Alba della domenica mattina di Halloween. Ora legale appena attivata. Dunque ho un’intera ora rubata da dedicare al mio primo articolo per la mia rubrica sullo stimatissimo Mobmagazine.

Ho sempre ritenuto che questa ora che ricorre ogni anno vada utilizzata al meglio perché è una sorta di limbo, sospesa tra la Natura e la Legge.
Mentre scrivo, per osteggiare l’idea dei festeggiamenti di Halloween che aborro, tengo accesa la televisione sintonizzata su TV 2000 sulla Santa Messa, in modo da “esorcizzare” la mia avversione sulla deriva culturale della nostra società.
Pochi giorni fa ho letto un interessante articolo sulla festa di San Pitocco a Tarquinia, festa arcaica nella quale un finto Santo veniva posizionato nel centro di piazza Soderini con delle fiaschette di vino e circondato da zucche svuotate con all’interno una candela accesa per spaventare i bambini (grazie, Dott. Arch. Angelo Centini per le foto e la notazione).
Difficile risalire alle origini storico culturali di questa antichissima festa italiana, ma presumo che fosse una sorta di anomala vigilia della festa di tutti i Santi che si celebra il primo di Novembre.
Perché queste nostre usanze siano state scalzate da una volgare festa di oltreoceano non è dato comprendere.
Ho raccontato questa piccola storia perché la reputo emblematica di quello che le mode e una certa informazione canalizzata hanno prodotto, senza apparente via di ritorno. Mi spiego meglio: è come se si creassero dei flussi pilotati di orientamenti per indurre le persone a dismettere il vaglio critico. Difficile opporsi e a volte addirittura rischioso. A questo servono testate libere da condizionamenti come Mobmagazine e per questo, con fierezza, porterò avanti la mia Rubrica.
Le foto sono d’epoca, sulla festa di San Pitocco a Tarquinia.
Francesca Romana Fragale