Quei due sono matti! (scintille a Jeddah) | di Riccardo Massenza

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Ho sempre sognato di diventare un pilota: fin da piccolo, infatti, ero appassionato del mondo dei motori. Mio padre Jos ha corso a livelli molto competitivi, arrivando in Formula 1 per molte scuderie, tra cui Benetton e Minardi.

Prendendomi sotto la sua ala, mi ha insegnato a diventare uno dei piloti migliori dei nostri giorni.

Lui è il mio grande idolo. Mi ha accompagnato durante tutta la mia carriera. Al mio fianco ancora oggi.

I suoi metodi di insegnamento però non erano per niente morbidi: molto spesso mi dava dei colpi sul casco, non mi parlava per giorni quando perdevo delle gare. Per questo motivo, una volta, mi ha perfino abbandonato in autostrada.

Ricordo una corsa sui go-kart in particolare che mi ha formato come pilota: una settimana d’estate avevo il solito appuntamento domenicale del mondiale ma quel giorno non volevo competere, né guidare e nemmeno aver a che fare coi kart. 

Mi interessava solo stare con i miei amici che non vedevo da tempo nonostante la gara. Non mi ricordo in che posizione fossi finito correndo svogliato, senza grinta e interesse. Non mi riconoscevo più.

So di avere dato un grande dispiacere a mio padre che ha fatto enormi sacrifici per introdurmi nel mondo dei motori, trascorrendo una quantità inimmaginabile di tempo a provare, testare, aggiustare, migliorare e creare componenti per il kart. Quel pomeriggio ha raccolto tutto quello che avevamo portato al circuito e lo ha lanciato nel fondo del vecchio van. Imprecando e insultando chiunque, mi ha urlato contro come non aveva mai fatto. Non mi ha parlato per due interi giorni.

Quella domenica mi sono reso conto quanto i motori fossero la sua intera vita. Aspirava a farmi diventare un pilota migliore di lui, e così, da quel giorno, ho preso sul serio la gara e il campionato.

Perché parlo di questa vecchia storia con le qualifiche di oggi? Mi piace ogni tanto ricordare i vecchi tempi sui kart prima di cominciare il Q3.

Scusate mi sono dimenticato di dirvi dove ci troviamo oggi… siamo a Jeddah, Arabia Saudita. Penultima tappa del campionato. In questo momento sono le 8 di sera, non c’è nemmeno una nuvola. 

«Max, è ora»

«ricevuto GP»

«attento a Checo dietro di te»

Lui è il mio ingegnere di pista: si chiama Giampiero, ma io lo chiamo sempre GP, per prenderlo in giro — cosa che odia!

Guido verso l’uscita dai box per iniziare il giro di lancio, vedo solo adesso negli specchietti la familiare sagoma nera, rossa e gialla del mio compagno di squadra — dai Checo!

[telecronaca] Escono insieme le due Red Bull per fare l’ultimo tentativo di qualifica: il tempo da battere di Verstappen 1:27.653. Riusciranno a migliorarsi?

Ecco partito il giro lanciato di Lewis Hamilton che proverà ad aggiudicarsi la pole position! Si trova ora a curva 22, in prossimità di concludere il giro, si è migliorato nel primo settore, fa fucsia nel secondo. All’ultima curva… taglia il traguardo…  la pooole position provvisoria è aggiudicata! Ha migliorato il tempo di Verstappen di 1 decimo e mezzo, segnando un 1:21.511. 

Ma non è finita, Max è partito col suo giro: oh! quasi tocca il muro. In curva 2 è andato un po’ lungo. Fucsia nel primo settore: 31.900. Non lascia alcuno spazio tra la sua auto e i muri, sta guidando veramente al limite.

Verstappen contro Hamilton, Hamilton contro Verstappen… fucsia anche nel secondo settore: 27.848. Verstappen sta volando qui a Jeddah! Hamilton e Bottas al momento sono primo e secondo, in prima fila. 

Riuscirà Verstappen a battere il tempo di Lewis?

Colpisce il muro! Incredibile colpo di scena! Verstappen finisce così la sua qualifica perdendo la pole position proprio all’ultima curva!

In questo frangente la cosa importante è che non abbia danneggiato la nuova scatola del cambio montata proprio questo weekend. In tal caso comporterebbe a 5 posizioni di penalità in griglia domani. 

Lewis Hamilton si aggiudica quindi la pole position, seguito da Valtteri Bottas, e poi da Max Verstappen.

«tutto ok Max?»

«si… cazzo!»

«scusatemi»

Come è possibile!?  Dai Max, questi errori!

