Carlo Barbieri, autore e scrittore siciliano, presenta “Dieci piccoli gialli 3”, l’ultimo capitolo della serie di mini-gialli per bambini | INTERVISTA

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«Quando un autore di thriller per grandi, preso da un attacco di… nonnite, decide di scrivere per i lettori più giovani, ne nascono gialli per bambini. Non “da” bambini”» (Carlo Barbieri)

Carlo Barbieri, “Dieci piccoli gialli 3”, Einaudi Ragazzi Ed., Torino, 2021

Ciao Carlo, benvenuto e grazie per aver accettato il nostro invito. Come stai?

Benissimo e piacevolmente indaffarato.

È appena uscita l’ultima puntata, in ordine di tempo, della serie di gialli per bambini dal titolo “Dieci piccoli gialli 3” edito da Einaudi Ragazzi. Una serie di storie che stanno avendo un successo incredibile e che stanno affascinando migliaia di bambini italiani. Raccontaci lo stato dell’arte e di quest’ultima puntata, se vogliamo chiamarla così.

Si tratta di altri dieci incontri con il piccolo investigatore Ciccio, un bambino simpatico e un po’ Ciccio…ttello che da grande vuole fare il commissario di polizia e che risolve già casi investigativi, piccoli e non tanto piccoli, in cui si imbatte nella sua vita di ragazzino normalissimo. Accanto ha, come sempre, la mamma apprensiva ma orgogliosa del suo piccolo poliziotto, il nonno un po’ monello e pronto a  collaborare alle indagini – a patto però che Ciccio lo chiami “ispettore nonno”; ma c’è anche un vero ispettore di polizia che mi sa tanto che farà carriera… visto che Ciccio gli dà spesso una grossa mano. Quanto ai misteri che Ciccio deve risolvere, sono i più disparati: un furto in una casa blindatissima in cui solo il proprietario può entrare usando le sue impronte digitali, e da cui le telecamere non hanno visto entrare o uscire nessuno; un altro furto commesso da ladri natalizi che sapevano tutto di una casa senza averci mai messo piede, una tombola di beneficenza truccata in un modo ingegnoso, una cassaforte aperta da ladri che non potevano assolutamente conoscere la combinazione, eppure la sapevano… un misterioso, introvabile tesoro lasciato da una nonna alla nipotina…  E così via. Confessa che ti è venuta voglia di leggerlo, eh?

È prevista la traduzione e la pubblicazione in altri Paesi?

Sì, in Cina e in Turchia. Sono curiosissimo di vedere se Ciccio manterrà il volto che ha adesso, o gli verranno gli occhi a mandorla. E continuerà a chiamarsi Ciccio ? O forse Ciccio-Cin?

So che hai fatto tantissime presentazioni nelle scuole italiane, che hanno avuto grande attenzione e partecipazione. Raccontaci di queste bellissime esperienze. Quali sono le domande più frequenti che ti fanno i bambini e i ragazzi, cosa li affascina di più, come si pongono di fronte a questi enigmi polizieschi. Insomma, racconta ai nostri lettori dei tuoi successi editoriali con i lettori della Generazione Z.

Ovviamente le esperienze più belle sono state quelle pre-COVID, in presenza. Avere di fronte intere classi di bambini, seduti con il libro in mano e pieni di domande, è stato molto gratificante. Ma le esperienze più forti sono state quelle in DAD. Ho capito quanta buona volontà hanno dovuto metterci insegnanti, bambini e genitori, quante difficoltà hanno incontrato, quanto danno è stato fatto alla formazione delle generazioni più giovani. E quindi quanto sia necessario fare qualsiasi cosa – vaccini compresi – perché tutto questo non si ripeta mai più.

Le domande più frequenti sono “Ciccio quanti anni ha, a che classe va”, “Ma da grande diventa veramente commissario”, “Tu come le inventi queste storie”; ma ce ne sono anche che riguardano la mia biografia, che gli insegnanti li invitano a leggere su Wikipedia: “Hai vissuto davvero in Egitto” “Che sei andato a fare in Iran” “Com’è che scrivi anche libri per i grandi?”.

Qual è invece l’atteggiamento degli adulti e degli insegnanti in particolare? Intendo quando fai le tue presentazioni e nella relazione che si instaura con i bambini e i ragazzi che ti ascoltano. Anche loro ne sono affascinati? Partecipano oppure stanno in silenzio ad ascoltare?

I genitori e gli insegnanti partecipano moltissimo, me ne rendo conto dagli sguardi e dai sorrisi… ma, da bravi genitori e insegnanti, si fanno da parte per dare spazio al rapporto diretto fra me e i bambini. Sanno che per loro è una occasione speciale e gli danno la possibilità di viverla interamente in prima persona e in piena libertà.

