–Ciao Antonello, ben arrivato e grazie per la tua partecipazione a questa intervista.
Sei un pittore pugliese, conosciuto da molto tempo non solo al pubblico dell’arte.
La passione per la pittura nasce già da quando eri bambino ed è stata sempre un punto importante per la tua vita espressiva. Cosa ti ha portato a continuare a dipingere?
Grazie innanzitutto per il vostro invito a partecipare a questa intervista, e per questo ne sono onorato.
La passione per l’arte e soprattutto per la pittura, nasce sin da ragazzino, quando immerso e coinvolto nella bottega lavorativa di famiglia che si occupava della lavorazione della terracotta e della produzione di manufatti artigianali e tradizionali, mi stimolava attraverso l’uso dei colori ceramici a colorare e dipingere in modo elementare, caparbio e istintivo, mettendo in atto la mia creatività e capacità. Da questo momento nasceva già inconsciamente la mia passione…
-Chi è Antonello al di fuori dell’essere artista?
Mi ritengo una persona che nella mia semplicità ed umiltà ho la predisposizione alla disponibilità in generale.
Altruista per natura, e da Salentino puro amo la mia terra, il mare, la campagna, la natura, elementi poi essenziali da cui traggo la mia fantasia pittorica e decorativa.
Amo viaggiare, e condividere insieme agli altri le varie iniziative sociali, culturali e le attività di volontariato di cui ne sono responsabile in vari settori.
-Come abbiamo visto, sei una persona attiva oltre alla tua pittura. Fai parte di Eroi Anonimi, non è da tutti pensare agli altri attraverso se stessi, cosa ti ha spinto a farne parte?
Oltre la passione per la pittura, il mio vissuto mi ha insegnato e mi ha portato a capire la grande importanza di essere accanto alle persone nei momenti di bisogno e di aiuto.
Sentire la necessità di poter aiutare tutte quelle persone in difficoltà mi spinge attraverso la presenza, la disponibilità e l’umanità a dare del mio…
La mera soddisfazione di aver compiuto quotidianamente un importante ed eroico gesto mi gratifica e mi carica energicamente e psicologicamente.
-Sei sempre alla ricerca di nuovi impulsi, di sperimentare tecniche artistiche che ti facciano sempre più esprimere la tua parte nascosta, ti ispiri a qualche grande artista e perché?
La ricerca spasmodica nel ricercare i tanti colori, i vari abbinamenti, i tratti , le forme, i soggetti non ben definiti e le varie componenti astratte senza una visione pura e reale, mi spingono continuamente a sperimentare e studiare nuove tecniche artistiche e pittoriche che nell’immediata improvvisazione possano dare e provocare un impatto piacevole e attrattivo all’occhio dell’osservatore e visitatore interessato.
Le mie prime tele e dipinti volevano essere delle raffigurazioni e false copie del mio artista preferito Kandinsky che tutt’ora insieme ad altri noti della pittura astratta, moderna e contemporanea mi ispirano alla loro pittura.
-Antonello, hai partecipato in molte mostre importanti con dei dipinti che variano di stili e spesso ispirati alla pittura astratta e contemporanea. In quale mostra ti sei più sentito compreso e comunicativo, anche con le persone che hanno potuto osservare le tue opere?
Fra le tante mostre partecipate, ricordo in particolare una collettiva nei primi miei anni di attività artistica e cioè un invito a partecipare al Castello Carlo v nella città di Lecce.
Fu quella mostra che attraverso i giudizi e quelle poche recensioni con altrettanto spirito e giudizio critico, mi fecero intuire e capire che le mie opere e soprattutto la mia arte avrebbe sviluppato in futuro una buona ed esaltante vena artistica.
-Cosa vuoi esprimere con la tua pittura e cos’è oggi per te fare Arte?
La mia pittura è espressione dei miei sentimenti, delle mie emozioni, una terapia psicologica e mentale del mio stato d’animo, del mio essere e del mio vivere.
Fare arte, è senz’altro aprirsi attraverso sentimenti, sensazioni, improvvisazioni, trasmettere uno stato di felicità, coinvolgimento ed attrazione artistica attraverso la visione provocata dall’impatto cromatico dei colori.
Far capire al mondo intero che la vita è colore, allegria, felicità, provocare attraverso la bellezza dei colori l’amore per la vita e cancellare tutto ciò’ che ci appare buio ed opaco.
-Nelle tue opere traspare una chiara e visiva poesia, nelle forme, nei soggetti e nei colori, a volte tenui ma mai spenti. Quanta improvvisazione c’è nelle tue opere?
L’improvvisazione e la mancata programmazione nelle mie opere, è ciò che mi permette di iniziare un nuovo dipinto e nello stesso tempo esprimere in quel momento il mio attuale stato d’animo.
Di fronte ad una tela bianca o un supporto diverso, il momento di esitazione nell’iniziare la prima pennellata è così breve ed istantaneo.
L’improvvisazione che è la mia caratteristica artistica ed emotiva prevale su tutte le mie opere.