Non mi fermerò molto su questo incidente di percorso, se volete proprio la verità: ho bloccato in entrata curva, cercando di salvare in qualche modo il giro, perdendo meno tempo possibile, ho premuto troppo l’acceleratore e la macchina ha sbattuto contro il muro.

Nonostante quello che sia accaduto, il weekend è appena iniziato e c’è tutta la gara di domani per porre rimedio a questo danno. Spero solo che l’auto non si sia danneggiata.

Nel frattempo stacco il volante per uscire dalla vettura, a testa bassa cammino fino all’uscita di sicurezza, a poche decine di metri di distanza, per poi esser riportato ai box. Non ci sarà per nulla una buona aria là al muretto: stanno tutti facendo del loro meglio per vincere questo mondiale — è da tanto tempo che non hanno questa opportunità — e non vogliono assolutamente sprecarla. Credono in me e hanno bisogno che io dia il massimo. La verità è che non è assolutamente facile: sembro calmo e sereno all’esterno, ma non ho mai provato così tanto stress e ansia in tutta la mia carriera, nemmeno il giorno del mio debutto in Formula 1.

Per mia sorpresa, arrivato al garage tutti sembrano normali, non sono dispiaciuti e nemmeno arrabbiati. Anzi cercano di tranquillizzarmi: mi danno pacche sulle spalle e parole di incoraggiamento. 

Sono cresciuto in questo team. Tutti loro sono come la mia famiglia, non sembra neanche che siamo colleghi di lavoro: abbiamo così tanti ricordi insieme… mi ha davvero aiutato sentire un supporto concreto da parte loro questa sera.

 

***

 

Signore e signori, benvenuti alla prima edizione del Gran Premio dell’Arabia Saudita, qui al circuito di Jeddah. A momenti inizierà il giro di formazione, la griglia di partenza dei primi 10 è così costituita: Lewis Hamilton in pole, seguito da Valtteri Bottas, poi Max Verstappen, Leclerc, Perez, Gasly, Norris, Tsunoda, Ocon, e per concludere, Antonio Giovinazzi.

Il campionato di quest’anno ormai sta giungendo al suo termine con solo due gare che mancano all’appello: quella di oggi e Abu Dhabi

La Mercedes è forte su questo tracciato e si può giocare le sue possibilità per ridurre il distacco dalla Red Bull. C’è perfino l’eventualità che Hamilton e Verstappen arrivino all’ultima gara a punti pari, giocandosi il tutto per tutto la settimana prossima, il 12 dicembre, ad Abu Dhabi.

L’orologio segna le 16.30, è il momento di partire.

«check radio Max»

«si, forte e chiaro»

«dai il massimo»

Ecco la bandiera verde, si accendono i semafori: uno… due… tre… quattro… cinque… parte il Gran Premio dell’Arabia Saudita! Buono spunto di Bottas e di Hamilton, il quale guida tutti verso curva 1, che si trova a poco più di mezzo chilometro dalla linea di partenza… arrivano ora al punto di frenata, Perez quasi tampona il suo compagno di squadra per via di un bloccaggio, ma riesce a tenere la macchina in pista!

Me la sono vista brutta! Negli specchietti sembrava che Checo mi centrasse in pieno!

Per il resto la partenza è andata liscia come l’olio: ho mantenuto la terza posizione, appena dietro le due Mercedes.

«strat 7, strat 7»

«ricevuto»

«gap da Bottas: 0.7 secondi»

«DRS attivo»

È molto difficile restare incollato alla macchina davanti in questo tracciato, è pieno di curve veloci e quando segui da così vicino l’auto che ti precede perdi aderenza e rischi di perdere il controllo. Jeddah è un circuito cittadino e i muri sono vicinissimi — penso che lo abbiate già capito, visto la qualifica di ieri.

«gap da Bottas: 0.8 secondi»

Fin dalle qualifiche la Mercedes è stata solida nelle prestazioni, ma in gara è tutto un altro  livello. Per adesso la macchina sembra tenere il passo, ma non so se ci riuscirà per l’intera durata della gara.

A giudicare da come sta guidando Valtteri, sembra che stia usando molta batteria e stia cercando di rimanere vicino al suo compagno, scoda piuttosto spesso in uscita curva, e sui rettilinei si allontana molto da me.