Raccontai qualche episodio divertente e piacevole che ti è capitato durante una delle tue presentazioni.

Niente di specialissimo; piuttosto tanti comportamenti – esitazioni, timidezze, spavalderie – che mi hanno catapultato al tempo in cui ero io ad essere un alunno fra altri alunni. Ne ricordo solo uno: un bambino che si era scritto la domanda e che evidentemente era rimasto a ripassarsela senza ascoltare quelle che facevano i compagni, mi ha chiesto la stessa cosa che aveva appena chiesta un altro, e tutti si sono messi a ridere. Io sono intervenuto dicendogli “Hai fatto bene a ripetere la domanda perché la mia risposta non era completa. Devo aggiungere che…”. Il bambino ha sorriso contento, e io non gli ho strizzato un occhio solo perché avrei rovinato il… salvataggio.

Mi piace anche ricordare l’immancabile momento speciale di ogni evento in presenza: a ogni dedica che facevo su un libro, il proprietario del medesimo mi stampava un bacione sulla guancia. E io mi squagliavo.

C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato a realizzare quest’ultima puntata? Se sì, chi sono queste persone e perché le ringrazi pubblicamente?

Per questi ultimi minigialli, ma anche per tutto quello che ho scritto fino adesso e per quello che – spero – scriverò, ringrazio il mio indimenticabile nonno. Fu lui a insegnarmi a leggere e a scrivere, e a trasmettermi l’amore per la narrativa. Era anche un grande raccontatore di favole, molte delle quali inventate: e questo mi fa pensare che parte della… “trasmissione nonnesca” sia avvenuta per via DNA.

Consigli per l’acquisto di questo ultimo libro? Cosa vuoi dire ai nostri lettori per invogliarli a comprare questa tua ultima opera?

La domanda è imbarazzante perché somiglia al famoso: “Oste, il suo vino è buono?”. Preferisco citare quello che dicono gli altri. Una mamma: “Il suo libro è riuscito a far leggere mio figlio. Adesso mi ha chiesto di comprare anche i precedenti”. E il piccolo “Angelo S., di quasi 9 anni”, sulla pagina Facebook: “Il terzo libro di Ciccio mi è piaciuto molto perché le storie erano avvincenti ed interessanti. Ciccio è un commissario nato e farà carriera nel campo. Peccato che i casi da risolvere erano solo dieci!!”.

Hai programmato delle presentazioni pubbliche di questo nuovo capitolo. Se sì, dacci alcuni degli appuntamenti previsti perché i lettori interessati possano partecipare.

Purtroppo causa problemi logistici e COVID ho dovuto rinunciare a due appuntamenti a cui tenevo molto: al Festival Giallo Garda il 10 ottobre, in cui – fra l’altro –  Dieci piccoli gialli 2 ha ricevuto il premio speciale della giuria dedicato ai i gialli per ragazzi; e al Salone del Libro di Torino il 14 ottobre. Pazienza.

Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire a chi leggerà questa breve intervista?

Abbasso il COVID e tantissimi saluti da me e da Ciccio.

Carlo Barbieri

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Twitter: @BarbieriBooks

 

Il libro:

Carlo Barbieri, “Dieci piccoli gialli 3”, Einaudi Ragazzi Ed., Torino, 2021

https://www.edizioniel.com/prodotto/dieci-piccoli-gialli-9788866565239/

Andrea Giostra

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Andrea Giostra al mercato di Ballarò a Palermo_Ph. Mapi Rizzo
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SHORT-BIO | ANDREA GIOSTRA Appassionato di Arte, Letteratura e Cultura. Laureato in Psicologia Clinica con lode, con gli ultimi quattro esami sostenuti all'Università di Gent (Belgium), dove ha preparato la tesi di laurea all'interno di un progetto di ricerca scientifica della Faculty of Psychology and Educational Sciences diretta dalla Prof.ssa L. Verhofstadt-Denève. Per cinque anni ha collaborato con la Cattedra di Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Palermo diretta dallo psicoanalista Prof. L. Sarno. Ha partecipato ad un Corso Biennale di perfezionamento post-lauream in Psicoanalisi Freudiana presso l’Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo diretto dal Prof. L. Sarno. Ha frequentato un Master biennale in Formazione e Specializzazione Rorschach diretto dai Dott. S. Parisi e P. Pes presso l’Istituto Italiano di Studio e Ricerca Psicodiagnostica Scuola Romana Rorschach. Ha frequentato un Master triennale in Criminologia diretto dal Prof. G.V. Pisapia dell'Università degli Studi di Padova e presieduto dal Prof. G. Tranchina dell’Università degli Studi di Palermo. Project Manager e Planner di importanti Opere e Mostre di Arti Visive e di Architettura.