Breve dialogo sui massimi sistemi del mondo | di Alessandro Zecchinato

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Qualche giorno fa, mentre cercavo di mettere ordine e togliere la polvere nella soffitta di mio nonno, Gianfranco Sagredo, ho trovato un vecchio registratore a cassette che a differenza di tutto il resto appariva pulitissimo, come se fosse stato usato da poco. A fianco su un vecchio baule c’era una audiocassetta altrettanto pulita: esaminandola, ho notato che la data scritta sull’etichetta era di pochi giorni prima, e sul retro a penna c’era scritto breve dialogo sui massimi sistemi del mondo. Sapendo che le poche volte che il nonno passava da casa sua, pur restandoci al massimo un paio di giorni amava invitare dei suoi amici filosofi a bere un bicchierino e chiacchierare davanti al fuoco del camino, mi sono incuriosito e ho inserito la cassetta nell’apposito vano, mi sono seduto e ho premuto il tasto “play”.

La registrazione conteneva un dialogo fra due suoi vicini di casa, il professor Simplicio e il netturbino Salviati, che vi riporto fedelmente qui di seguito, poiché ritengo possa interessare a qualche mio lettore.

Salviati: «Ecco il mio brandy, è il quinto bicchiere stasera, credo possa essere giunto il momento di dipanare le nostre dotte disquisizioni.»

Simplicio: «Non sarà un po’ di alcool ingurgitato alla boia d’un giuda che muterà un netturbino, foss’anche il miglior netturbino del mondo, in un filosofo di gran levatura!»

Salviati replicò: «OPERATORE ECOLOGICO, prego! Orsù, mettetemi alla prova, brav’uomo, voi che istruite i giovani in quest’era così buia e cupa. Ponetemi qualsivoglia domanda, e provvederò a rispondervi a tono!»

Simplicio, stizzito, proruppe: «Ditemi, allora, cosa secondo voi corrompe le coscienze della gente in quest’epoca rendendola così, a vostro dire, miseranda e decadente?»

Salviati rispose, con aria seria ma sorniona (e che verso la fine del suo intervento divenne condita da un sogghigno faceto): «13,8 miliardi di anni fa, con un gran botto nasce l’Universo. Perlomeno, è così che gli addetti ai lavori ce la raccontano. Dopo una fase cosiddetta inflazionaria, durante la quale si espande a velocità inimmaginabili, cominciano a formarsi le galassie. In una di queste, in una zona piuttosto periferica che oggi conosciamo come “braccio di Orione”, si forma circa 5 miliardi di anni fa una stella che oggi chiamiamo Sole: una stella piuttosto mediocre, in realtà, circondata da un grosso seguito di polveri, gas, planetesimi e chissà che altro, parte dei quali invece di cadere sulla stessa formano l’attuale sistema solare.

Tutta ‘sta faccenda non è indolore: in un immane flipper cosmico, i pianeti migrano anche senza permesso di soggiorno, si scontrano fra loro, si formano satelliti e fasce di asteroidi, e le comete buttano secchiate d’acqua anche sulla Terra, che poco alla volta prende forma. I continenti vanno alla deriva mutando aspetto, si formano mari e oceani, si alternano glaciazioni a ere bollenti, e in qualche modo da qualche parte spunta un fenomeno chimico che oggi, forse un po’ impropriamente, chiamiamo vita. Piuttosto presto, pare: le più antiche tracce sono di 3,6 miliardi di anni fa, ma secondo alcuni è possibile che si fossero sviluppati organismi semplici già 4,6 miliardi di anni or sono, ben prima che Theia tirasse alla Terra uno spaventoso cazzottone che produsse la Luna.

Dopo alterne vicende e terribili estinzioni di massa, all’incirca 2 miliardi e 450 milioni di anni fa, la composizione atmosferica cambia drasticamente, a causa degli stessi microrganismi che produssero quella che gli scienziati chiamano catastrofe dell’ossigeno. Comunque sia, piaccia o no l’atmosfera cambia composizione assomigliando di più a quella attuale, permettendo così lo sviluppo delle prime forme di vita complesse, pluricellulari: circa un miliardo di anni fa (anche se secondo alcuni si può far risalire l’evento fino a 2,1 miliardi d’anni fa).

E poi avviene una crescita esponenziale. Gli organismi diventano sempre più complessi mentre la vita colonizza praticamente tutte le nicchie ecologiche esistenti. Dai trilobiti ad animali via via più evoluti: insetti enormi; alcuni pesci diventano dapprima anfibi poi colonizzano le terre emerse; di speciazione in speciazione si giunge al successo dei rettili, coi dinosauri che si estinguono circa 66 milioni di anni fa.

Col conseguente dilagare dei mammiferi, si sviluppano i primati: il ramo delle grandi scimmie da una parte e quello che milioni di anni dopo porterà al genere “homo”. Uno o due milioni di anni fa varie specie di ominidi sono già in corso di evoluzione e l’homo sapiens-sapiens, quello grossomodo attuale, al netto delle varie diatribe fra studiosi di diverse scuole di pensiero, prende forma intorno a 100 mila anni or sono.

Successivamente, dopo un lunghissimo periodo ricco di polemiche su possibili civiltà antidiluviane, arriviamo all’inizio della Storia, fra 10000 e 6000 anni fa; poi egizi, sumeri, babilonesi e chi più ne ha più ne metta, insomma tutta quella storia che avete studiato a scuola. Si verificano millenni di guerre, scoperte, evoluzione della lingua, dell’arte, del pensiero filosofico e scientifico, alternati a secoli bui; poi il medioevo, il rinascimento, i secoli delle scoperte geografiche e l’inizio della colonizzazione da parte degli europei a scapito dei nativi; poi l’illuminismo, la rivoluzione industriale, il crollo degli imperi coloniali sostituito da quelli mercantili/finanziari; il ‘900, con le sue grandi scoperte scientifiche e due terribili guerre mondiali, ma anche con la rivoluzione informatica e i viaggi spaziali. L’umanità, da meno di un miliardo di individui fino alla fine del XIX secolo, in circa un centinaio d’anni cresce a oltre 7 miliardi e ci stiamo avvicinando rapidamente agli 8.

Sono state fatte scoperte impressionanti, creati capolavori artistici immortali, sinfonie di una bellezza indescrivibile; sono state scritte opere di una profondità inaudita: cito a caso il Baghavad Gita, le opere dell’Ariosto, di Dante, del Manzoni, e via dicendo… non basterebbe una biblioteca grande come un pianeta per elencarle e descriverle tutte. Il pensiero, l’ideologia, la filosofia, le conoscenze e la creatività paiono, nonostante le ostilità dei potenti di turno, superare gli abissi del tempo, ineffabili.

Pensavo a tutto questo ieri, quando a casa di ospiti mi capitò di vedere qualche secondo di quell’arnese che chiamano “televisione”: avvenne così che, fra la pubblicità di un telefonino e un quiz a premi, lo sconforto mi fece rotolare le balle per terra. Tutta la storia dell’universo e dell’umanità si riconduce, in ultima analisi, a un cretino che se sbaglia la risposta a una domanda idiota precipita in una voragine; o a un dado da brodo.

Ma vaffanculo, va!»

Il nastro si conclude a questo punto: e francamente devo dire che sono pienamente d’accordo col Salviati. Esternazione finale compresa.

Che le Muse siano con tutti Noi.

Buonasera.

 

Alessandro Zecchinato

E-mail: mailto:alessandrozecchinatoq@gmail.com e mailto:dialoghidautore@vivaldi.net

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