 

Giro 10:

«attenzione Max, Mick Schumacher nelle barriere a curva 21-22»

«è Safety Car»

«ricevuto»

Guidando verso curva 20 noto che Bottas, davanti a me, sta procedendo molto lentamente, e così mi apro in radio…

«Valtteri sta guidando decisamente sotto il delta(1). Non dovrebbe essere permesso»

Quello che sta facendo Bottas non è assolutamente permesso dal regolamento, sta rallentando Verstappen per permettere a Mercedes di fare il double-stack. (far fare il pit stop alle due vetture consecutivamente)

«Max, fai l’opposto di quello che fa Bottas»

Hamilton rientra ai box insieme a Bottas, ma Verstappen resta fuori e prende la testa della gara. La Red Bull sta per caso scommettendo su un’altra Safety Car per  far fare un pit stop “gratis” a Verstappen per tenere la prima posizione? Avranno forse sbagliato? Lo scopriremo solo a fine gara.

 

Giro 13:

Arriva adesso la comunicazione della bandiera rossa. La gara è sospesa per poter permettere agli ufficiali di pista di sistemare le barriere in sicurezza. È una decisione al quanto inusuale perchè le barriere dalle telecamere sembrano in buono stato.

Questo consegna nelle mani di Max Verstappen e Red Bull un’enorme opportunità perchè quando la gara è sospesa e si ritorna in pit lane si possono effettuare dei cambi gomme.

«bandiera rossa, bandiera rossa, la sessione e sospesa». Una buona notizia ogni tanto.

Rientrato ai box e dopo esser sceso dalla macchina vedo Lewis Hamilton che sta uscendo dall’abitacolo con ancora il casco indosso. Riesco lo stesso a trovare i suoi occhi castani nascosti dalla visiera a specchio, lo fisso fino a che lui non distoglie lo sguardo, facendo finta di essere disinteressato. Ha paura di me.

Il caldo forse mi sta dando alla testa, è insopportabile, il gran premio a Jeddah è una di quelle gare in cui, quando sei nell’abitacolo, alzi la visiera, per rinfrescarti un po’, ma te ne penti subito perchè l’aria fuori è ancora più calda.

Nel paddock c’è un gran trambusto: tutti corrono di fretta, meccanici con gomme in mano, ingegneri con le loro cuffie e il solito blocco per gli appunti. Si riesce appena a passare tra la marea di gente. I piloti sono tutti con la loro borraccia piena di acqua fredda e un giubbotto per rinfrescarsi. 

 

Giro 15: (PRIMA RIPARTENZA)

Arriva ora la bandiera verde, si accendono di nuovo i semafori… uno… due… tre… quattro… cinque… riparte il Gran Premio dell’Arabia Saudita! Buono spunto di Max Verstappen che è già testa a testa con Hamilton, che ha avuto uno spunto migliore, vanno insieme verso curva 1… Bottas ha un bloccaggio e rischia di tamponare Max Verstappen che a sua volta va lungo e taglia la curva spingendo Lewis Hamilton fuori dalla pista. Esteban Ocon nel frattempo supera Hamilton, passando in seconda posizione.

Perez viene colpito in curva 3 e nelle retrovie c’è un altro incidente che coinvolge la Williams di Russell e la Haas di Nikita Mazepin. 

Verstappen è primo, seguito da Ocon e poi da Lewis Hamilton. Si riparlerà sicuramente di questa partenza. Non sarei per nulla sorpreso se avremo una seconda Safety Car, perchè è stato un caos totale!

E la gara è sospesa ancora una volta! Bandiera rossa.

«Max, bandiera rossa»

«era la nostra chance!»

«la gara è ancora lunga, non preoccuparti» 

[Michael Masi] «vi do un’opportunità, sulla base di ciò che è accaduto in curva 1-2. Vi posizioneremo dietro a Hamilton, facendovi partire in terza posizione» 

[Christian Horner] «ricevuto, Ocon partirà in prima?»

[Michael Masi] «no, Hamilton in prima, Ocon in seconda e Verstappen in terza» 

[Christian Horner] «ricevuto, però vogliamo che Bottas venga penalizzato per l’episodio avvenuto al giro 11 sotto il regime di Safety Car»

[Michael Masi] «ho una proposta migliore: scambieremo Ocon con Hamilton e lasciamo Verstappen in terza, ok?»

[Michael Masi] «questa è la mia offerta»

[Christian Horner] «capito, l’accetteremo. Se abbiamo capito bene, l’ordine sarà: Ocon, Hamilton, Verstappen»

[Michael Masi] «esatto»

 

Giro 17: (SECONDA RIPARTENZA)

Per la terza volta questa sera si accendono i semafori: uno… due… tre… quattro… cinque… buono spunto di Lewis Hamilton che ha già quasi superato Esteban Ocon, Verstappen prende la linea interna e tira la staccata! Sono in tre in curva 1… Hamilton e Ocon si toccano ma continuano proseguono! L’Alpine taglia la curva perchè è andata lunga. Verstappen sale in seconda posizione, dietro a Ocon, che ora lascia strada alla Red Bull per aver tratto un vantaggio poco prima tagliando la curva.

