Il libro: Cinzia Mammoliti, “Donne che si amano poco… e come possono amarsi di più” | Intervista di Daniela Cavallini

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Amiche ed Amici carissimi, la Dott.ssa Cinzia Mammoliti – Criminologa e pioniera in Italia nell’ambito di studio e ricerca in materia di manipolazione relazionale e violenza psicologica ,  ci partecipa del Suo ultimo successo letterario che, dal titolo “Donne che si amano poco… e come possono amarsi di più”, comprendiamo essere un generoso contributo da parte dell’Autrice alle Donne.

Amarsi deriva dall’accettazione incondizionata di se stesse e, nell’immaginario collettivo, parrebbe il sentimento in assoluto più ovvio ed istintivo, tuttavia il condizionale è d’obbligo perché per molte di noi, attanagliate dall’inclemente giudizio auto-generato ad ogni nostro sguardo, interiore od esteriore – e soprattutto estetico – è un’utopia.

Dalla mancanza d’amore per sé, che inconsciamente ed inevitabilmente proiettiamo sugli altri, scaturisce la dinamica  inibente la realizzazione di relazioni “sane”, soprattutto con l’altro sesso. Ne consegue pertanto che amarsi è  essenziale per essere e percepirsi amati.

Cinzia Mammoliti, “Donne che si amano poco… e come possono amarsi di più”

Daniela Cavallini:

Bentornata Cinzia, il tuo ultimo libro è un concentrato di concetti illuminanti con annessi preziosi e pragmatici suggerimenti comportamentali, espresso con intento formativo/esortativo rivolto alle Donne.

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Grazie Daniela, è un piacere essere qui, mi rivolgo, come in ogni mio libro, principalmente alle Donne, ma colgo l’occasione per ricordare che si tratta di argomenti estremamente trasversali che riguardano da vicino anche gli uomini e che possono declinarsi assolutamente al maschile.

Daniela Cavallini:

Dunque il tuo libro avrebbe potuto intitolarsi anche “Uomini che si amano poco”?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Assolutamente sì. Nel 2012 ho pubblicato il mio primo libro, I serial killer dell’anima, che ha introdotto e contribuito a far conoscere argomenti ancora poco noti in Italia. Manipolazione relazionale, abuso emotivo, narcisismo patologico e maligno sono diventati oggi termini di uso comune. Quel mio primo lavoro, che si sarebbe rivelato pionieristico, ha aiutato soprattutto le donne ad aprire gli occhi e a salvarsi.

Da lì in poi ho scritto altri libri a cadenza biennale che a volte in chiave saggistica, in altre romanzata, hanno rappresentato degli approfondimenti del tema centrale dei miei studi.

Daniela Cavallini:

Se tu non fossi costantemente appassionata “alla ricerca nella ricerca” direi che il tuo percorso letterario/formativo divulgato sarebbe più che esaustivo, tuttavia, tu…

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

…E, sì, io dopo avere tanto scritto e parlato del profiling dei soggetti abusanti e dei principali campanelli d’allarme nelle relazioni disfunzionali, ho sentito la necessità di affrontare più da vicino il tema delle donne che cadono nelle dinamiche perverse della dipendenza affettiva e faticano a liberarsene.

Tengo però a precisare che non tutte le vittime di relazioni perverse sono dipendenti affettive e spesso le donne che entrano in certe dinamiche possiedono in partenza una buona autostima; ovviamente coloro che soffrono di dipendenza affettiva sono penalizzate rispetto alle altre perché i loro principali problemi vertono proprio su un’autostima molto scarsa.

Daniela Cavallini:

Sulle relazioni perverse contratte da Donne  con bassa autostima, direi che la letteratura ha palesato ampiamente il concetto e le relative conseguenze, ma tu rilevi un’ulteriore categoria in forte espansione…

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

E’ vero, e questo aspetto testimonia che non importa quanto la maggior parte di queste Donne siano intelligenti, colte e professionalmente affermate; sta di fatto che, vittime di una fame di amore che si manifesta in vari modi, troppo spesso instaurano relazioni con uomini “difficili”,

tutti negativi per la loro vita.

Daniela Cavallini:

Stiamo assistendo al proliferare di rapporti tossici, d’altronde deve pur esserci una via d’uscita e credo tu sia la persona più idonea ad indicarla. Pertanto ti chiedo, com’è possibile uscire da questo  tunnel d’infelicità che attira ed accoda sequele di storie fallimentari?

