In questa notte magica del 6 gennaio passerà la Befana come ogni ogni anno. Il termine Befana deriva da “Epifania”, una parola greca che significa “manifestazione divina”. In tempi antichi, la dodicesima notte dopo il Natale è sempre stata dedicata alla luna e, con il termine Epifania, si faceva riferimento alla manifestazione della luce lunare che avveniva proprio intorno al 6 gennaio. Originariamente la Befana era simbolo dell’anno appena passato, un anno ormai vecchio proprio come lo è la Befana stessa. I doni che la vecchietta portava, erano dei simboli di buon auspicio per l’annoche sarebbe iniziato. Nella tradizione cristiana.La storia della befana è strettamente legata a quella dei Re Magi. La Befana ha nomi diversi in varie regioni. Abbiamo la Barbasa a Modena, la Vecchia a Pavia, la Redodesa o Marantega a Venezia, la Berola a Treviso e così via. Narra una leggenda che la Befana, la notte in cui e passarono i Magi diretti a Betlemme per onorare il Bambino Gesù, era così presa dalle faccende domestiche, da non potersi occupare di loro. La Befana attese il loro ritorno, ma sembra che i Magi presero un’altra strada. Così, ogni Dodicesima Notte dopo il Natale proprio la notte dell’Epifania si dice ella speri di vederli passare e così inizia a girare e scendendo giù per i camini o, date le moderne case di città, giù dalle cappe. Questa porta doni e dolciumi ai bambini buoni e carbone invece a quelli che hanno combinato qualche marachella . Dopo questa breve nota concludo con una piacevole filastrocca .
Voglio fare un regalo alla Befana – Gianni Rodari-
La Befana, cara vecchietta,
va all’antica, senza fretta.
Non prende mica l’aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succede
che la Befana… non si vede!
Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto…