Gran Galà della Cultura e Legalità: “La guerra dei Rossi” fra gli ospiti d’onore! | Inarrestabile ascesa per l’appassionante best seller di Gian Ettore Gassani

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Gian Ettore Gassani

 Amiche ed Amici carissimi, il Presidente A.M.l, l’Avv. Matrimonialista Gian Ettore Gassani, sempre disponibile e prodigo nell’offrirci preziosi consigli legali, con la peculiarità di un’esposizione accessibile a tutti, ama parteciparci dei suoi “casi di bottega” più significativi ed esemplificativi.

Si percepisce la spontaneità dell’Autore, grazie ad uno stile immediato, scevro – come Egli stesso afferma – da riletture e correzioni. “Nessun correttore di bozze, se ci sono errori, sono i miei”, asserisce con il tono istintivo che gli è proprio e che ne rivela l‘urgenza emotiva d’espressione.

Semplice ed ironico, pur a tratti sorprendentemente coriaceo, lo ritroviamo nei suoi libri, rispecchianti la non lieve personalità di Gian Ettore, unitamente alla professionalità dell’Avv. Gassani.

La guerra dei Rossi

 

In merito all’ultimo successo letterario  – “La guerra dei Rossi” Ed. Diarkos -, intervistai l’Avv. Gassani – https://mobmagazine.it/blog/2020/12/gian-ettore-gassani-la-guerra-dei-rossi-racconti-di-famiglie-e-di-violenze-prima-e–il-covid-19/– in piena pandemia Covid 19, momento penalizzante per l’organizzazione dell’evento dedicato alla presentazione del libro, ma, a mio parere, impreziosito dal maggior coinvolgimento emotivo sollecitato nel lettore data la constatabilità dei drammatici fatti riportati.

 “La guerra dei Rossi”, è un successo in costante ascesa, tanto che sarà presentato dall’Avv. Gassani stesso, all’incontro del 10 settembre p.v. al Gran Galà della Cultura e Legalità, presso il Palazzo dei Congressi, sito nella splendida Taormina.

Video Evento Taormina 2021 | Avv. Gian Ettore Gassani:

Rileggendo alcuni racconti riportati nell’opera “Gassaniana”, ho avvertito il desiderio di trascrivere e condividere alcune frasi, che hanno particolarmente toccato la mia sensibilità di figlia, di moglie, di donna… Non aggiungerò alcun commento… deconcentrerebbe il Lettore!

Da “La guerra dei Rossi”, frasi liberamente tratte…

“Ho pensato ai miei fine settimana a studiare, alle mie quattordici ore di lavoro ogni giorno, ai cialtroni e agli onesti che incontro tutti i giorni, alle gioie e delusioni della mia professione, al mio ruolo di testimone quotidiano di conflitti irrisolti, alle mie notti insonni, alla mia ansia alla vigilia dei processi, alla mia solitudine tra i fascicoli, alle facce e ai nomi di quanti mi hanno consegnato la loro vita spericolata da difendere, alla imperdonabile inadeguatezza del nostro sistema giustizia e, soprattutto, ai tanti bambini contesi, abusati barattati, alienati, abbandonati per i quali mi sono battuto”.

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“Leggerete storie di vita reale (con nomi di fantasia) che vi faranno accapponare la pelle. Che vi offriranno la prova di come e quanto un genitore possa devastare un figlio, di come la cattiveria e l’ignoranza possano travolgere l’istintivo senso di protezione verso le proprie creature. Di quanto i luoghi comuni e le omertà incidano sull’eterno Medioevo che viviamo”.

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“Da una settimana sulla mia scrivania c’è un fascicolo che scotta. Racconta di Paola, tredici anni, che si trova nel mezzo di una guerra giudiziaria esplosa con la separazione dei suoi genitori. In pochi mesi è ingrassata dieci chili. E’ uno dei segnali più pericolosi della sofferenza di un minore stritolato in queste contese”.