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Mi sono cimentata alla stesura di questo mio ultimo libro iniziando proprio da queste domande per cercare le risposte e soprattutto i suggerimenti pratici per le Donne di oggi anche grazie ad una serie di esercizi di autoanalisi, partendo dai racconti e dalle testimonianze delle persone, prevalentemente vittime di abusi emotivi, che ho incontrato in questi anni.

Daniela Cavallini:

E’ davvero apprezzabile come i capitoli si susseguano scandendo cronologicamente le varie fasi della vita, analizzandole contestualmente e risulta evidente l’enfasi posta sull’infanzia, identificata nel periodo della determinazione di credenze e convinzioni trasmesse, apprese ed assorbite dalle figure genitoriali e/o di  riferimento concomitanti. A tali figure attribuisci il potere d’imprimere il loro modello di pensiero, atto a condizionare l’intero percorso di vita

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Certamente, infatti – nel primo capitolo – parto dai principali stereotipi e pregiudizi che ci collocano in una posizione e in un ruolo residuali rispetto a quelli maschili, e che purtroppo siamo le prime ad adottare finendo per auto sabotarci, anziché  sganciarci dai diktat di una cultura maschilista e misogina. La notizia tragica è che i citati pregiudizi non appartengono solo alla popolazione maschile, ma anche a quella femminile, tanto è radicata e diffusa una cultura fondata sulla supremazia maschile.

Ho dedicato il secondo capitolo alla dipendenza affettiva, una patologia relazionale, in cui l’amore – e quanto ne deriva a livello emotivo –  diventa l’oggetto di un desiderio morboso o di un’ossessione, e che proprio per questo sta alla base della predisposizione al maltrattamento psicologico.

Nello stesso tempo, come ho potuto verificare in tanti anni di lavoro sul campo, a volte siamo proprio noi donne, con i nostri atteggiamenti vittimisti a produrre nell’uomo sentimenti negativi. Nei casi più estremi, che pure non sono rari, sono le donne vittime a diventare manipolatrici e ad abusare – anche inconsapevolmente – del partner che, quando ci fa soffrire o ci rifiuta, spesso sta solo cercando di difendersi.

Il terzo capitolo descrive il lungo percorso necessario per riacquistare dignità dopo averla persa per un lungo periodo.

Come il tossicodipendente che vuole liberarsi della propria dipendenza, come si dice in gergo, ci si deve “ripulire”; stessa cosa in qualche modo devono fare le donne che vogliono svincolarsi dall’infelicità e dalla frustrazione. Decidere che è ora di smetterla di comportarsi da vittime, per lavorare su di sé e mettere bene a fuoco chi siamo, cosa vogliamo e quali sono i nostri punti di forza, sono sicuramente i passi più faticosi, ma anche quelli indispensabili se vogliamo essere in grado liberarci di una o più relazioni disfunzionali che avvelenano la nostra vita, affrontando e vincendo la paura della solitudine grazie anche a nuove abitudini che mettano al centro il nostro benessere sia fisico che emotivo.

Una volta che ci siamo riappropriate della nostra vera natura, raggiungendo una certa autoconsapevolezza, siamo pronte a riesaminare cosa non funziona nel modo in cui ci approcciamo al mondo maschile.

Il quarto capitolo è dedicato al suggerimento delle strategie di cui dobbiamo equipaggiarci per evitare gli errori più comuni: si tratta proprio di un cambio di passo per non ricadere in quella sorta di sudditanza a cui siamo esposte ogni qualvolta iniziamo una relazione.

Nel quinto ed ultimo capitolo sono partita da una semplice constatazione: chi ha detto che dobbiamo stare per forza con un uomo? Non tutte le donne vogliono le stesse cose e se alcune sognano la coppia felice e la famiglia, altre preferiscono nettamente la vita da single intorno alla quale gravitano ancora tutta una serie di pregiudizi e di luoghi comuni che cerco di smontare, a dimostrazione che si può avere una vita piena e affettivamente soddisfacente anche da single.

Daniela Cavallini:

Con il tuo consenso, al quarto capitolo desidero dedicare uno spazio più ampio, in quanto suggerisce ed esplicita dettagliatamente  una strategia  molto discussa: farsi desiderare.  Farsi desiderare implica ovviamente non cercarlo. Ancora una volta, a minare la sicurezza della Donna – soprattutto nelle prime fasi della relazione – entra in gioco la paura sollecitata dal pensiero “e se lui manifesta indifferenza e non mi contatta più?”

