Ciao Jeson, grazie per avermi contattato e benvenuto fra i miei lettori. Una insolita intervista dato che mi occupo di arte in genere, ma credo che ognuno debba avere la possibilità di raccontarsi e di farsi conoscere oltre a quello che sono le sue funzioni o lavoro.
Impronterò la nostra chiacchierata per mettere in luce il tuo lato più semplice, e diverso da quello che in molti fin d’ora hanno conosciuto. Sarà come stare in un salotto fra amici, in cui si parla di arte, di donne, psicologia e auto… il giusto per sentirci a nostro agio.
-Di te so che sei un accompagnatore e gigolò di alto livello per signore, che ami l’arte, la psicologia e le auto. Vuoi in breve presentarti? Chi è Jeson Smith?
Innanzitutto ciao Isabella e grazie per aver creduto in me e conseguentemente avermi dato la possibilità concreta di potermi raccontare.
Jeson Smith o piu semplicemente Jeson, è un uomo che arrivato ad un certo punto della sua vita, si è reso conto dopo tutta una serie di episodi accadutigli e di vicissitudini, di prendere in mano a 360 gradi la sua vita e di trasformarla in un qualcosa di originale, facendone di essa quindi, un vero e proprio ”film”e ”show” di cui ogni giorno non se ne conosce il proseguo ed è sempre una nuova chiamata ed un nuovo viaggio a farmi scoprire un pezzetto in più di tutto questo film.
Inoltre Jeson è una persona molto buona ( a volte anche eccessivamente)…sincera, generosa e malinconica oltre che ”devota” alle sue passioni e sua scelta di vita.
Sai Monica Isabella fare il gigolò non è solo un lavoro ma è uno “stile di vita”, un modo di vivere…un dedicarsi totalmente con tutto me stesso a quelle persone che mi “richiedono” per potergli colmare delle lacune di qualsiasi genere o per soddisfagli delle esigenze di vario genere.
Non riuscivo a vivere bene e a star bene con me stesso pensando di dover (obbligato) per un’intera vita di fare qualcosa che non mi piacesse; io vedevo la mia esistenza come sprecata, buttata via.
-Mi hai spesso ripetuto la passione che hai sempre avuto per le donne e per le auto d’epoca, come diceva D’Annunzio: “l’automobile è donna, con la D maiuscola”, se si pensa che gli uomini da anni guidano auto che hanno il nome di donne es. Clio, Giulietta, controllando che la linea sia armoniosa, vien anche da credere che ci sia uno stretto legame fra le due cose.
Secondo te, è vero quindi che gli uomini guardano le auto come guardano le donne?
Intanto nel periodo di D’Annunzio la donna entra nell’emancipazione con il lavoro e parità di diritti, ma comunque viene sempre e purtroppo associata alle auto.
Secondo me inoltre, se ci si sofferma a dover banalmente dare un’occhiata superficiale o uno sguardo momentaneo di primo acchito potrebbe sembrare di sì, da parte di alcuni ultimi uomini, ma se parliamo di passione questa è tutta un’altra cosa, un altro vivere e un altro sapore un “notare qualcosa” non è passione.
Per concludere secondo me non è questione di uomini o donne, bensì l’essere umano in genere è “attratto” da tutto ciò che incuriosisce, che attrae, che è originale e che non fa parte della sua routine quotidiana di vita.
-Parlando assieme ho scoperto un Jeson che va al di là dell’essere un amante dell’eros, un uomo sensibile e pieno di risorse e con stile. Chi è Jeson nella vita di tutti i giorni, e come ti rapporti con gli altri nella tua quotidianità?
Monica Isabella qua sarò molto breve e conciso.
Jeson nella quotidianità è una persona semplice, alla mano, un amicone, un grandissimo viveur, ma allo stesso tempo anche una persona sempre curiosa di conoscere gente, situazioni ed esperienze nuove.
Per quanto riguarda il mio rapporto con gli altri, penso di essere in genere un uomo riservato, ma allo stesso tempo anche corretta e, giusta con chi ha il piacere di rapportarsi con me.
-Nei nostri colloqui spesso hai ripetuto la necessità di rimanere a volte da solo e pensare. Forse c’è qualcosa di malinconico in te? Ci vuoi far conoscere di te questo aspetto introspettivo?
