“Internet Addiction Disorder” (Disturbo da Dipendenza da Internet) | di Aurora d’Errico

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Buongiorno, miei cari lettori e ben tornati nella mia rubrica : “In salotto con Aurora”.

Uno dei fenomeni a cui stiamo assistendo negli ultimi anni, da quando si è diffuso l’utilizzo di internet, è quello comunemente noto con il nome di “Internet Addiction Disorder”, ovvero “Disturbo da dipendenza da internet”, considerata, ormai, una vera e propria patologia al pari di altre forme di dipendenza patologica. Si tratta di un disturbo da “dipendenza”, che va dalla navigazione sui social al gioco online, un fenomeno che si è talmente diffuso a tal punto che nel 2013 è stato riconosciuto come un disturbo psichico. Tale disturbo, copre una vasta gamma di comportamenti psicopatologici, le cui caratteristiche comuni sarebbero riconducibili alla disregolazione degli impulsi e difficoltà nella gestione degli stati emotivi dolorosi. Le cause di questa nuova patologia sono di tipo complesso e multifattoriale, come ad esempio fattori di predisposizione biologico-genetico, psicologici, socio-ambientali. La dipendenza patologica può essere sviluppata da qualsiasi cosa che generi una forte “stimolazione” gratificante, offrendo così, una sorte di “riempimento” a molti vuoti interiori, finendo a volte, per intrappolare alcuni individui predisposti nelle reti virtuali. Tra gli studiosi di questo nuovo fenomeno, la dott.ssa Kimberly Young, fu la prima ad ipotizzare l’esistenza di un disturbo psicopatologico legato proprio all’uso eccessivo di internet, individuando almeno cinque specifiche tipologie da dipendenza online: 1) “Dipendenza Ciber-relazionale”, in cui le relazioni virtuali diventano talmente importanti per il soggetto coinvolto a scapito dei rapporti reali con la famiglia e gli amici; 2) “Dipendenza cibersessuale”, in cui i soggetti coinvolti sono dediti all’utilizzo e al commercio di materiale pornografico e/o in chat-room erotiche; 3) “Sovraccarico cognitivo”, in cui i soggetti coinvolti trascorrono sempre più tempo nella ricerca e dati sul web; 4) “Uso compulsivo di internet”, in cui il soggetto coinvolto trae piacere dall’acquisizione immediata di oggetti su internet o dalle aspettative di vincita in denaro, come  il gioco d’azzardo, scommesse, shopping compulsivo; 5) “Dipendenza da videogiochi”, dove i soggetti possono restare connessi a giocare online anche per svariate ore, diventando irrequieti e irritabili quando non sono online. Dai numerosi studi svolti in questo campo, è emerso che esisterebbero alcuni fattori di rischio che potrebbero portare all’insorgenza di psicopatologie legate all’uso di internet: a) “fattori situazionali”, come contrasti coniugali o abusi sessuali; b) eventi consequenziali a problemi familiari, relazionali o economici, dove l’utilizzo di internet diventa una via d’uscita ai tanti problemi quotidiani; 4) “condotte a rischio”, dove si assiste a riduzioni di una vita relazionale sopraffatte da diverse ore di vita “virtuale”; 5) “particolari personalità” che hanno paura di mettersi in gioco nella vita reale e si rifugiano dietro quella del tutto apparente, cioè virtuale. Ma, al di là di alcuni fattori dovuti a predisposizioni biologico-genetici, esistono alcuni individui che seppur non affetti da nessun disturbo psichiatrico, sarebbero ugualmente a rischio nel divenire “dipendenti da internet”. Si tratterebbe di persone con difficoltà comunicative-relazionali, che per sfuggire alle problematiche esistenziali di tutti i giorni, troverebbero nella rete l’unica via d’uscita per sentirsi gratificati e vivere una vita apparentemente normale. Pertanto, il vero problema che è emerso non è tanto il “connettersi” a internet per sperimentare nuovi tipi di strumenti tecnologici a disposizione, ma è quello di trovare nel mondo sommerso di internet, l’unico mezzo di legame con il mondo circostante. Se da una parte, quindi, l’avvento di internet ha migliorato la rapidità di ricerca e di comunicazione, soprattutto nell’ ambito lavorativo, dall’altra, ha contribuito ad impoverire le vite relazionali di molti individui, tanto da trasformarli in molti casi in “dipendenti da internet”. La possibilità di trasformare il semplice uso di Internet in vera e propria dipendenza è imputabile spesso alla fragilità emotiva di base che presentano alcuni individui in cui spesso sono già presenti altri disturbi, come depressione, ansia, dove l’utilizzo di internet viene vissuto come un tentativo di compensare le problematiche relazionali reali oppure di evadere dalla sofferenza emotiva. Pertanto l’unico strumento che si ha a disposizione per uscire da una tale dipendenza è senza dubbio, il ricorso ad un mirato intervento psicoterapico di tipo cognitivo comportamentale, in modo da far uscire gradualmente il soggetto che ne è vittima dal mondo di internet ed aiutarlo, finalmente, a riprendersi la sua vita reale per tornare così ad un utilizzo sano della rete.

