisita.”

Per me è esattamente questo e molto di più. È un dono. È quella voce interiore che mi guida. Mi ha protetta in molte occasioni. Mi ha anche avvertita di imminenti eventi senza che io potessi fare nulla al riguardo.

Cercai di fermare Dustin dal prendere quel lavoro all’azienda di potatura di alberi. Infatti, scoraggiai l’amicizia tra lui ed il ragazzo che glielo aveva trovato quando erano ancora in quinta elementare. Era un ragazzo molto carino, ma qualcosa mi diceva che non andava bene.

Solo tre giorni prima dell’incidente finii in ospedale perché i valori della mia pressione sanguigna scesero improvvisamente a 43/35 senza un’apparente ragione. Al controllo successivo dissi al medico che pensavo si trattasse di una premonizione. Con mia sorpresa mi rispose dicendomi che poteva essere vero.

 

T: E probabilmente avevate entrambi ragione… A prescindere da ciò in cui ognuno di noi creda in relazione alla morte e al concetto di “anima” e/o di “spirito”… la fede che abbiamo può esserci di grande sostegno nel momento del bisogno. Vorresti condividere con noi la tua esperienza personale circa quelli che tu hai interpretato come “segni”… e che ti hanno realmente aiutata prima a convivere con la perdita di tuo figlio e poi ispirata ad andare avanti in modo più costruttivo?

M: Era da poco che avevo perso Dustin e stavo singhiozzando, urlando istericamente il suo nome. Subito dopo sentii il profumo della sua colonia. Rimasi in silenzio pietrificata senza capire completamente cosa fosse successo. Più tardi capii che questo era un esempio di odore proveniente da uno spirito.

Era trascorso circa un anno dall’incidente e noi stavamo andando alla scuola superiore per prendere il diploma d’onore di Dustin quando il cellulare di mio marito squillò. Era una chiamata proveniente da un numero telefonico sconosciuto e sullo schermo apparve la foto di Dustin. Fu un solo squillo e non c’era nessuno dall’altra parte all’apparecchio. Non c’era nessuna spiegazione logica su come questo fosse accaduto dal momento che specifici numeri telefonici devono essere taggati con una foto per apparire, ma noi non eravamo ancora sicuri che non si trattasse di un malfunzionamento elettrico. Ora sappiamo che lui era con noi.

Notammo anche delle insolite sfere di luce incandescente in alcune fotografie postate su Facebook da amici di Dustin. In un primo momento interpretammo quei segni quali anomalie fotografiche, ma dopo aver parlato con Eden non ne fummo più sicuri. Potevano queste essere le sfere che le erano state menzionate nel messaggio da parte di Dustin? Dopo tanto discutere su di esse finalmente ricevemmo un’immagine il giorno di quello che sarebbe stato il diciannovesimo compleanno di Dustin. Ero sicura che se avessi organizzato una festa, lui sarebbe venuto ed infatti ricevemmo l’immagine di una sfera con il volto di Dustin accanto ad essa.

Questi sono solo alcuni dei molti segni che mio marito ed io abbiamo avuto la benedizione di ricevere. Dustin ha continuato senza sosta a farci sapere che sta bene e che sarà sempre lì per noi ogni volta che ne avremo bisogno.

 

T: C’è qualche altra cosa che vorresti dire ai tuoi figli, a tuo marito, ai tuoi parenti ed ai tuoi amici che non è stata ancora detta… e che potrebbe aiutare ad affrettare il processo di guarigione consentendo a voi tutti di avvicinarvi l’uno all’altro più di quanto non lo siate stati in passato?

M: È del tutto normale soffrire per la perdita di una persona cara, ma non lasciare che tale sofferenza ti consumi. Rimanere a letto per più di un anno è stato controproducente ed egoistico. Più mi compativo e peggio era. Non è stato giusto per nessuno.

