Con una narrazione attenta e coinvolgente, l’autrice Alessia Cargnelutti, ci porta a scoprire il suo romanzo Rosso Obliquo. Una storia quotidiana che cattura l’attenzione del lettore, trasportandolo negli intrecci di vita dei personaggi.
Buongiorno Alessia e benvenuta tra le nostra pagine. Ti lascio presentare il tuo romanzo Rosso Obliquo pubblicato dalla Pav: Il libro è incentrato sul protagonista maschile Adam, che ad un certo punto della sua vita si trova diviso fra due donne: la compagna ufficiale ed una ragazza per cui prova una forte attrazione, non solo fisica. Vive nell’incertezza, non sa quale strada scegliere. Gli eventi faranno da traino alla sua indecisione, sullo sfondo tematiche moderne e attuali, ma anche momenti di interiorità e lunghe riflessioni sul senso dell’attrazione, sulla difficoltà a mantenre una coerenza con le proprie scelte, anche di vita.
Quando hai iniziato a scrivere e da dove arriva la tua passione per la scrittura? I primi racconti di fantasia li scrivevo già alle elementari, mi piaceva, anche la maestra era contenta. All’università ho scritto anche parecchie poesie, alcune in inglese, rimaste inedite. Erano state lette da un mio docente universitario che mi ha incoraggiata a portare avanti questo mio interesse.
C’è un genere di libro che non scriveresti mai e perché? Non potrei mai scrivere un libro che parla di politica, perché è un argomento per cui non ho mai provato particolare interesse.
Parlando del tuo libro Rosso Obliquo come ti è venuta l’ispirazione per scriverlo? Non c’è stato un momento particolare, è tutto nato anni fa dalla mia immaginazione. La trama iniziale, comunque, non prevedeva propriamente una storia sentimentale: io volevo narrare la storia di questo ragazzo dall’anima tormentata, tutto preso dalle sue inquietudini. Gli altri personaggi sono sopravvenuti dopo, anche dopo aver scritto più di metà libro.
Cos’hai amato maggiormente durante la stesura? La cosa più bella è stata immergermi completamente nella storia, mi sentivo parte dei personaggi, mi sembrava quasi di conoscerli di persona, di vederli passare per strada. Quando si scrive si entra in un mondo parallelo, bellissimo proprio perché intimo, visibile solo a chi in quel momento lo sta facendo.
Se dovessi ascoltare una canzone, durante la scrittura, cosa sceglieresti e quale si adatterebbe alla trama del tuo libro? Non è facile rispondere a questa domanda, anche perché in fondo la musica è qualcosa di personale. Durante la scrittura ascoltavo diverse canzoni, ricordo Il tempo non torna più di Fiorella Mannoia e Principessa di Marco Masini. Ma ascoltavo spesso anche la colonna sonora del film Carrie del 1976, secondo me alcuni brani esprimono molto bene il momento in cui si scopre il tradimento ed altri momenti particolari del libro, più introspettivi, quasi onirici.
Grazie di essere stata con noi