A Libri&Dintorni incontriamo Keira Stol con una scrittura giovanile, energica e spontanea prende per mano il lettore e lo porta nella vita e nei sentimenti dei personaggi che sono descritti così bene da risultare reali.
Ci parli del suo nuovo libro:
In “53 secondi” la protagonista Serena racconta in prima persona la sua storia, che è quella di una ragazza un po’ svitata, combina guai e cinica a cui ne capitano di tutti i colori. Nasconde un passato doloroso che le ha stravolto la vita, ma è riuscita a ritrovare un nuovo equilibrio e a ricominciare da capo con grinta e coraggio. La sua vita scorre ora in modo ordinario e normale tra lavoro, casa e passeggiate sulla spiaggia con Olimpia, il suo adorato cane. Ma bastano solo 53 secondi e un incontro inaspettato per sconvolgere nuovamente la sua esistenza, nel bene e nel male. “53 secondi” è il primo romanzo di una trilogia.
Quali sono le influenze che la società odierna può riversare nella scrittura?
Ai nostri tempi, soprattutto in Italia, diminuiscono le persone che leggono e aumentano in modo esponenziale quelle che scrivono. In questo mare magnum di aspiranti scrittori penso che sia importante distinguersi dai clichè o dai modelli imposti dalla società, trovando uno stile originale e nuovo. Il rischio infatti è quello di trovare sul mercato o sulle piattaforme storie tutte uguali in base alla moda dettata dal momento.
Mi ricordo quando uscì la saga di Twilight che le librerie pullulavano di libri sui vampiri; stessa cosa per il fenomeno Harry Potter: solo storie su maghi e scuole di stregoneria! Il rischio è quello di diventare brutte copie degli originali che, nei suddetti casi, sono rimasti secondo me inarrivabili. Credo che il segreto sia rimanere unici e originali, andando anche contro le tendenze del momento. E soprattutto è necessario che storie e personaggi siano credibili e ben scritte e per farlo servono tempo e ricerca continua. Nel mio piccolo, io ci sto provando.
Quali sono le difficoltà che ha incontrato durante il suo percorso di scrittura?
Non ho trovato difficoltà nel percorso di scrittura, perché per me è un’attività abbastanza naturale e istintiva che mi procura tanta serenità e divertimento. La complicazione è piuttosto quella di trovare il tempo e le condizioni idilliache per farlo, questa è una difficoltà che riscontro quotidianamente. Per quanto riguarda invece il percorso di pubblicazione, beh io sono ancora molto agli inizi e quindi tutto quello che sarà lo considero solo come un grande dono e non posso fare altro che ringraziare chi mi pubblica, chi mi incoraggia anche con critiche costruttive e soprattutto chi mi legge.
Quali sono, nella letteratura, i suoi punti di riferimento?
La scrittrice che più amo è sicuramente Jane Austen, un mostro sacro della letteratura mondiale e attualissima anche duecento anni dopo la sua morte. Nelle sue opere i temi predominanti sono vita quotidiana e intense storie d’amore che lei racconta con semplicità e delicatezza. Entra nei pensieri e nell’intimo dei suoi personaggi cogliendone profondamente il carattere. Amo molto il suo stile, privo di lunghe digressioni narrative e descrittive e ricco di rapidi scambi di battute tra i protagonisti. Ma l’aspetto che più apprezzo di lei è la sua sferzante ironia che non risparmia nessuno. Tutti aspetti che vorrei diventassero distintivi delle mie opere: è lì che vorrei arrivare, ma non basterebbe una vita, credo.
Ha dei riti prima di iniziare a scrivere un nuovo libro?
Non so se sia un rito, ma in effetti c’è una cosa che faccio ogni volta prima di afferrare il computer e accasciarmi sul divano per cominciare a scrivere: mi lavo i denti. Sarà il desiderio di potere trascorrere molto tempo impegnata nella mia attività preferita, oppure la voglia di rimuovere tutti gli agenti nocivi che potrebbero influenzare negativamente la scrittura, non lo so. Purtroppo però la sensazione di freschezza dura poco perché, come ho già detto in un’altra intervista, mentre compongo, spilucco schifezze e il mio rito apotropaico se ne va a farsi benedire in pochi minuti.
Prossimi progetti?
Nell’immediato intendo terminare il seguito di “53 secondi” che si intitolerà “53 giorni”. Poi ho già scritto la traccia del terzo romanzo della serie che vede come protagonista Serena. Terminata questa trilogia, a cui tengo particolarmente, ho già in mente una nuova storia di cui ho abbozzato il primo capitolo e la scaletta: sarà un’opera sempre di genere romantico, ma dal taglio più avventuroso e audace.