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“Non confondiamo i padri e le madri, con le mamme e i papà! E’ questo il senso di questa raccolta di piccoli romanzi, più che un saggio”.

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“Il Covid-19 è stata un’emergenza sanitaria, economica e sociale. Molti non hanno avuto la percezione dell’emergenza familiare che si è scatenata durante questi arresti domiciliari di massa. Per le coppie, specie quelle già in crisi da tempo, è stata una tortura condividere tempi e spazi, senza poter uscire di casa, senza staccare la spina della tensione, senza tregua”.

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“Nei casi più gravi, ho dovuto reinventare il mio modo di fare l’avvocato. Non potevo ricevere le vittime nel mio studio e non sarebbe stato prudente stare al telefono con esse alla presenza del carnefice in casa. Ho – pertanto – fatto di necessità virtù: ho invitato queste vittime a chiamarmi o incontrarmi quando erano fuori casa. In due occasioni, ho deciso di contattare telefonicamente mariti violenti per scongiurare tragedie imminenti. Sono stato quanto più diplomatico possibile con questi due disgraziati, ma è stata durissima. Ho avuto paura, ma non avevo alternative”.

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“Avevano messo al mondo tre figli nell’illusione che la famiglia numerosa avrebbe reso più saldo il rapporto coniugale. Altra immane follia! I figli non salvano un bel niente. Semmai sono la miccia del conflitto quando l’amore della coppia è già finito”.

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“Una qualsivoglia risposta di un avvocato potrebbe essere una provvisoria boccata di ossigeno o almeno l’illusione che non sia tutto perduto. Il dolore ha bisogno di sfogarsi, di trovare una via di fuga e soprattutto un po’ di complicità. Quando capto segnali di disperazione cerco di dare speranza. Ho paura che un mio rifiuto, benché giustificato dalla stanchezza, possa essere concausa di un gesto estremo o di un dolore senza rimedio”.

“Non so quante lacrime saranno state versate nella mia bottega. Il pianto è il più sincero segnale del dolore di chi sta affogando nella tristezza. Ho visto piangere uomini, donne, manager, magistrati, giornalisti. Tutti. Il dolore è una ‘livella’. E’ democratico, è trasversale, non ha confini, non ha sesso, non ha età, non ha colore della pelle, non ha ideologie”.

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“Non interrompo il pianto per rispetto e per non dire banalità. Il pianto deve arrivare a compimento. Perché è necessario, liberatorio, inevitabile, doveroso”.

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“Cerco di insegnare a molti clienti, che stanno male oltre misura, il metodo ‘sticazzi’, che a Roma è una filosofia di vita vincente. Se un matrimonio è finito è inutile piangersi addosso, meglio farsi rimbalzare tutto ciò che è possibile. Sono gli incidenti di percorso della vita”.

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“La vera infedeltà di coppia è la risposta naturale a due sentimenti orrendi: disinteresse e indifferenza”.

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“Chi accetta le corna una volta, le accetterà per sempre. A tutto c’è rimedio tranne che alla rassegnazione”.

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“L’unica prevenzione certa alle corna è non sposarsi o non avere un partner”.

“Molti uomini sono talmente distratti che non si accorgono nemmeno delle plateali metamorfosi delle loro donne. Vuol dire che sono cervi a primavera al 100 per cento nel loro DNA, cioè non sono diventati cornuti, ma ci sono proprio nati”.

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“Quando si è scoperti dal partner, gli uomini conoscono una sola tecnica di difesa: negare sempre, soprattutto l’evidenza…’cara posso spiegarti, non pensare male…’. Ma… Lui era totalmente nudo, con l’aggravante degli orrendi calzini bianchi, sopra di lui la segretaria senza slip sotto la gonna…”.

Inizia così il racconto della scoperta del tradimento del marito, filmata dalla moglie quale prova da deporre. Con la citata descrizione, seguita da risibile giustificazione, l’aneddoto prosegue, confermandoci che l’adagio “morire dal ridere”, detiene un reale fondamento.

Un abbraccio!

Daniela Cavallini