Il fuoco rende polvere la materia e ciò che rimane delle fiamme si fa concime per rinascere sotto altre forme.
Esiste un pensiero comune e radicato nella mente di quasi tutti gli esseri umani, che associa le streghe al male, a qualcosa che non appartiene al divino ma agli inferi e il buio che rappresentano.
L’origine delle streghe è molto antica e risale probabilmente alla nascita dell’uomo e del mondo, dove tutto è collegato al divino e ai suoi miracolosi poteri. Le leggende durante i secoli ci rimandano tuttavia storie di esseri malvagi capaci di compiere sortilegi e di preparare filtri magici a danno di qualche malcapitato. L’avvento del cristianesimo concentra l’attenzione più sulle donne, ritenute inclini ai legami con il diavolo e la magia. Nel medioevo si parlava di riunioni diaboliche (Sabbah) in cui alcune donne -incantatrici – si univano carnalmente con il diavolo presente sotto forma di caprone e compivano sortilegi. La figura della strega accompagna da sempre la storia dell’uomo ma anche l’Arte, non sono pochi infatti gli artisti che hanno dedicato al tema delle streghe e dei riti magici – ma alla magia in generale – alcune loro opere.
L’Arte – tutta – ha trovato ispirazione dalle leggende popolari costruite sulla stregoneria, da William Shakespeare nel Macbeth a scrittori dell’orrore come Lovercraft, passando per pittori come Goya che dipinge una scena di Sabbah titolo dell’opera stessa, ma anche Theodore Chasseriau, Luis Ricardo Falero e molti altri, tutti richiamati dalla fonte luminosa della Magia.
Voglio parlavi di uno dei dipinti che secondo me fotografa alla perfezione, l’immagine della strega, o meglio dell’idea che io ho di queste incantevoli donne. Sto parlando de: L’incantesimo d’amore 1470–80 del pittore fiammingo Der Liebeszauber (Museum der bildenden Künste di Lipsia).

Nella scena del dipinto divisa a metà tra luce e buio, appare una bellissima fattucchiera completamente nuda, corpo etereo e slanciato. Un drappo sottile e trasparente che parte da un forziere aperto dove si vede un cuore grande e rosso, sale e poi scende dal braccio destro della donna e gira intorno metà corpo della strega finendo a terra lungo il pavimento dove sono sparse le erbe usate per l’incantesimo. Il tessuto candido e brillante sembra rappresentare la spirale luminosa della magia d’amore. Tutto è in luce, dal gesto della mano che cosparge il cuore di “incanto” nel forziere, all’Erba di San Giovanni, il mughetto, la rosa e – probabilmente – l’aquilegia, dietro la figura del cagnolino bianco simbolo di purezza e fedeltà, ai piedi della strega. In penombra sulla parete di fondo c’è lo stipetto dove vengono custoditi i filtri magici, è aperto e lascia intravedere i vasi che contengono le preziose pozioni. Un uomo completamente vestito di nero scruta la scena da dietro, osserva non osservato, rapito pur non essendo visto…strano e tuttavia simbolico il buio di chi osserva e giudica perché attratto ma spaventato da qualcosa che non conosce. Il bagliore avvolge la strega che nuda, circondata solo dalla sua purezza, si mostra, e con pudico rispetto volge l’attenzione non alla platea ma a ciò che è materia del suo essere – lo spirito – rappresentato dal cuore.
Sapete cos’è un incantesimo d’amore? È la somma di due volontà che desiderano la stessa cosa. Un cuore sarà vostro se il desiderio dell’uno combacerà con il desiderio dell’altro, nessuna catena lega due cuori, l’incanto è nel forziere lasciato aperto custode di un sentimento che libero ma irrogato, cresce.
In ogni leggenda che si tramanda c’è sempre un po’ di verità e quella che lega le streghe ai racconti della loro vita è che sono sempre esistite persone con particolari doti o più semplicemente (a mio parere) evolute dal punto di vista vibrazionale, che hanno mantenuto il contatto tra loro e il divino, dalla nascita, perciò in grado di compiere attraverso la piena conoscenza del potere mentale e lo scambio con l’infinita energia universale, piccoli e grandi miracoli. La storia è un fiabesco richiamo a immagini di esseri umani buoni e cattivi, dove però a volte non si capisce chi sia il buono tra chi condanna e il condannato, tra chi accende il fuoco e chi brucia, e neppure si vuole far distinzione tra credenti e creduloni.
Ricordate l’articolo in cui parlavo della “Sedia del Diavolo” dove vi invitavo a trovare una parola magica? ( ecco il link dell’articolo https://mobmagazine.it/blog/2023/04/la-sedia-%ea%9f%bedi-franca-spagnolo/?fbclid=IwAR3-E6NSQnTNEnThHH3FLDBMSTLLHFtyapsyJGKR7hvTJb3wpIGWlx4i18g) So bene che molti tra voi hanno individuato il termine: “Follia”, ma la parola magica è un’altra. L’ho ben nascosta tra le righe…è arrivato il momento di svelarvela! DUCO BONFINE. Non voglio essere io a rivelarvi il suo significato, perché amo le persone curiose e secondo me tutti coloro che leggono i miei articoli lo sono, quindi cercate sul web…poi, lasciate aperto il canale che guida la luce verso l’anima e concedete ai desideri che avete, la libertà di andare fuori dai vostri sogni per tornare realizzati quando sarà il momento!
La stregoneria non è altro che una ricerca interiore che veicola la luce passando attraverso il buio.
Namasté
Franca Spagnolo
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