“LO SPACCIATORE DI STORIE”, RIFLESSIONI IN LIBERTA’ NEL LIBRO DI TONY DI CRISCI SALVATI
Ben ritrovati nella mia rubrica #fattiestrafatti. Oggi ho il piacere di incontrare un bravissimo autore, Tony Di Crisci Salvati, e di parlare con lui della sua ultima fatica letteraria: Lo spacciatore di storie.
Tony Di Crisci Salvati è un autore emergente napoletano, fondatore e amministratore del popolare gruppo Facebook “Scrittori Emergenti Italia”. Nel 2021 ha debuttato con il romanzo di spionaggio militare “GITS – Fantasmi nell’Ombra”, pubblicato da LFA Publisher, e in seguito ha collaborato con diverse case editrici, sviluppando una passione per i racconti che gli ha permesso di vincere alcuni concorsi letterari. Nel 2022 ha pubblicato il racconto horror “Villa Girard” con Delos Digital, mentre “Lo spacciatore di storie” rappresenta la sua terza pubblicazione ufficiale.
Questo libro vuole essere l’intercapedine che si nasconde nelle varie prospettive riflesse di uno specchio rotto in mille pezzi. Raccontando storie di un panorama societario sempre più diversificato, in cui molti valori sono diventati una chimera e ciò che conta veramente viene spesso dimenticato, ogni storia contenuta in questa raccolta affronta un argomento importante e lascia del tempo al lettore per riflettere e metabolizzare la sottile metafora inserita al suo interno, a volte celata e a volte più diretta. La scelta dell’autore di non fare del genere un dogma imprescindibile permetterà a chiunque di apprezzarne i contenuti e di scoprire sfumature inedite dell’universo narrativo.
1) Benvenuto Tony a #fattiestrafatti. “Lo spacciatore di storie” è un titolo bellissimo che mi stuzzica questa prima domanda: Tu, da spacciatore incallito, quanto sei #fattoestrafatto di storie da voler raccontare?
-Tantissimo! Anche per questo ho deciso di scrivere un libro di racconti basati, appunto, sulla mia fantasia iperattiva.
2) Da quando hai iniziato a scrivere, anche se il tuo debutto letterario è avvenuto nel 2021 con “Gits”, un action thriller davvero interessante.
-Grazie per l’apprezzamento. In realtà non so bene quando ho iniziato a scrivere, che io ricordi l’ho sempre utilizzato come un diversivo per evadere dalla realtà.
3) Parliamo di quest’ultima fatica, perché questo titolo e tu cosa cerchi nel mondo editoriale?
-Bella domanda, ci tengo molto a quest’ultimo libro. L’idea è nata diversi anni fa. Tutte le raccolte che avevo letto erano legate sempre dallo stesso genere narrativo e così mi sono chiesto: perché non creare qualcosa di diverso, dove il genere non debba essere per forza un dogma imprescindibile. L’ho fatto nello spacciatore di storie, un libro dove l’unica cosa che lega i racconti è una metafora che spinge a riflettere. Purtroppo l’editoria è cambiata, la scelta di un manoscritto è dettata dalla richiesta del mercato e le raccolte di racconti non sono richieste. Vorrei che ci fosse una via di mezzo tra un buon libro e ciò che richiede il settore, questo è ciò che cerco.
4) Secondo te quanto è #fattoestrafatto questo mondo?
-Che è tanto fatto non c’è alcun dubbio, il problema è che comincia a essere anche saturo e inevitabilmente si cercano e si creano nuove strategie di vendita e di commercializzazione. Non dimentichiamoci che stiamo parlando prima di tutto di aziende che devono comunque fare un certo tipo di fatturato.
5) Cosa hai voluto raccontare con queste storie una diversa dall’altra, ma con un unico denominatore, ovvero una coscienza attiva che spinge a cercare qualcosa di vero, sempre.
-Ho voluto raccontare la realtà ma vista da un’altra prospettiva. Le storie di tutti i giorni plasmate in modo diverso, secondo me, fanno apparire le cose sotto un’altra luce.
6) Mi dici i pregi e i difetti della media e piccola editoria?
-In questo caso ci sarebbe da scrivere un libro intero, ma cercherò di essere breve.
La media e piccola editoria in genere utilizza lo stesso modus operandi della grande, ma lo fa con criterio. Il problema principale è che pubblicando per la maggior parte autori emergenti rischiano di andare pesantemente in perdita, e quindi devono stare attenti. Per compensare i numeri delle vendite si aumentano i numeri degli autori pubblicati il che vuol dire meno selezione e meno qualità. Ognuno può trarre la propria conclusione.
7) Tony Di Crisci Salvati cosa cerca e cosa trova nella scrittura?
-Per me scrivere è una forma di linguaggio più profonda, è una realtà riflessa del nostro subconscio. Quando scrivo trovo mondi diversi dove la realtà e irrazionalità vanno a braccetto.
8) So che è tuo desiderio fare delle presentazioni di “lo spacciatore di storie”. Ti piacerebbe trovare un pubblico più #fattoestrafatto di te e alla ricerca di storie nuove?
-Assolutamente sì, è quello che mi auguro.
9) Grazie Tony e un grande in bocca al lupo!
-Grazie a te per avermi invitato. Viva il lupo!
DANIELA MEROLA