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Le nostre mamme e nonne ci hanno ripetuto spesso di “non correre dietro ad un uomo”,  ma noi ce ne siamo ampiamente infischiate percependo quella regola come anacronistica e desueta, associandola ad una forma di sottomissione/morigeratezza /moralismo e reagendo pertanto  con ostilità. Molti anni fa lessi un libro che mi era stato suggerito da una cara amica: The rules – Le regole. I 35 comandamenti per trovare lui, per non perderlo più o per perderlo quando ti pare di Ellen Fein e Sherrie Schneider.

Pubblicato nel 1995, divenne un best seller presentando una serie di consigli articolati, con l’obiettivo di insegnare a “fare le difficili”, per conquistare l’uomo dei propri sogni e farlo convolare a giuste nozze, ma  ricordo che alla prima lettura rimasi infastidita: mi era sembrato decisamente anacronistico e molto maschilista in quanto le autrici in sostanza collocavano la donna in una posizione

estremamente passiva, in attesa di iniziative che sarebbero dovute partire sempre e comunque dall’uomo.

Forse perché di quei suggerimenti non ne avevo fino ad allora seguito uno, convinta del fatto che l’iniziativa in campo sentimentale e sessuale fosse una questione paritaria, fatto sta che lo abbandonai subito fornendo all’amica che me l’aveva suggerito un pessimo feedback.

Circa quindici anni dopo, occupandomi di una ricerca, lo ritrovai e lo  rilessi interpretando con differente maturità e preparazione il contenuto, tanto da sostenere e condividere che l’esperienza insegna ad ognuna di noi che “Nulla è meno seducente e rispettato di una donna che insegue un uomo, accettando di adeguarsi,e finendo con il farsi calpestare”.

Ricordo altresì una regola che riguarda tutti quanti, uomini e donne, denominata con l’appropriato appellativo “principio di scarsità”, in base al quale le opportunità ci appaiono più desiderabili quando la loro disponibilità è limitata.

Daniela Cavallini:

Ed ora cara Cinzia, nel ringraziarti per la disponibilità, a conclusione di questa nostra intervista, ti chiedo cortesemente di rivolgere un pensiero alle lettrici

Dott.ssa Cinzia Mammoliti:

Molto volentieri. Il messaggio che vorrei mandare a tutte (mi rivolgo prevalentemente alle donne, ma non solo a loro) è: esiste un solo modo per avere e mantenere a lungo una buona autostima. Prima di tutto bisogna conoscersi molto bene per sapere che cosa ci piace e cosa non ci piace, quali sono i nostri valori di riferimento, quali sono le nostre priorità e cosa per noi invece è residuale.

Al contrario, meno ti conosci meno sei equilibrata, serena e sicura di te. Meno sei sicura, più sei vulnerabile alle aspettative che gli altri hanno su di te e allora dipenderai sempre psicologicamente ed emotivamente dal loro giudizio. Solo così saremo in grado di fare scelte giuste per noi, in ogni ambito della vita. Senza rimpianti, vittimismi o recriminazioni. E c’è un solo modo per essere libere (e quando sei libera amare te stessa è una logica conseguenza): cerca la tua vera natura e rispettala. Non importa qual è, ma è l’unica a cui devi essere fedele.

Amare se stesse, prima di tutti, ed essere libere: due obiettivi che noi donne possiamo raggiungere, sia pure con molta fatica, ognuna con i propri tempi e mettendo in conto dubbi e ricadute. Le ricadute servono per rialzarsi e ripartire più forti di prima.

Assimilati questi concetti di base, difficilmente potremo ricadere nel ruolo di vittime, ma ci sarà riservato dalla vita quello di protagoniste e di uniche responsabili delle nostre scelte.

Daniela Cavallini:

Nel ricordarvi che la lettura del libro  “Donne che si amano poco… e come possono amarsi di più”(Ed. Sonda) costituisce l’apprendimento  di una guida ricca di principi fondamentali atti al benessere psicologico ed emotivo delle Donne (e non solo), vi saluto caramente.

Daniela Cavallini

 Il libro:

Cinzia Mammoliti, “Donne che si amano poco… e come possono amarsi di più”, Sonda edizioni, 2022

https://sonda.it/prodotto/donne-che-si-amano-poco/

https://www.amazon.it/Donne-amano-poco-possono-amarsi/dp/8872241871/ref=sr_1_1