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Alessandro Baradel accompagna il lettore all’interno di un noir che nulla è come sembra. Con una scrittura intensa e fluida, l’autore mostrerà diverse realtà, portando chi legge indietro nel tempo. È proprio negli anni ’80 che la fantasia dell’autore trova spunto per questo romanzo fatto di sparizioni, amori tossici, depressioni e stati d’ansia.

Quando hai letto il tuo primo libro?
Avevo 14 anni, me lo consigliò una signora, molto gentile, che aveva una
cartolibreria. Ad essere obiettivi, si trattava di un libro forse troppo impegnativo per
un bambino di quell’età, si trattava di: “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Ma devo
riconoscere che fece presa. Mi fece capire l’importanza del linguaggio e dell’uso della
parola.
Perché Il sottile equilibrio della ragione è ambientato in Francia?
Perché è una città che amo molto e che mi affascina. Per una qualche strana
ragione, la vedevo bene come ambientazione per il mio romanzo.

Come mai ti sei orientato sul genere noir?Per il vero, è lui che ha scelto me. Mi venne a cercare quand’ero ancora molto giovane. Mi sedusse facendomi assaporare le sue atmosfere, facendomi conoscere personaggi ambigui, solitari, a volte emarginati. Persone che avevano qualcosa da
dire, da raccontare, alla ricerca di una penna che potesse dare loro una voce. Non so ne sarò sufficientemente all’altezza, ma voglio comunque provarci.

Cosa ha significato vincere il Premio Senato Accademia 2022? Vincere questo premio è stato qualcosa di totalmente inaspettato che mi ha riempito di gioia e di orgoglio. Ricevere un simile riconoscimento, alla mia prima pubblicazione, da una commissione così importante come quella del concorso letterario L.A.Seneca, è qualcosa di indescrivibile. Mi ripaga appieno e oltre di tutti gli sforzi sinora compiuti.

I tuoi prossimi impegni letterari?
L’uscita del prossimo romanzo è prevista, salvo intoppi, per il 2023. Ma non voglio dire troppo.