#FATTIESTRAFATTI: “Siamo tutti figli unici”, la solitudine dell’anima nel secondo libro di Giacomo Casaula
Ben ritrovati nella mia rubrica #fattiestrafatti sulla testata MOB MAGAZINE. Questa volta la mia intervista esclusiva è all’artista e scrittore Giacomo Casaula. Cantautore e narratore poliedrico, Giacomo si divide tra canzoni e scrittura.
- Ciao Giacomo e benvenuto. La prima domanda è d’uopo per la mia rubrica, tu quanto sei #fattoestrafatto di idee in costruzione e di musica e parole?
Credo di essere strafattissimo di idee e parole in continua costruzione
- “Siamo tutti figli unici”, Guida Editori, è il titolo del tuo secondo romanzo e devo dire che mi ha colpito molto. Cosa intendi per “figli unici”?
Il termine ‘figli unici’ ha una doppia valenza; da un lato quelle persone che incontriamo tutti i giorni ma a cui non diamo nessuna importanza, anzi quasi ne proviamo fastidio (un esempio è nel capitolo ‘Gli invisibili’), dall’altro personaggi come Luca e Francesco che in qualche modo avvertono una solitudine lancinante malgrado siano fratelli. Sono più figli unici dei figli unici.
- La famiglia è la grande protagonista di questa storia, un luogo dove tempesta e quiete si combattono quotidianamente. Tu la racconti in maniera diretta, senza edulcorare le difficoltà dei rapporti tra i membri della stessa. Cosa rappresenta per te e come nasce l’idea per questo romanzo?
La famiglia è il punto di partenza e d’approdo, credo per tutti. Un epicentro imprescindibile. L’idea, come spesso accade, era quella di descrivere solo una scena iniziale, una discoteca in cui si intrecciano corpi, voglie e sudore e dove la solitudine fosse la protagonista incontrastata. Poi lentamente hanno preso forma i personaggi e gli intrecci, mantenendo però saldo il progetto iniziale, parlare di solitudine, farlo senza filtri.
- Parliamo del rapporto tra i due fratelli Luca e Francesco, cosa li unisce e cosa li divide?
Luca e Francesco sono due persone molto diverse, hanno due visioni differenti del mondo partendo anche dalle banalità, il primo è un fan sfegatato dei Nirvana, il secondo degli Oasis. Uno ha bisogno di tornare, l’altro di partire per ricercare in profondità la propria individualità e il modo stesso di relazionarsi con il mondo, con gli affetti, con tutto ciò che ne consegue. Nonostante tutto questo, li unisce un affetto e una stima reciproca, una condivisione delle paure e delle speranze, un moto continuo, anche se a volte anestetizzato, alla vita.
- Chi tra i due è più #fattoestrafatto di contraddizioni?
Credo entrambi, come detto precedentemente in forme e modalità diverse.
- “Viola sorrise di nuovo e tornò a guardare le nuvole”. Questo personaggio femminile mi è piaciuto tantissimo perché è l’ago della bilancia di certi equilibri di questa famiglia. Senza svelare troppo, chi è Viola?
Innanzitutto è uno dei personaggi a cui sono più legato, come hai detto tu un vero e proprio ago della bilancia. E’ una donna indipendente, coraggiosa, attenta ai dettagli, con una tremenda ‘curiositas’ nei confronti del mondo. Ha molte anime dentro di sé. Nel romanzo non vedremmo solo una Viola, ma non posso svelare troppo!
- Giacomo, la tua scrittura è come una seduta dallo psicanalista, ma quanto è #fattaestrafatta di voglia di riflessione, ma anche di leggerezza?
Entrambe le sfumature credo coesistano perfettamente, leggerezza e riflessione fanno parte di me e di conseguenza anche delle mie parole, della mia scrittura
- La tua carriera è suddivisa tra musica e scrittura, come dicevo prima, in questo momento in quale fase sei, ovvero, tendi più alla narrazione oppure alla stesura di canzoni?
La base di partenza resta sempre il Teatro, da lì viene fuori tutto. In questo momento Teatro, scrittura e musica viaggiano in parallelo, nessuna forma artistica prevarica l’altra, sono vasi comunicanti.
- Ci saranno presentazioni naturalmente, diamo un primo appuntamento ai nostri lettori?
L’appuntamento più vicino è il prossimo 30 settembre alle 17 allo store Guida del Campania Libri Festival al Palazzo Reale a Napoli. Ci vediamo lì!
Un grazie a Giacomo per l’intervista e un grande in bocca al lupo!
DANIELA MEROLA