Questa opera di José Dalì è ad olio su tela. Una grande farfalla contiene in sé il mare e il cielo assieme, la sabbia e la terra, una piccola nube chiara sulla sinistra, uno sfondo evanescente di linea dell’orizzonte di monti lontani che portano l’occhio dell’osservatore in profondità.

Aria, acqua, terra e fuoco inteso come vita.
La vita è narrata come Natura. La Natura è simboleggiata da fiori bellissimi, dai colori sgargianti e insoliti, quasi innaturali, un blu anomalo, trattato col nero d’avorio, un arancio col grigio, un rosso carminio con un chiaro aranciato. Il chiaroscuro è reso con la tecnica del tono più chiaro e tono più scuro della medesima tonalità. Le foglie sono un bel corollario che adorna la composizione che risulta simmetrica.
Si evince uno dei tratti distintivi della Filosofia del Dalì: le Creature che assurgono a deità diffusa.
Il Dalì assurge a inarrivabili armonie compositive, riuscendo a rendere a ordine elementi diversi. Da Surrealismo all’Effettismo: questa opera discende come l’Autore dal Surrealismo, diviene Effettista per lo stupore emotivo che suscita nell’osservatore e assurge a terzo genere, unico e inimitabile stile del genio José Dalì.
Dott. Francesca Romana Fragale