Il romanzo di Luisa Valenzuela, allude senza mai confermarlo a un episodio di cronaca nera, ovvero la morte di Alberto Nisman, oppositore di Cristina Fernandez, fatto che ha sconvolto l’Argentina. L’ex commissario, ormai in pensione anticipata da tre anni, Santiago Masachesi, rivede dopo anni Teldi, amica di letture e acerbo amore d’infanzia. I due attraverso una serie di investigazioni e riflessioni, ricostruiscono in qualche maniera l’omicidio del procuratore.
La connessione più importante dell’intero arco narrativo è senz’altro quella tra Masachesi e Teldi.
Il loro rapporto sarà indagato da vicino, scoprendo le bellezze e l’ingenuità infantile, l’euforia dell’adolescenza, i primi batti cuori, e la forza incessante di voler perseguire la stessa strada, senza mai riuscirci del tutto. Di grande spessore saranno le differenze tra i padri dei due: se la figura genitoriale di Masachesi, appare come una forza bruta e algida, il padre di Teldi, proprietario di una libreria, sembra brillare di luce propria, abbracciando metaforicamente i voleri di sua figlia. Questa grande contrapposizione, sottolinea di come molto spesso le pressioni genitoriali, siano colpevoli del cambiamento del corso delle cose, diventando di fatto la bussola errata per chi si appresta a diventare grande. Tali influenze daranno due risultati: Teldi diventerà insegnante di italiano, con il sogno di diventare scrittrice, mentre il commissario Masachesi per scongiurare l’iscrizione alla scuola militare e abbandonati i sogni scolastici, decide di fare carriera alla scuola di polizia.
Un altro argomento di grande importanza è senz’altro il rapporto coniugale che Masachesi ha con sua moglie Ètel. Il loro è un mero rapporto di comodità, senza alcun slancio emotivo ed emozionale. L’autrice racconta di come il matrimonio, possa divenire un patto formale davanti alla legge e a Dio, diventando nel corso del tempo, sempre più vuoto. Valenzuela racconta di una casa che si disloca, diventando una casa a metà, con due porte, una cucina di fortuna, ingressi separati, pronti a separare definitivamente la vita di due che hanno smesso di amarsi, e che forse non l’hanno mai fatto appieno. Tale relazione è raccontata con minuzia, sottolineando le sue brutture, i suoi aspetti glaciali, gli interessi che non si incastrano più, e le divergenze che diventando enormi e si ergono a muri invalicabili.
A fare da controparte è senz’altro il rapporto che Masachesi ritrova dopo anni con l’amata Teldi, amica d’infanzia. Al contrario del primo, il loro sembra essere un legame indissolubile, il cui tempo non ha scalfito affatto. Le loro chiacchierate sono vivide, i loro interessi uguali, il loro modo di vivere diviene un tutt’uno, fino a ritrovarsi a condividere gli stessi spazi, in una casa che accoglie, costruisce, che ascolta ad orecchio teso ogni esigenza. Il concetto di matrimonio “comodo”, si evolve, lasciando spazio ad un legame oltre tempo che inizia laddove per decisioni in collisione si era fermato tempo prima. Il lettore si troverà dinanzi due tipi di rapporti, indagando da vicino luci ed ombre, di quello che la vita è pronta a proporre.
Il rapporto con Teldi è un climax emozionale, fatto di chiacchiere digitali, ricordi sbaditi, di un viaggio in macchina fino ad Azul, fino a condividere cene, idee, e iniziare un percorso dissoluto per ritrovare sé stessi. La casa di Teldi, diventa quindi la casa di tutti. Il lettore potrà vedere da vicino il mobilio, le abitudini alimentari, le uscite scanzonate, e persino seppur in maniera velata, le notti d’amore.
Il loro legame sarà così profondo, che si ritroveranno persino a riflettere e indagare sul caso del procuratore morto, da cui riprende il titolo del testo. La loro investigazione sarà una marcata veste gialla a quello che di fatto è un perfetto poliziesco ricco di metafore e significati.
Editore: Edizioni Le Assassine
Genere: giallo
Numero pagine: 180
Anno di pubblicazione: 2022