UN LUOGO D’ALTRI TEMPI | di Caterina Civallero

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Nella mia amata Torino, nel suo cuore pulsante, a pochi passi dal grattacielo Intesa San Paolo, ho scoperto un luogo speciale che racchiude cinque generazioni di storia. Attraversato il cortile in stile Liberty di via Bernardino Drovetti 17, aperta la maniglia del portone in vetri blu e ambra, trovi alcuni scalini che portano a un insospettabile negozio, che si sviluppa su un centinaio di metri circa, sotto il piano stradale.

Particolari del negozio, fotografie Costantino Scarpulla.

Appena entrata sono rimasta affascinata dai rotoli di juta, le vecchie e robuste forbici da tappezziere, borchie, rocchetti e utensili dalla foggia mai vista. Hai presente Oliver Twist e le atmosfere di Charles Dickens?

Un particolare dell’attrezzatura. Fotografia di Costantino Scarpulla.

Ecco, la sensazione che ho percepito entrando nella ditta specializzata in articoli per tappezzieri in stoffa è stata di trovarmi in un mondo che è andato perduto, sepolto da metri di modernità e una spessa coltre di tecnologia.

Interno del negozio, fotografia di Costantino Scarpulla.

L’attività Aghina è nata nel 1939 come ferramenta ed è stata fondata da Aghina Giovanni, nonno dell’attuale proprietario Costantino Scarpulla che, insieme alla moglie Dina e al figlio Daniele, la stanno portando avanti.

Il Cavalier Aghina, leva 1892 ha generato, in senso letterale, una stirpe di artigiani che si occupano dell’imbottitura interna di divani e poltrone, e tende da interno (hanno anche collaborato con un tappezziere fornendo le montature delle tende per la Reggia di Venaria).

La reggia di Venaria Reale (in piemontese ël Castel ëd la Venerìa) è una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997.

Io ho scoperto il loro negozio perché cercavo delle borchie con una misura particolare, per restaurare una sedia savonarola sulla quale, negli anni Settanta, si sedette Primo Levi per autografare il libro che ho ereditato dalla mia famiglia.

Facendo un tuffo nel passato, Costantino mi racconta che sua madre gli diceva sempre di quanto il nonno fosse una persona affabile e cordiale con i clienti, sempre molto elegante, anche quando andava per Torino con il carretto trainato dalla bicicletta a consegnare la merce.

Chi ha guardato la serie TV La legge di Lidia Poët distribuita da Netflix, sa riconoscere in quelle immagini il sapore antico dei vecchi mestieri ormai in estinzione. La speranza di poter portare nel futuro le abilità cucite dalle generazioni nelle quali siamo cresciuti, resta appannaggio dei nostalgici che, come me, vivono con lo sguardo rivolto all’indietro.

Il tempo ci saprà dire se l’arte e la manualità delle attività artigianali di eccellenza sopravviverà alla tempesta tecnologica che ci aspetta.

CATERINA CIVALLERO Consulente alimentare, facilitatrice in Psicogenealogia junghiana, scrittrice

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Caterina Civallero, già coautrice con Maria Luisa Rossi dei tre saggi sul tema de La Sindrome del gemello intitolati Il mio gemello mai nato (Uno Editori 2018), Modalità gemellare (Uno Editori 2019) e Doppi per essere unici (Amazon 2020) scrive da circa quindici anni articoli, racconti, interviste, recensioni, saggi. Nella primavera del 2019 esordisce in campo narrativo con Amapola e la finestra magica − favola per grandi che vogliono crescere; a luglio e settembre dello stesso anno pubblica Figli della terra − Il canto di Nosy Be e Madagascar − un viaggio per liberare due cuori, tutti pubblicati con Amazon e consolida la straordinaria passione che ha dedicato per anni alla scrittura come gosthwriter. Attraverso il percorso olistico, negli anni, ha integrato le sue conoscenze scientifiche e letterarie con le più importanti tecniche di apprendimento evolutivo al fine di creare metodi divulgativi semplici e diretti. È Consulente alimentare, Facilitatrice di Psicogenealogia junghiana e sostiene attraverso i suoi Corsi di scrittura consapevole gli scrittori che desiderano realizzare il sogno di pubblicare un libro. Organizza e conduce seminari e percorsi individuali per favorire la diffusione di un messaggio semplice e fruibile orientato alla gestione dell’alimentazione, della scrittura alchemica e dell’apprendimento delle tecniche di psicobiologia per ottimizzare l’integrazione dei propri talenti. Nel 2020 durante il lock-down ha aiutato, in soli 40 giorni, dieci donne che si sono conosciute su Facebook a correggere, impaginare e pubblicare DONNE e un filo di Seta − dal Social al libro, un progetto editoriale firmato Rosanna Fabbricatore. A luglio 2020 pubblica lo storytelling dal titolo Certe cose capitano solo a te. Nel mese di agosto con Alessandro Zecchinato pubblica Realizzo il mio sogno − Creo Scrivo Pubblico per coinvolgere le persone che desiderano pubblicare un libro in un percorso didattico dinamico e strutturato. A settembre 2020 pubblica Un sorso e un morso, un libro straordinario, ironico e innovativo sull’alimentazione consapevole. Nel mese di ottobre 2020, insieme a Maria Luisa Rossi e Davide Baroni, già autore di Exodus – Il segreto di Mosè – (Lalli Editore 2015) e di Figli delle stelle (Booksprint 2019) pubblica, con la prefazione di Mauro Biglino, La porta d’oro – L'origine dell’immortalità. A dicembre 2021 pubblica, con Alessandro Zecchinato, Lo sviluppo quantico delle parole il libro perfetto per chi desidera ottenere il massimo risultato dalla propria modalità comunicativa; il testo è un ottimo compendio per i corsi di scrittura. Ad aprile 2022 pubblica Clessidre senza sabbia − Sopravvivere all'anoressia un libro che tratta un tema complesso e delicato affrontato in due parti: una narrativa, basata sulla storia di Alice Perdoncin; l'altra, rivolta alle soluzioni terapeutiche. Collabora con piattaforme on-line dedicate a cultura, spettacolo e società: su www.mobmagazine.com cura la rubrica intitolata Sotto palese copertura; scrive inoltre su www.fattitaliani.it e www.5wagora.com.