Aurora d’Errico

Aurora d’Errico

 

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Affascinata del sapere fin da piccola, tanto che all’età di quattro anni e mezzo sapeva già leggere e scrivere, grazie alla vasta biblioteca paterna, si è sempre “cibata” di numerosi libri di ogni genere per cercare di soddisfare quella sete di conoscenza che ha rappresentato per lei il motore dominante di tutta la sua vita. Laureata in Giurisprudenza, Avvocato e Scrittrice, Master in criminologia e criminalistica, Master in diritto di famiglia, Giurista d’Europa, relatrice in numerosi convegni per la lotta alla violenza sessuale, al bullismo, allo stalking ed altri argomenti attuali, è stata ospite in diverse trasmissioni televisive oltre ad essere citata su alcune riviste e testate giornalistiche nazionali ed internazionali. E’ stata ideatrice e Presidente di “AZZURRO DONNA”, un’associazione culturale che l’ha vista in prima linea per la diffusione dei diritti civili, soprattutto nel campo femminile e la promulgazione della pace nel mondo, tanto da ottenere nel 2019 il “CERTIFICATE OF APPRECIATION”, un importante riconoscimento ufficiale per il lavoro umanitario a favore dei “diritti umani”, da parte della Presidente dell’N.O.P.H, Ambasciatrice della Pace dello Stato della Tunisia. Sempre nel 2019, riceve un altro importante premio, “PREMIO ALLA CULTURA”, come “SCRITTRICE”, per il Premio alla Buona Volontà nella città di Cuneo. Nel 2020, viene nominata Responsabile per la Regione Abruzzo dei volontari A.I.SO.S (Associazione Italiana Studio Osteosarcoma). Nel 2016 pubblica il suo primo libro dal titolo “AMORE, ADULTERIO E SEPARAZIONE”, una sorta di saggio sull’amore e sui motivi che spingono all’adulterio. Nel 2017, è la volta di “OBSESSION DEVIL”, il suo primo romanzo rosa/thriller che si svolge in Bretagna. Sempre nel 2017, “MIELE, ZENZERO E POESIA”, la sua prima raccolta di poesie, quasi tutte dedicate all’amore. Nel 2018, “SENTIERI VIRTUALI”, un altro romanzo rosa. Nel 2019 pubblica la sua prima favola “IL CASTELLO DELLE ROSE”, in cui parte del ricavato andrà in favore dell’A.I.SO.S.. Da qualche mese ha terminato il suo ultimo romanzo, la cui pubblicazione è prevista per fine estate e ha già iniziato il suo settimo romanzo, oltre ad una serie di nuove poesie e aforismi. Con la sua nomina come uno dei REDATTORI della Piattaforma di Mobmagazine.it, grazie al suo promotore, lo scrittore Andrea Giostra, avrà una RUBRICA tutta sua dal titolo: “IN SALOTTO CON AURORA”, in cui verranno trattati argomenti di arte, cultura e spettacolo, dove i lettori potranno interagire direttamente attraverso i loro preziosi commenti.