Facciamo quattro chiacchiere con Leonardo Barone ,che ringrazio per aver accettato quest’ intervista. E’ un regista di Piombino(Li) che ha da sempre la passione di realizzare film. Si è formato presso il laboratorio teatrale di Piombino “Prendi l’arte e mettila ovunque” e grazie al corso di regia a San Vincenzo ha avuto la possibilità di entrare nella mentalità cinematografica. Che cosa significa avere questa passione per il cinema così radicata?
Buongiorno, grazie a voi, è sempre un piacere, sono sempre stato un appassionato di cinema a 180 gradi sin da quando ero un bambino, sopratutto per quanto riguarda il genere action, sono cresciuto con i blockbusters americani degli anni 80 e 90 assimilando molto di quello stile che difatti è presente in ogni mia opera, da ragazzino volevo diventare un attore, adesso faccio il regista, anche se ogni tanto recito in qualche film. È una grande passione che mi sono sempre portato dentro, anche adesso che sono vicinissimo ai 45 anni non sembra volersi spegnere e probabilmente mai lo farà.
Che cosa ci racconta del lungometraggio “Maschera nera” e del premio che ha ricevuto?
La Maschera Nera è un lungometraggio amatoriale che girai nel 2017, a metà strada tra un cinecomic ed uno Sci-Fi con un pizzico di autobiografia.Il film parla di un operaio della Lucchini di Piombino ormai in cassa integrazione da diversi anni che ottiene dei super poteri a causa di un incidente e non sa se usarli a fin di bene oppure no. Fù la mia prima esperienza con i lungometraggi, una bella sfida, la difficoltà maggiore fu curare la regia e recitare nel ruolo del protagonista allo stesso tempo, senza un cameraman, piazzavo la telecamera sul cavalletto e via, una vera pazzia, comunque mi aggiudicai una menzione speciale alla seconda edizione del Tuscany Web Fest, secondo me grazie all’originalità della sceneggiatura, mi piacerebbe farne un remake un giorno, però girato in modo professionale.
Un altro progetto importante è “Black Hole” dove ha collaborato lo scrittore toscano Giorgio Borroni , quale è il tema trattato ?
Con Black Hole inizia la mia collaborazione con lo scrittore Giorgio Borroni, da li in poi parteciperà come attore in quasi ogni mia opera. Black Hole è senza dubbio la mia opera che più di tutte fa largo uso di effetti speciali, girato interamente a Piombino in un fondo cantina dove montai un green screen largo pochi metri .Il cortometraggio narra le vicende di un equipaggio alle prese con un virus a bordo che tramuta gli esseri viventi in zombie ed un pericoloso buco nero che minaccia di inghiottire la navicella. Mi sono ispirato moltissimo a pellicole come “Punto Di Non Ritorno” (1997) e “The Black Hole”(1979). Lo schermo verde non era molto grande ed i miei movimenti e quelli degli attori erano molto limitati. Nonostante tutto ci siamo divertiti molto nel girarlo ed ne è venuto fuori un corto molto bizzarro, divertente e molto fuori dagli schemi del panorama Indie.
E’ del 2020 la realizzazione del cortometraggio “13 scatti” con le musiche del pianista Luca Buosi e con tanti premi importanti vinti. Ci racconta questa esperienza professionale importante?
13 Scatti è un cortometraggio fantasy che girai nel 2020 a cavallo della pandemia, è un cortometraggio che mi ha permesso di farmi conoscere maggiormente nel panorama del cinema indipendente. Siamo stati selezionati in 33 festival ed abbiamo vinto 11 premi, un bel risultato. Quella con Luca Buosi è stata una collaborazione vincente che abbiamo intenzione di ripetere nel prossimo progetto ed in quelli futuri. Il cortometraggio parla di una ragazza alle prese con una macchina fotografica magica in grado di trasportare la persona che la impugna ovunque si scatti una foto, anche questa volta avendo a disposizione solo un piccolissimo budget ho cercato di puntare sull’originalità della trama
Concludiamo questo incontro chiedendo quali sono i nuovi progetti in lavorazione e se ci sono nuove collaborazioni con altri professionisti ?
La mia nuova collaborazione è quella con lo scrittore inglese Ethan Micheal Carter, il quale ha scritto la sceneggiatura del mio nuovo film “In The Eyes Of The Prey”. Si tratta di un lungometraggio di genere thriller completamente autoprodotto da me stesso, ci sto lavorando da un anno e sarà pronto a marzo 2022. Purtroppo il covid ha rallentato e complicato ulteriormente quello che era un progetto di per sé già molto complicato soprattutto per il fatto di non avere una produzione alle spalle, comunque anche se con molta fatica stiamo riuscendo a girare tutte le scene. Per me sarà un ritorno al lungometraggio dai tempi di “La Maschera Nera”.
La ringrazio di tutto e la saluto, un caro saluto anche a tutti i lettori di Mobmagazine.