“Il giorno arriva”, come Mirna Martini racconta un mondo dove è possibile donare ricordi

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Sono passati quarant’anni dalla pandemia covid, il mondo è totalmente cambiato: le macchine volano, i bambini nascono in uteri artificiali, e il metaverso è una realtà consolidata. Cristina, ormai 89enne, ricalca le bellezze del suo passato, seppur usufruendo dei servigi che il futuro le offre. Da qui un viaggio attraverso i sentimenti, dove l’anziana scopre i numerosi segreti che la sua famiglia le nasconde, attraverso intense descrizioni, dialoghi e colpi di scena memorabili.

Attraverso il suo romanzo, l’autrice affronta, tra le altre cose, l’argomento “clima”. Nel 2030, infatti, nel suo testo vi è una crisi energetica. La popolazione resta di fatto senza energia per tre lunghe settimane. Ciò sembra essere un monito concreto verso lo spreco che ogni giorno l’essere umano perpetua nei confronti dell’energia, rifiutando le forme rinnovabili, e sprecando oltre ogni misura. A dare man forte a tale problematica, seguono gli uragani, le tempeste improvvise, cui la protagonista si trova a scampare, un giorno tranquillo, alla ricerca di latte per infanti.

I ricordi, per la Martini assumono un valore sopraffino, risultando, nel caso del testo, l’unica soluzione dopo incresciosi traumi. Così come nel mondo che conosciamo esistono i donatori di sangue, nel mondo ricreato dall’autrice, vi sono “i donatori di ricordi”. Da qui, la mente umana, può essere ricreata ex novo, assumendo tutte le sembianze di quella originale. Un concetto piuttosto innovativo, che nella realtà odierna però, ad oggi, non vi trova riscontro. I ricordi per l’autrice divengono preziosi come l’oro. Cristina attraverso i suoi, viaggia in mondi paralleli, e tali viaggi assumono per assurdo più bellezza dei viaggi esotici del metaverso. Il potere del passato accompagna il lettore in un mondo dove nulla è scontato, dove le macchine non hanno ancora preso il volo, dove i bambini non nascono grazie ad un utero artificiale, dove la morte resta morte, senza possibilità di replica alcuna. Un mondo che di fatto, il lettore vive ed esplora, essendo di grande contemporaneità.

Il romanzo della Martini è pregno di malinconia. L’anziana Cristina, è pervasa, infatti dai ricordi nostalgici del passato. È l’amore a fare da padrone: il ricordo di Luca, giovane conosciuto all’università, sembra seguirla in ogni suo passo.

Di grande impatto è la questione “umanoidi”, nel romanzo della Martini, infatti, uomini e macchine sembrano convivere pacificamente, in un mondo dove il metaverso è la realtà, e l’avatar post mortem è la consuetudine.

Un testo che tiene conto delle tematiche sociali, quindi, e che al tempo stesso diviene il racconto di una vita, dove passato e presente, si mescolano insieme, in un testo unico nel suo genere.

Genere: Narrativa

Numero di pagine: 345

Anno di pubblicazione: 2023