“Un incontro di donne animate da pensieri e tante idee da comunicare “ così definirei l’approccio tra me e Brenda. Lei è una grafica pubblicitaria, che ama sia dipingere che scrivere poesie. Ci siamo scambiate qualche commento su Facebook e la mia curiosità di conoscerla e presentarla nella mia rubrica è stata determinate per qualche chiacchierata al telefono. L’ascolto per Brenda è la cosa essenziale per entrare in relazione con l’altro e questo suo aspetto si può notare nelle sue opere sia pittoriche che poetiche. Una sua opera intitolata “Ad occhi chiusi “ rappresenta un profilo di un volto di donna, che cerca di posizionare l’orecchio per ottimizzare l’ascolto. In tutte le sue opere realizzate in tecniche pittoriche diverse “l’orecchio“ compare in modi diversi. Ha vinto il Primo Premio al Concorso Internazionale di Arti Visive “I Dauni” e fa parte del “Gruppo Rossofilo”. Ora Brenda ci racconterà di questo evento e di questo percorso.
Grazie Meri per aver colto l’importanza, che ha per me “l’ascolto” ed aggiungo il riconoscimento dell’altro. Ovviamente parte tutto dall’ascolto necessario, imprescindibile e profondo del nostro mondo interiore, impossibile guardare le stelle e toccarle, condividere l’ascolto dell’altro, se prima non si ha avuto il coraggio di accettare il proprio nero, ma una volta che si è navigato in un oceano oscuro, l’ascolto è possibile in ogni sua più sublime e vera forma. Ho conosciuto una persona speciale anni fa per caso navigando nel web, e per quanto io sia convinta del vuoto, che si crea nel web attraverso valori solo apparenti e conoscenze fasulle e virtuali, questa volta mi sono per fortuna sbagliata, quando entrata in contatto nella conoscenza dapprima “virtuale” su fb di Stefania Maggiulli Alfieri, Maestra e Critica d’Arte, nonché affermata pittrice. Lei è una persona dalle grandi doti sociali ed umane, oltre che artistiche, grazie alla sua passione ha riunito diversi artisti fondando un gruppo di persone chiamato “I Dauni”. Qui si condividono valori umani tradotti in arte. Sono entrata a far parte del gruppo ed ho conosciuto parte di loro in una serata a Vieste, partecipando alla collettiva internazionale a Vieste nel 2019. Con loro sono cresciuta ed ho acquisito sicurezza e coraggio, tanto da ricevere questo importante riconoscimento quest’anno in primavera. Insieme a loro si respira un’aria di sincera condivisione, non ci sono competizioni, non ci sono individualismi sfrenati, siamo solo un gruppo di persone semplici con le proprie passioni, ognuna diversa, con vite diverse, che amano stare insieme e crescere sapendo, che ognuno fa un percorso proprio e personale. La cosa più bella è che sappiamo tutti, che possiamo fare un percorso condiviso insieme, perché ognuno è foriero della propria diversità ed in quanto tale non perde se stesso, ma condivide con gli altri le fatiche ed i successi legati alla vita e all’essere in quanto tale. Questo perciò sarà un viaggio lungo, un’avventura umana e la vedo così ,così mi piace attenderla ed è ciò di cui ho bisogno.

I quadri vincitori di questo evento sono “La luna rossa “ ed “Oltre” entrambi olio su tela. Il primo “Oltre” ha una zona di colore blu ed una zona di colore rosso separate da un filo luminoso color oro… ammirandolo ho avuto la sensazione, che volessero rappresentare due realtà separate, ma condivise ed omogenee. “Luna rossa “ rappresenta un manichino su sfondo grigio, che porta un peso rappresentato da un rettangolo di cielo. Ho assimilato quest’opera al peso della vita. E’ indispensabile una tua interpretazione e descrizione .
In realtà i due quadri sono legati tra loro. Il percorso che l’essere umano compie nella vita, nell’ascolto di essa e nel suo svolgersi lungo la strada, sollevando il proprio cielo che per quanto buio ha sempre una luna rossa intensa, calda, una luce a sé stante, che rende più sopportabile la fatica dell’oscuro. Così attraverso l’ascolto dell’oscurità e il suo difficile sollevamento, l’uomo passa oltre, non è più al di sotto, ma al di sopra, passa da zone scure a zone luminose, passa dal blu profondo al rosso della vita appassionata. Le oscurità non si cancellano, come il passato non si cambia, non si cancella, come i dolori amari, profondi ed angoscianti, che possono solo diventare cicatrici, perciò ho avuto il bisogno pian piano di usare l’oro come sublimazione delle cicatrici, che inevitabilmente abbiamo nel viaggio della vita.

Le tue espressioni artistiche sono anche letterarie e precisamente è stato pubblicato da CTL Editore Livorno una raccolta di poesie “ POESIE CON LE ALI”. Ho letto alcune poesie. “A spasso nel buio” esprime il rapporto di noi con la luna, che sembra muoversi e guardarci da angolature diverse e così il rapporto con le Penombre. Esprimi suoni poetici per il mare come per le maree e nella composizione “Un cielo sotto il tetto” ci porti nei tuoi pensieri di pittrice. Certo sono “Poesie con le ali” e quindi volano leggere in ogni luogo ed in ogni emozione. Parlaci della Brenda poetessa e confrontala con la Brenda pittrice e svelaci l’anello di congiunzione.
Non credo ci sia molta differenza, tra ciò che dipingo e ciò che scrivo, è solo un modo per raccontare con i cinque sensi,ciò che vedo, che percepisco profondamente, ciò che ho vissuto e ricordo nella vita, ciò che sogno e cambio. Siamo solo animali complessi, ma pur semplici animali, ma a volte credo che ci dimentichiamo di esserlo. Costruiamo in adulti sovrastrutture difficili da sostenere, che ci isolano dagli altri, per questo amo la condivisione, l’ascolto, le luci e le ombre, l’autenticità delle persone che mi stanno attorno è essenziale. “Poesie con le ali” è tutto questo e forse un po’ di altro in più, un modo per volare con la ragione e con l’inconscio nel nostro più grande esperimento-scommessa assoluto, che è la vita.
Grazie a te Meri, per il nostro incontro e per questa intervista