Monica Isabella, io sono una persona a volte sì molto malinconica (magari quando ero in tenera età ancora di più) soprattutto ricordando molto nostalgicamente episodi, momenti o luoghi del mio passato, all’interno dei quali ho provato sensazioni di continuo benessere mentale e fisico e quindi in cui sono stato molto bene! Inoltre molto spesso, mi chiudo momentaneamente in me stesso, quando mi trovo in luoghi naturali che amo, ad esempio quando mi ritrovo a fare lunghe camminate ne approfitto per riflettere, meditare, capire, progettare, studiare e programmare tante cose che riguardano il mio presente e il mio futuro.
Devo inoltre ammettere che dopo parecchi anni del mio trascorso, avendo imparato a conoscermi nel dettaglio, io, ho bisogno più spesso di riservarmi questi momenti di riflessione-relax e solitudine, perché mi procurano nel mio io, una sensazione ad un benessere mentale e psicologico, che mi purifica fuori e soprattutto dentro.
-Da sempre la donna è stata messa in primo piano anche nell’arte attraverso la nudità. Il nudo femminile quindi da studiare, un modello di bellezza, fonte di erotismo, di tentazione, allo stesso tempo la modella diventa, per vari artisti una musa ispiratrice, causa di peccato ed anche rappresentazione della maternità. Cosa pensi della donna nell’arte del ‘900?
La donna nel ‘900, anche fine ‘800, risultava essere da una parte quasi spirituale, mistica e forse irraggiungibile, dall’altra parte però la donna risaltava per il suo fascino, di sedurre e di peccare, provocante nelle sue pose. Nell’arte del ‘900 la donna veniva dipinta mentre faceva le sue mansioni domestiche o ritratti di donne di alta borghesia che quest’ultime poi si lasciavano andare alle trasgressioni sia per la loro posizione sociale, sia per le sue possibilità. La donna comunque in ogni epoca ha vissuto una sua sessualità e una sua seduzione, solo che a volte non poteva farla vedere perché risultava scandalo, le modelle es. nell’arte essendo ritratte, potevano darsi a certe libertà perché il fatto di essere ritratte le giustificava. La donna comunque dei primi anni del ‘900 subisce un cambiamento nella società, inizia a lavorare, si formano i primi movimenti per il diritto al voto, frequenta la scuola secondaria e, inizia a truccarsi di più a vestirsi con gonne corte e provocante, si sente più libera sessualmente. Negli anni ‘50 la donna con la legge sul divorzio si sente più forte senza pensare la legge sul divorzio.
La donna del ‘900 è una donna in crescita, io ho citato alcuni esempi, ma si pensi alla scienza, alla cultura, all’arte, la donna come imprenditrice, moda, sartoria, calzature, e macchine…. un qualcosa di straordinario. Quindi ben venga che la donna possa essere vista, rappresentata e figurata oltre alle solite convenienti figure materne, ma come donna, cacciatrice, seduttrice e amante.
-La tua passione per le auto d’epoca di lusso, ti porta a pensare come un artista futurista: dinamismo e velocità. Quando salire in una di queste auto antiche è come fare un tuffo nel passato. Hai mai posseduto o guidato una di queste auto? Pensi che alle donne potrebbero piacere auto di epoca diversa dalla nostra, o che vogliano soltanto lusso e velocità?
Allora Isabella, posseggo un auto vintage degli anni 70 che tengo immacolata, ricordo del mio nonno materno e che quindi, credo che non venderò mai fino alla fine dei miei giorni.
Riguardo al discorso invece che hai fatto tu su cosa può piacere alle donne riguardo alle auto, ti dico che secondo me le donne onde rare eccezioni, nella stragrande maggioranza dei casi sono attratte dall’apparenza come primo impatto e dalla “scena” che fa un oggetto sulla loro persona ….solo semplicemente questo! Sì beh certo, sicuramente un auto originale o soprattutto “prestigiosa” dell epoca …oggi giorno risulterebbe al centro dell’ attenzione di chiunque credo e comunque ribadisco e concludo dicendoti, che solo una ristretta nicchia di donne secondo me sul mondo delle auto vanno oltre all’ apparenza…,mi sbaglierò ma comunque non credo.