Verstappen aveva l’opportunità e l’ha colta in modo eccezionale!

«grande Max»

 

Giro 18:

Lewis Hamilton ed Esteban Ocon arrivano insieme sul rettilineo, la Mercedes si sposta a sinistra e supera l’Alpine, salendo in seconda posizione, questo sorpasso è stato semplice, sapevamo che aveva il passo, il prossimo, se accadrà, sarà tutta un’altra storia.

«gap su Hamilton: 1.6 secondi»

Perfetto, proprio quello che ci voleva.

Sarà solo una questione di tempo prima che mi raggiunga. 

 

Giro 31:

«gap su Hamilton: 1.2 secondi»

«non so quanto potrò resistere ancora»

Ormai è arrivato.

 

Giro 36:

Escono adesso dall’ultima curva, Hamilton si fa sempre più vicino, grazie al DRS e la scia, Verstappen protegge l’interno, mentre Hamilton prova l’affondo all’esterno.

Verstappen tira la staccata! L’olandese perde il controllo della macchina e taglia la curva estendendo il suo distacco da Hamilton.

[Lewis Hamilton] «questo ragazzino e pazzo!»

 

Giro 37:

«ok Max, cedi la posizione a Hamilton, ovviamente fallo in modo strategico, cedi la posizione»

Decido quindi di rallentare dopo curva 26, su quel tratto quasi rettilineo che porta all’ultima curva. Questo pezzo della pista è importante perché c’è il punto di rilevamento del DRS, quindi facendomi superare in quel posto riuscirei ad avere il DRS sul rettilineo per superare di nuovo la Mercedes.

Cosi inizio a rallentare rilasciando il pedale dell’acceleratore, mi sposto a destra della pista per lasciare spazio a Hamilton, ma lui non mi sorpassa. Continuo a rallentare, questa volta però frenando… ancora nulla. Guardo costantemente negli specchietti per vedere cosa stia facendo Lewis — sembra che abbia capito le mie intenzioni. Cosi decido di schiacciare il pedale del freno così violentemente che quasi inchiodo, sperando che mi superi, ma invece mi tampona! Penso che la gomma posteriore sinistra sia bucata.

Oh no! Lewis Hamilton e Max Verstappen si sono scontrati! Quanto danno avrà l’ala  anteriore di Hamilton? Cosa è appena successo? È stato detto a Max di ridare la posizione, ha rallentato sul rettilineo e Lewis Hamilton lo ha tamponato! Cosa sta accadendo questa notte a Jeddah?

Max Verstappen ha lasciato molto spazio alla sua sinistra, io francamente penso sia stato un equivoco.

«*****!»

«cosa cazzo sta facendo!?»

«controllate la mia gomma»

«tutto ok, la gomma è a posto… non ho… non ho assolutamente idea di cosa stia succedendo»

Gli stewards annunciano ora che Max Verstappen e Lewis Hamilton sono sotto investigazione.

 

Giro 42:

Verstappen e Hamilton escono da curva 26, nello stesso punto del giro prima, Max sta decisamente rallentando e Lewis lo sorpassa, ma dopo averlo lasciato passare, la Red Bull tira la staccata e va per l’affondo in curva 27, riprendendosi la posizione! Si è fatto superare per poi passare di nuovo la Mercedes! 

E viene appena comunicato che Max Verstappen ha una penalità di 5 secondi per aver lasciato la pista e tratto un vantaggio (giro 36).

«Max abbiamo una penalità di 5 secondi per quello che e successo al giro 36 in curva 1-2»

«ovviamente»

Lo accetto, se vogliono far vincere questa gara a Hamilton, che sia così!

Mancano solo 8 giri al termine, non ha più senso combattere, con la penalità è impossibile che io vinca, la cosa più intelligente da fare è cercare di preservare i componenti della macchina per la prossima gara

Giro 50:

Lewis Hamilton taglia il traguardo per vincere la prima edizione del Gran Premio di Jeddah! Portando i due contendenti del titolo a pari punti.

«bandiera a scacchi»

«grazie di tutto, non la gara che vi aspettavate, ma… ce l’ho messa tutta»

«non ti preoccupare Max» 

Quelli della Mercedes hanno ottenuto ciò che volevano, si deciderà tutto all’ultima gara, ci rivedremo ad Abu Dhabi!