Ciò che realmente aiuta è l’aiutare gli altri. Ad esempio, le festività sono momenti difficili. Il mio Natale ha sempre ruotato intorno al mio bel ragazzo, Dustin. Il primo Natale senza di lui è stato straziante. Poi un giorno ho visto un post su Facebook pubblicato dalla mia vicina di casa che è anche la nostra consigliera comunale per il nostro rione. Cercava gente che provvedesse al Natale per i bambini che altrimenti non lo avrebbero avuto. Mi sono subito offerta quale volontaria e questo è stato il secondo anno che ho partecipato al programma. Le uniche cose che sapevo di questi bambini erano la loro età, la loro taglia ed i loro interessi. Ho comprato loro un cappotto invernale, guanti e abiti caldi. E naturalmente giocattoli. Tanti giocattoli.

Non conosco questi bambini e non li ho visti aprire i loro regali, ma so che il loro sorriso illuminava i loro volti mentre lo facevano. E questo è esattamente ciò che Dustin avrebbe voluto.

Onora i tuoi cari facendo felice qualcuno che è nel bisogno. Aiutare gli altri fa bene all’anima.

 

T: Hai assolutamente ragione. Questa è anche la mia esperienza personale. Faccio volontariato da più di 30 anni e non posso che concordare con te dicendo che non c’è nulla di più gratificante dell’aiutare coloro che sono nel bisogno con tutto il nostro cuore e renderli felici in qualunque modo possiamo ed invito tutti i lettori a cercare tali opportunità. La loro vita cambierà per sempre. Grazie per aver condiviso questa tua esperienza in tal senso.

Michelle, in che modo i nosti lettori possono beneficiare del tuo libro Leggenda Huffman: Fa’ che ti manchi ma lasciami andare e perché dovremmo incoraggiarli a comprarlo?

M: Ad essere sincera con te, pensavo di aver scritto il mio libro perché volevo raccontare a tutti quanto fosse straordinario il mio Dustin e tutti gli incredibili segni che ha mandato dall’aldilà. Ciò che ho fatto, in realtà, è stato scrivere un libro che potesse dare speranza a coloro che sono in lutto ed ispirare altri ad onorare i loro cari vivendo una vita felice ed onorevole.

 

T: Sono certa che i nostri lettori apprezzeranno la tua onestà così come i tuoi consigli ed i tuoi suggerimenti.

Michelle, è stato davvero un piacere averti come ospite sul mio blog e ti auguro il più grande successo come donna, madre, moglie ed autrice.

M: È stato un piacere essere qui. Grazie per avermi ospitata. Amo condividere la mia storia e spero aiuti ad ispirare altri lettori che potrebbero avere difficoltà a causa della loro perdita.

 

T: Che dire se qualche lettore volesse contattarti o persino acquistare il tuo libro, come può farlo?

M: HUFFMAN LEGEND: MISS ME BUT LET ME GO può essere acquistatao online su https://www.BalboaPress.com o https://www.amazon.com/Huffman-Legend-Miss-but-Let/dp/1504387996/ref=sr_1_1?keywords=HUFFMAN+LEGEND

I nostri lettori possono anche visitare la mia pagina web su https://www.HuffmanLegend.com per vedere le foto a colori menzionate nel libro. Tutti coloro che lo desiderano possono contattarmi all’indirizzo email Michelle@MichelleHuffman.net   Mi farebbe piacere ascoltare la loro storia.

 

T: Grazie ancora, Michelle, per aver partecipato a questa intervista e per aver condiviso la tua esperienza. Con tutto il cuore, auguro a te e alla tua famiglia ogni bene. Che voi tutti possiate trovare un modo per guarire le vostre ferite emotive, mentali e spirituali nella maniera migliore e quanto più veloce possibile e continuare a godere la vita come sono certa Dustin avrebbe desiderato per voi tutti.

M: Ai lettori vorrei dire: Siate aperti a ricevere segni e a sapere che i vostri cari dall’altra parte vi aspettano. Fino a quando quel momento arriverà, vivete la vostra Vita ♥

 

IMPORTANTE! Il materiale di cui sopra ha solo scopo informativo e non è da considerarsi parere medico. Qualunque siano le circostanze in cui vi troviate, consultatevi prima con il vostro medico.