Delusione d’amore: fondamentale assumersi le proprie responsabilità | di Daniela Cavallini

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Il vittimismo priva del potere personale

Amiche ed Amici carissimi, molto spesso tendiamo a proiettare sul partner la realizzazione dei nostri desideri. Proiezioni delle quali non ci rendiamo conto e che, quando vengono disattese – dal partner o presunto tale -,  cadiamo nello sconforto, assumendo il ruolo di vittime. Il ruolo della vittima, talvolta, induce ad una sorta di comportamento esibizionista, sintetizzabile nelle classiche espressioni divulgate agli amici e parenti tutti: “con tutto quello che ho fatto per lui/lei”, “con tutto l’amore che gli/le ho dato, guarda come mi ha trattata/o”, “sono proprio sfortunata/o”. Frasi pronunciate nell’intento di riscontrare l’altrui meravigliato compiangimento e soprattutto ottenere ragione.  Se poi l’amica/o del cuore incalza con “lo dicevo io che quello/a non era alla tua altezza, ma tu l’amavi e gli/le hai dato tutta/o te stessa/o e adesso… guarda che brutta persona si è rivelata”… evviva!! Un inciso: forse si trattava d’invaghimento… l’amore non recrimina!

In realtà, se solo fossimo consapevoli che tutto quanto avviene nella nostra vita lo creiamo noi stessi e considerassimo che assumercene la piena responsabilità significa detenere la più elevata forma di potere sul controllo degli eventi, forse sostituiremmo il compiangerci ed il denigrare – oltre ad attribuirgli la responsabilità –  chi riteniamo la causa del nostro fallimento, con un’analisi oggettiva della causa induttiva di tanta sofferenza.

Innanzitutto – e qui mi rivolgo soprattutto a voi, Amiche mie carissimequando iniziamo una relazione, cerchiamo almeno di essere certi che tale sia… ovvero che esista la cd comunione d’intenti. Non sto scherzando, non di rado ricevo mail nelle quali è evidente che alcune Donne scambiano una piacevole notte di sesso con il fidanzamento… Che sia la proiezione di un loro desiderio?!

“Gli ho dato tutta me stessa”. Che si tratti di un’avventura o di una storia… ecco… qui, a costo di crearmi inimicizie, non posso esimermi dal riferire alcune  mie – personali ed opinabilissime – considerazioni: la prima è “chi te l’ha chiesto?” L’amore è un sentimento, è istinto ed ognuno offre quello che ha per come lo sa dare. Partendo da questa riflessione, non possiamo non riconoscere che noi non avremmo saputo rapportarci in maniera più “ridotta” e all’altro il diritto di non corrispondere tale intensità o di rifiutare una relazione perché privilegia la sua libertà o altro. Inoltre quel “tutta me stessa” che per colei che dona è davvero il massimo… per l’altro può essere “insignificante”. E se fossimo noi al posto suo? Ognuno ha le proprie esigenze e se queste non collimano, non è colpa di nessuno. Nessuno è indegno d’amore, semplicemente non può offrirlo né  ottenerlo  da “quella” persona. Il rispetto consiste anche nell’accettare e non recriminare su ciò che abbiamo scelto di donare. Ammettiamolo: in quel momento ci sarebbe costato di più non donare!!

E’ innegabile la sofferenza procurata dalla delusione, ma soffermandoci sulla dovuta e profonda riflessione, non possiamo che convenire sul fatto che siamo state noi le protagoniste della nostra scelta di “offrirci”. Non per questo meritiamo gratitudine e non per questo siamo vittime della sfortunata sorte che ci è stata riservata. Vittime solo della nostra scelta dovuta a nostri errori di valutazione, magari generati da uno stato di bisogno d’amore, induttivo di proiezioni.  Inutile e meschino è il divulgare quanto bella persona sei tu e quanto filibustiere è lui… “Lui” è frutto del tuo errore di valutazione.

Assumendoci la responsabilità che comporta ogni scelta – non solo sentimentale – abbiamo il potere di controllare gli eventi – tranne quelli tragici – che accogliamo nella nostra vita e di arginarne così la sofferenza.  Acquisendo questo stile di pensiero, saremo più oggettivi e comprensivi. Ed infine, nel salutarvi, vi ricordo che – casi limite esclusi –  esiste “il boia” perché qualcuno accetta il ruolo di “vittima”.

Un abbraccio!

Daniela Cavallini