-Nell’antica Roma, uomini e donne usavano gli schiavi come se fossero “strumenti sessuali”, cosa ne pensi a riguardo?
All’epoca era proprio nella mentalità romana trattare così gli schiavi, erano una proprietà della quale disporre come meglio si credeva, anche appunto a livello sessuale.
Io credo che appunto sin dall’antichità, come hai citato tu nell’antica Roma, c’è sempre stato soprattutto da parte dei nobili, l’esigenza psichica e soprattutto sessuale, di esaudire e soddisfare le proprie esigenze con queste persone che si proponevano, oggi giorno denominate o meglio conosciute come: escort, accompagnatori, gigolò ecc…invece all’epoca erano chiamate “cicisbei”.
Credo inoltre che a quell’epoca proprio perchè queste persone erano schiavizzate sotto tutti i punti di vista da altre persone e quindi non avevano potere di decidere nulla, i loro padroni li usassero per togliersi le loro voglie più nascoste e i loro desideri più segreti e di conseguenza venivano USATI nel vero senso della parola come oggetti e nella maggior parte dei casi trattati senza dignità.
Oggi giorno, il mondo dei gigolò è cambiato totalmente, ogni persona che “esercita” è completamente libera e scollegata da qualunque modo di pensare o vincolo verso altre persone.
-Molto spesso si è sentito parlare di femminicidio, un tema che solo a pensare fa venire la pelle d’oca. Credi che la donna dovrebbe tutelarsi di più, anche davanti ai primi segnali di violenza?
Guarda Monica isabella su questa domanda cercherò di essere più chiaro e sincero possibile.
Dunque, io per lavoro vengo contattato da donne di qualunque età, qualunque ceto economico sociale più o meno belle; pertanto avendo acquisito esperienza autodidattica, con umiltà cerco sempre di dialogare, di avere una buona conversazione telefonica, che poi questo è il primo approccio che a me serve per capire chi mi trovo davanti e questo mi torna utile.
Inoltre ho appreso, dopo qualche lustro di attività ed esperienza, che tendenzialmente molte di esse sono molto ingenue in certe situazioni in tutto e per tutto…posso dirti anche, che una donna matura, quindi sui 40-45 anni e con esperienza su tutti i fronti, non ha sempre la consapevolezza di ciò che dice e nè di quello che ti sta chiedendo.
Dico questo perché secondo me, l’educazione che ogni donna e femmina riceve dai genitori certamente influisce sui suoi modi di vivere, sui comportamentali e abitudinari e addirittura nel modo di vestire, però poi, raggiunta un età matura dovrebbe essere lei stessa rendersi conto di determinate cose e situazioni e come affrontarle; tendenzialmente se si ascoltano i propri istinti è difficile sbagliarsi.
A volte succede che mi contattano donne che mi chiedono consigli su come approcciarsi o vestirsi in determinate circostanze, cercando di evitare inaspettati imprevisti e brutte situazioni, e io molto umilmente dico loro cosa ne penso sottolineando però che i miei sono solo “spunti di riflessione” e non sono verità assolute.
Concludo quindi dicendoti che a parer mio tutte queste donne dovrebbero (per rispondere a quello chi mi hai chiesto tu) prima provare fare chiarezza dentro di esse e provare a capire quello che vogliono e poi agire di conseguenza, senza fretta tutelandosi necessariamente un po’ di più..
-Si parla di violenza sulla donna e si pensa esclusivamente a quella fisica, ma bisognala donna la donna riferirsi anche a quella psicologica, verbale, sessuale. Allora la donna si definisce vittima di violenza quando secondo te?
Isabella secondo me la peggior violenza che una donna può ricevere e che non auguro a nessuna, è senz’altro quella fisica e quindi carnale. Vero è anche, che però quella psicologica è anch’essa terribile perchè ti logora giorno per giorno. E’altrettanto vero che si può usare violenza anche verbalmente. Molte volte non ci si rende conto che con una parola pronunciata o inserita in un contesto sbagliato, può “rovinare” la vita o la reputazione di una persona ingiustamente.
-Ti è mai capitato di essere stato trattato male da persone che con pregiudizi del tuo lavoro, ti hanno offeso e aggredito sia fisicamente che verbalmente?