-I colori delle tue opere, esprimono anche degli stati d’animo?
Certo, i miei colori e soprattutto alcuni dei più significativi e che prevalgono in assoluto rispetto ad altri, traggono sicuramente il mio stato d’animo, la loro scelta esprime i miei sentimenti e sono l’impulso emotivo delle mie emozioni.
-Siamo nella civiltà del disamoramento e del distacco, della confusione e del disordine, un po’ tutti alla ricerca di rinnovarsi, per gli artisti poi è una necessità, ripartendo da una nuova cultura di relazioni che non si basi esclusivamente sulla bellezza estetica, ma che sia veritiera e intelligente. Cosa significa per te la frase di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”?
In un mondo così devastato dalle tante guerre tra popoli, da una società senza valor e principi, dal degrado ambientale, dalle ingiustizie, e da tutto ciò che ci circonda con una visione opaca e scolorita ,ciò che rimane per poter rivivere sensazioni di vita che ci dia capacità di gioire e stabilire una tanta ricercata normalità, bisogna saper trovare e dare tutto ciò che racchiude bellezza.
La bellezza in tutte le sue forme, visioni ed espressioni ci salverà da questo mondo.
-La tua Città Cultrofiano in Puglia, è sempre stata terra delle ceramiche, e in alcune tue mostre hai esposto anche della ceramica, in particolare dei piatti, vuoi parlarci di questo?
La passione per la terracotta e la ceramica è come “il primo amore non si scorda mai”.
Sono nato in una famiglia di artigiani della terracotta, e come per istinto imparare a lavorare la ceramica e decorarla era già nel mio DNA.
Anche se con il passare degli anni, il cambiamento e l’innovazione di passare alla pittura su tela e su altri supporti diversi prende il sopravvento, modificando il mio percorso artistico, la passione per la decorazione su terracotta e ceramica è sempre presente nei miei dipinti e nelle mie opere.
La partecipazione alla Mostra della ceramica giunta quest’anno alla 49^ Edizione che si svolge nella mia città di Cutrofiano LE ,inserita nel circuito nazionale delle città della Ceramica, mi dà l’opportunità di esporre le mie opere e di valorizzarle attraverso la stessa , e dagli occhi attenti e curiosi dei tanti turisti e visitatori che in quel mese di Agosto sono così tanto presenti.
-L’arte per te è reinterpretazione o rappresentazione?
Tutte due le cose.
–Da dove trai l’ispirazione delle tue opere, qual è il processo che porta alla loro creazione?
Tutto ciò che è colore è ispirazione per le mie opere, i colori del cielo, della natura, i colori della mia terra salentina mi inducono a sviluppare tanta fantasia e creatività trasferendo poi il tutto in delle fantasie surreali, di varie forme astratte, a volte inserendo anche non volutamente ,ma istantaneamente anche soggetti floreali giusti richiami inconfondibili del mio Salento.
-Quali sono secondo te le qualità, i talenti, le abilità che deve possedere un artista per essere definito tale? Chi è Artista oggi secondo te?
La definizione di artista spesso mi lascia pensare e identificare tale figura in tutte quelle persone che con il loro estro artistico, capacità e creatività, riescono a trasmettere sensazione di immenso piacere attrattivo e nello stesso tempo un forte impatto visivo.
Spesso si definiscono artisti i comuni pittori, e cioè coloro che svolgono questa attività nel rispetto del loro lavoro, dipingendo opere che sono frutto di copie di altri artisti, addirittura producendo quantità infinite di copie , le così dette “opere in serie”.
L’artista è tutt’altro, deve essere creativo, innovativo, se vogliamo anche diverso nel suo stile pittorico, e spesso vista la sua diversità nel cercare e creare nuove tecniche sia nelle forme, nei soggetti e nel colore, il rischio di non ottenere risultati certi ed entusiasmanti provoca anche dei fallimenti pittorici temporanei.
-Se dovessi promuovere la tua arte, cosa diresti?
La mia arte, non ben definita, così come tutta in genere la pittura astratta, nella sua diversità, appartiene a chi ama soprattutto il colore, la sua cromaticità, i tratti e le varie sfumature.
L’attrazione visiva deve essere l’arma o il segreto vincente per poter ottenere un’entusiasmante visione che possa promuovere questa arte e renderla sempre più amata e ricercata.
La pittura, in tempi moderni se non posizionata e rivalutata nella giusta dimensione e inserita come elemento essenziale in vari contesti della nostra quotidianità, rischia di essere elemento secondario.
-Dove ti possono seguire i nostri lettori?
In questi ultimi tempi di sviluppo tecnologico, i media, i social tipo Facebook, Instagram e tanti altri, sono veicoli straordinari di informazione, di propaganda pubblicitaria e di esposizione globale.
Oltre a tutto ciò i siti personali tramite internet e la promozione di partecipazioni ad esposizioni e mostre d’arte aumentano di tanto la visibilità.
Grazie per essere stato con noi e buona Arte.
M° Monica Isabella Bonaventura