“Una regata mortale” il libro di Editha Aceituna Griffin che fa una fotografia precisa dell’upper class

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Nella tranquilla campagna inglese, Merle una bella ereditiera viene ritrovata senza vita dopo una regata. La sua migliore amica, Daria, appena tornata dall’Italia, non crede ad una rapina finita male. Da qui partono le indagini per venire alla luce di un fatto efferato. Il crimine sembra quindi essere ricercato in una casata che da secoli dà lustro alla contea. Un romanzo, quello della Griffin, che tingendosi di giallo, racconta un delitto perpetrato nella campagna inglese, con personaggi a tutto tondo, e una particolare attenzione alle classi alte e alle loro insidiose regole.

Se da un lato è il retrogusto giallo-noir a sostenere il testo dell’autrice, dall’altro è senz’altro la strabiliante descrizione dei personaggi, che tralascia il superfluo fisico, quanto piuttosto si dedica all’introspezione. I personaggi principali sono Merle e Daria, due donne forti, le cui sorti si sono intrecciate all’interno di un collegio. La prima è piuttosto esuberante, incapace di vivere incasellata nelle dure e morali regole della società d’alta classe. Daria è meno chiassosa, dedita all’arte e pronta a scoprire la verità. Per quanto diverse, entrambe incarnano i valori di quelli che adesso percepiamo come modernità e che all’epoca erano considerati elementi scabrosi.

Di grande impatto l’argomento “matrimonio”. Merle, mossa forse da un senso umanitario, decide di sposare Leonard, le cui finanze sono piuttosto al rosso. Tale espediente, sembra raccontare la consuetudine al contrario di quegli anni. Nel romanzo della Griffin, non è la donna in difficoltà alla ricerca di un matrimonio che possa rimpolpare le sue casse, al contrario, stavolta è Leonard ad essere in difficoltà, e ad appoggiare la sua vita su quella di una donna. Tuttavia, il loro matrimonio, appare agli occhi del lettore come un legame “di fortuna”, la loro vita non sembrerà, infatti, mai prendere la stessa strada.

A raccontare i sentimenti in maniera differente, è l’amore che Merle prova per Gideon, e quello che Daria prova per Martin. Entrambi i sentimenti si spogliano dal mero interesse economico, diventando il vero simbolo di un amore puro capace di essere al di là di ogni convenzione sociale.

Il romanzo si tinge di giallo quando Merle viene ritrovata senza vita dopo la famosa regata di contea. Agli elementi d’alta tensione si intrecciano lati fortemente introspettivi. Un testo, quello della Griffin capace di raccontare la società di quel tempo, dove l’apparenza sembra essere la cosa più importante. Il testo seppur scritto nei lontani anni Trenta ha tutta la modernità del caso, risultando un intreccio giallo piuttosto consuetudinario senza mai però risultare noioso.

Un romanzo che descrive l’upper class, senza tralasciare la stanchezza delle classi basse che intendono riscattare la loro condizione, e finalmente appianare ogni differenza.

Un giallo che appassiona e intrattiene, adatto agli amanti del genere e a chi intende farsi sorprendere da un’autrice che morta nel 49’ risulta ancora piuttosto moderna.

 

Editore: Edizioni le Assassine

Genere: Giallo

Numero di pagine: 308

Anno di pubblicazione: edizione italiana 2022