Quante volte nel corso della storia dell’arte sono stati riprodotti e dipinti paesaggi dove la vegetazione rendeva importante con un valore aggiunto l’opera stessa, un esempio viene dall’arte orientale, dove il legame con la natura è molto forte e presente, ma pure forte è come la cucina del Levante si basi sull’equilibrio tra colori e sapori.
Nella cucina coreana i piatti tradizionali sono a base di frutta e verdura, molto salubre quindi, questo perché esistono molti campi, erbe e piante a disposizione che nelle varie stagioni vengono irradiati dal sole e bagnati dalla pioggia; essendo comunque una penisola circondata dall’oceano, le stagioni offrono prodotti diversi tutto l’anno, compreso i prodotti provenienti dal mare.
Una pianta che viene usata di frequente nei piatti coreani, che cresce ovunque negli ambienti umidi dell’Est asiatico e dalle proprietà benefiche è il Minari, simile al nostro prezzemolo ed è qualcosa di sorprendente.
Anche la Laguna di Venezia, angolo di paradiso dal territorio umido, variegato e ampio, ospita e cresce una pianta che viene usata molto in cucina ed è la Salicornia o asparago di mare, una specie protetta di pianta spontanea, utilizzata nelle ricette del passato e recentemente riscoperta dagli chef più creativi, dal sapore particolare dovuto dall’acqua lagunare salina.
All’interno della laguna, a ridosso degli argini, il riflesso dell’acqua e l’ambiente protetto hanno creato un microclima favorevole alla crescita degli ortaggi, tanto che proprio in queste zone ci sono tutt’ora gli orti dove crescono le primizie della laguna. In cucina si apprezzano i sapori ricchi e intensi di questi vegetali.
L’Arte quindi nella cucina è il saper dosare, scegliere, associare, assaporare e creare da un niente opere d’arte di piatti ricchi di quel semplice valore intrinseco e apparente che è precisamente il poter accostare evolvendo senza indugio l’accostamento di vari ingredienti.
Cibo e Arte seguono dunque l’evoluzione del loro tempo e il concetto di arte come del cibo è cambiato nel corso dei secoli; il cibo come l’arte rispecchia la società in cui viviamo, con le sue convinzioni e la sua etica, con le sue idee e tecniche, perciò entrambi si possono associare ai sensi, alle percezioni, al sentimento e possono senza dubbio evocare emozioni ed entusiasmo.
“Minari” trova posto anche per il Cinema, è il titolo di un film che vede protagonista una famiglia della Corea che riesce a trasferirsi in America negli anni ’80, ed è stato candidato all’Oscar nel 2020. Ecco che l’arte ancora non ha confini terreni, ma viaggia attraverso il tempo di un risultato ampio di quello che può essere la comunicazione vera e propria, una reale informazione di un’arte che va oltre alla pittura attraverso tradizioni, cultura e modi di vivere la natura.
L’arte pertanto trova spazio in molti ambiti e nasce un progetto dal titolo “MinAri”, che vuole essere presente a Venezia alla Venice Art Gallery situata nel centro culturale della città metropolitana, straordinariamente da sempre promotrice di avanguardie e di Mostre d’Arte Internazionali, con l’esposizione di opere d’arte dove protagonisti sono artisti provenienti da vari Paesi, una Mostra Collettiva Internazionale che trova un rapporto, una similitudine con il territorio lagunare e quello della Corea.
“MinAri” è l’esperienza vitale di come ogni artista rivendica le proprie esperienze irripetibili e senza precedenti, un progetto forte, importante di grande rilevanza perché lega culture e stili diversi verso una precisa finalità, un legame multicolore che attraverso le differenti conoscenze richiede un irripetibile e universale linguaggio che è l’Arte.
E’ un gruppo di artisti che “MinAri” unisce e fonde, un programma che parte da diversi paesi e continenti, tutti per il medesimo obiettivo, forte e chiaro, differente nelle esperienze che racchiude una ricchezza formativa e un patrimonio inestimabile, aperto ad ogni sperimentazione che accomuna, raggruppa e associa artisti che attraverso il loro impegno contribuiscono all’espressione più chiara ed emotiva che l’arte può dare.
L’Arte diventa quindi un piano di lavoro che accosta culture nordamericane con quelle europee, asiatiche e latinoamericane, di un’importanza tale da sostenere l’arte e la cultura con la più grande espressione esistente, donando una simbiosi tra i vari paesi parteciparti con diversi incontri ed eventi formativi artistici intellettuali.
La Mostra si terrà dal 23 aprile al 7 maggio 2022 ed è stata coordinata dall’artista Alexandra van der Leeuw, con l’organizzazione a cura della Responsabile e P.R. Deborah Scarpato e presentazione a cura del Prof. Giorgio Gregorio Grasso, Storico e Critico d’Arte, il quale alle h. 18:00 aprirà ufficialmente l’inaugurazione.
Gli artisti che espongono provengono da vari Paesi:
. Alexandra Van del Leeuw, Olanda;
. Amalia Gli Merino, Spagna;
. Carlos Aranha, Ecuador e Canada;
. Heidi Fosli, Norvegia;
. Micheal Kazemi, Iran e Korea;
. Nao Morigo, Giappone;
. Richard Buxani, Filippine;
. Sigmund Nyberg, Norvegia;
. Swati Ghosh, India;
. Yasuyuki Ueda, Giappone.
Ospite:
. Monica Isabella Bonaventura, Italia.
La Venice Art Gallery si trova a Dorsoduro, Campo San Barnaba – Calle del Traghetto 2799 Venezia Italy.
M° Monica Isabella Bonaventura