L’amore dei Bisacquinesi per la Madonna del Balzo è grandissimo, sono legati per fede al simulacro e per rispetto al monte Triona. Per le ben note vicende, la drammatizzazione negli ultimi anni non si è potuta rappresentare. L’opera ricorda il ritrovamento della sacra reliquia nel 1664 per opera di due giovani e i tanti miracoli accaduti negli anni a venire. Di grande importanza indicativa sono i vari spostamenti del quadro raffigurante la Vergine col Bambino che, con essi, voleva indicare ai bisacquinesi il luogo per una definitiva dimora.
La Madonna scelse come luogo, per la sua santa casa, un dirupo, e lì, i devoti edificarono un santuario affrontando tantissime difficoltà. Il prossimo 12 agosto, in contrada Parrina, vicino l’area attrezzata Cervi, nei luoghi dove alcuni secoli fa avvennero i fatti narrati, tornerà in scena il lavoro dialettale di Vincenzo Parrino.
Nell’impegno teatrale, Ludovico Caldarera, che ne è il regista, vede con occhio attento il testo e lo segue ampliando il cono visivo dei fatti avvicinandolo ai nostri tempi. La rivelazione del Triona per il regista è quella dogma che si rinnova sempre attraverso il rapporto Dio, uomo e demonio.
La bellezza non sempre nasconde bontà e virtù, spesso l’eleganza e i finti modi gentili traggono in inganno ed inducono in tentazioni.
Il regista, in questa edizione, trasporta un personale travaglio interiore nelle scene più salienti e induce lo spettatore ad analizzare e confrontare i fatti di allora con gli eventi di oggi. Tutto torna!
I secoli non cancellano le miserie del genere umano.
L’opera rinnova la grande fede dei bisacquinesi verso la loro Madonna, Madre caritatevole ed amorosa, che irradia virtù proteggendo le genti della valle del Sosio e dei territori limitrofi.
Il santuario è visto come un faro che illumina l’animo di chi si rivolge con fede a quella Madre consolatrice che accoglie tutti con il suo amato figlio tra le braccia.
Venerdì la nuova ed attesa rappresentazione di NOSTRA MATRI DI LU VAZU, con l’adattamento di Margherita Bacile e Ludovuco Caldarera. Un cast giovane ed eccezionale, animato dall’amore per la loro Madonna e dalla passione per il teatro, rappresenterà qualcosa di inedito, dando risalto ad un ‘opera che, ogni qual volta và in scena, rinnova il voto dei bisacquinesi verso la loro amata patrona.
Betty Scaglione Cimò