E’ un prezzo troppo alto ! Questa è la frase che leggiamo e sentiamo dire molto spesso nei vari TG e durante i tanti programmi di informazione. E’ un prezzo troppo alto che tutti dobbiamo pagare come conseguenza di scelte poco oculate come quelle energetiche e quelle sociali. In queste settimane tutti stiamo ricevendo le bollette delle utenze sia di luce che di gas ed a parità di consumi i costi sono lievitati in maniera esponenziale e per tante famiglie sono insostenibili. Tante sono le attività sia artigianali che imprenditoriale che hanno intenzione di chiudere, lasciando a casa tanti lavoratori. Questa frase può essere anche la considerazione delle conseguenze su tutta la popolazione del mondo delle guerre in atto,di come saranno portate avanti e quali armamenti saranno impiegati. E’ sempre un prezzo troppo alto, che stiamo pagando nei luoghi di lavoro, contrattualmente sempre più precari e troppo spesso con misure di prevenzione e di protezione delle fasi lavorative inadeguate. L’Osservatorio Mega Engineering di Mestre ha comunicato che sono 569 i lavoratori, che hanno perso la vita da Nord a Sud del Paese da gennaio a luglio 2022, con una media di 81 morti sul lavoro ogni mese. In questo consuntivo è stato preso in esame anche il numero delle denunce di infortuni totali al luglio 2022, che sono 441.451 e sono aumentate del 41% rispetto al mese di luglio 2021. Anche questo è prezzo troppo alto per avere un salario per vivere. Stiamo vivendo un periodo di grandissima precarietà sia lavorativa che sociale. Ogni giorno ci sono notizie di omicidi con prevalenza di femminicidi, che spesso sono vissuti fino al momento estremo in modo isolato dalle vittime di queste violenze. Troppi sono i nostri ragazzi che vivranno con ricordi inquietanti ed esposti a gravi conseguenze. Anche questo è un prezzo troppo alto da pagare ed anche questo è un tema da affrontare e cercare di valutare e possibilmente risolvere. Tanta è la buona volontà e l’impegno che mettono le tante associazioni così come le tante imprese sia artigianali che più grandi per cercare di mantenere e tutelare la realtà sociale, ma serve anche tanta capacità e competenza da parte dei vari Stati di tutto il mondo perché ognuno di noi sia un cittadino del Mondo con tanta tolleranza e tanta capacità di confronto e non di scontro. In questa settimana in Iran è stata uccisa una ragazza ventiduenne, perché seconda la polizia morale non indossava correttamente il velo( l’hijab). Sono iniziate le proteste delle donne nel Rojhelat, il Kurdistan iraniano da dove veniva Amini ed in tutto il paese. Per solidarietà a questa protesta è stata promossa un’iniziativa dalla Triennale di Milano, che è stata replicata dal Maxxi di Roma e l’Amministrazione comunale di Firenze ha aderito il 2 ottobre con due eventi in Piazza Santa Maria Novella e l’altro in Piazza Sant’Ambrogio ed è stato possibile lasciare una ciocca di capelli, per unirsi simbolicamente alla pacifica lotta delle donne iraniane e dimostrando solidarietà a questo tristissimo fatto. Il taglio di capelli è una vecchia cerimonia usata in Iran come segno di lutto e quindi il taglio della ciocca di capelli è stata la partecipazione al lutto della ragazza uccisa. Anche questo è un prezzo troppo alto, che l’umanità paga non avendo un confronto salutare con religioni diverse. L’obiettivo dei cittadini del Mondo è quello di vivere in pace, cercando di confrontarsi e non di prevaricarsi, arricchendosi così di una conoscenza complessa, che favorisca l’esprimersi a tutti nel rispetto di tutti.