Capita qualche volta di essere offeso, ma fortunatamente sino ad oggi però non ho mai subito un’aggressione. Cerco sempre di mantenere un buon rapporto con tutti anche quando magari mi viene difficile.
-Alcune persone sono definiti falsi moralisti, perché fingono di essere “per bene” ma poi in fondo sono semplicemente essere umani che cercano affetto come tutti. Cosa vorresti dire a queste persone che si nascondono e non fanno risaltare la loro vera natura?
Premettendo che non spetta a me a dover dire niente a nessuno, tantomeno quando si tratta di dover fare una “morale di vita” … dico semplicemente che questi ipotetici “ falsi moralisti”, come li hai definiti tu, cercano di tutto tranne che affetto, benché vivono in una forte ipocrisia di fondo.
-Hai approfondito alcune tematiche che riguardano la psicologia sulle donne studiando e facendo ricerche per conto tuo. La tua esperienza come accompagnatore di alto livello ha fatto in modo che con il tempo capissi sempre più come pensa una donna; tu guardi molto lo sguardo, come si pone, i gesti, il suo modo di parlare, il modo di vestire ecc.
Cosa pensi della donna che ti cerca? Il tuo ruolo come accompagnatore ti ha mai portato a intuire che per alcune donne diventi un suo confidente, un amico di cui fidarsi?
Monica Isabella io, posso dire che le persone che mi contattano e mi cercano, lo fanno semplicemente per curiosità, altre per esigenze proprie e altre ancora magari per togliersi uno sfizio. Riguardo alle donne che chiamano, per curiosità volevo farti questo bel paragone …è come mettere nel centro di in una grande città una “bella vetrina” …sicuramente nell’arco di una giornata attirerebbe e accederebbero varie persone, di cui alcune pur di avere ciò che desiderano farebbero un prestito. Capita spesso inoltre di diventare un amico fidato o un confidente segreto, e capita pure che s’innamorino.
PER MOLTE di queste donne dopo qualche tempo di frequentazione, divento un importante punto di riferimento all’interno delle loro vite nascoste e non.
HO AVUTO in passato, donne che mi proposero di fidanzarmi ufficialmente e di matrimonio che io rifiutai perché troppo gelose o perché non potevano offrirmi delle condizioni di vita e dei modi di vivere a cui sono abituato.
PER CONCLUDERE volevo simpaticamente sintetizzare in tre categorie le donne che mi contattano che in caso in una mia prossima intervista ti potrò descrivere:
-la godereccia, la problematica, il ricordo di gioventù.
–La privacy nel tuo lavoro è una delle cose fondamentali. Quali tipo di donna cerca la tua compagnia e perché pensi l’abbia fatto?
I MOTIVI per i quali vengo contattato sono tantissimi e molteplici perché le donne sono veramente un territorio completamente inesplorato. A volte sono motivazioni che ritengo senza senso, altre volte sono giustificazioni originali e curiose che intrigano ed incuriosiscono pure me, ma sicuramente uno dei motivi più diffusi sono la grande noia e solitudine, sebbene alcune sono circondate quotidianamente da persone che ritengono care.
Per me le mie clienti sono una grande “scuola di vita”, ho imparato ad ascoltare e quindi riempire le loro le mancanze e le loro necessità.
Spesso mi chiedono di pranzare o cenare assieme, o di accompagnarle a teatro, cinema, locali o cene di gala; persino di andare in vacanza per poi essere un finto marito o fidanzato, amico…
-Se qualcuno ti volesse contattare lo può fare attraverso i social. Puoi ricordare quali e con quale nome ti possono cercare?
Garantendo riservatezza, discrezione e serietà, le persone e le donne che hanno il piacere di contattarmi (anche per varie informazioni purché concrete e serie) lo possono fare al cell: 3425052431, oppure possono cercarmi sul mio profilo facebook lavorativo e pubblico come jeson smith (modello accompagnatore), oppure ancora sui migliori portali e siti di gigolò e accompagnatori (come ad esempio gigolo.cloud) o semplicemente andando su internet scrivendo jeson smith (sotto la voce gigolò e accompagnatore),.
Abbiamo finito Jeson, grazie per essere stato con noi.
M° Monica Isabella Bonaventura
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