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Ti prometto il giro del mondo di Fabio Bo fa conoscere molte realtà, come l’amarezza, le incomprensioni e le discriminazioni. È un romanzo che entra in modo dirompente nella quotidianità del lettore, facendogli conoscere l’amore tra Thomas e Fabrizio, ma anche il doloroso incontro tra Emilio e Dario. Ti prometto il giro del mondo è una porta aperta su luoghi come la claustrofobica e invernale Friburgo, la primaverile Parigi e l’edonista Sardegna in piena estate

Come definirebbe “Ti prometto il giro del mondo” in suo nuovo romanzo: Se dovessi definire “Ti prometto il giro del mondo” in una frase, direi che si tratta di un “giallo dei sentimenti” nel quale si avvicendano diversi stati d’animo, gli inganni del tempo e i capricci del destino, una serie di enigmi che a poco a poco affiorano gettando una luce inattesa e sinistra sul passato.

Cosa ha amato maggiormente durante la scrittura del romanzo. Durante la stesura del romanzo, come spesso succede, i personaggi e le situazioni si trasformano rispetto alla “scaletta” iniziale: accettare i cambiamenti naturali dettati dalle “illuminazioni” improvvise o dalle folgorazioni viscerali costa fatica ma, per la mia personale esperienza, dà ottimi risultarti e spesso fornisce soluzioni migliori.

C’è una scrittrice, un poeta o uno scrittore che considera il suo mentore? Domande difficile, ci sono tante scrittrici: le scrittrici scrivono col corpo e con l’anima. Ma le ripeto, rispondere a questo tipo di domanda mi risulta sempre difficile, come quando mi si chiedeva, quando mi occupavo di cinema, stilare una lista dei dieci, venti, cento film che mi avevano cambiato la vita. Impossibile catalogare, stilare una lista.

Cosa l’ha spinta a intraprendere la carriera dello scrittore? In realtà non ho mai considerato la scrittura una carriera, anche se per anni ho svolto la professione di giornalista: ho cominciato presto a lavorare, all’età di vent’anni e, dopo la consueta gavetta, mi sono “specializzato” come critico cinematografico presso varie testate tra le quali “Il Messaggero” e Radio Uno dove ho tenuto (e condotto) una rubrica di spettacolo. Più in là mi sono occupato di rassegne e festival, scritto saggi, collaborato con la Mostra del Cinema d’Arte Cinematografica di Venezia. Ma dentro di me ho sempre covato il desiderio di scrivere (cinema e letteratura sono sempre state le mie “arti” preferite che procedevano sempre in parallelo, indissolubili).

Prossimi romanzi? Ne ho molti ancora inediti. Il “passo” letterario del racconto mi piace molto e al momento mi guardo indietro, nella mia magnifica ossessione. Posso solo dire che ogni tanto scrivo o abbozzo racconti, come allenamento, ma preferisco non parlarne per il momento