«Non mi do mai limiti quando scrivo di chi potrei raggiungere cioè non ci penso come non mi do limiti nel mio scegliere cosa leggere e poter leggere. Ogni libro, ogni scrittore/uomo/persona nella sua esperienza di vita ha qualcosa da poter dare a qualcuno, un motivo per cui poter, dover essere letto. Come chiunque ha un motivo per essere ascoltato.» (Chiara Domeniconi)

Ciao Chiara, benvenuta e grazie per aver accettato il nostro invito. Come nasce la tua passione per scrittura, per la poesia e per i libri? Chi sono stati i tuoi maestri e quali gli autori che da questo punto di vista ti hanno segnato e insegnato ad amare i libri, le storie da scrivere e raccontare, la lettura e la scrittura?
Ho sempre amato e avuto il bisogno di scrivere ma all’inizio, nell’adolescenza, mi vergognavo di farmi vedere e leggere. Mi ha segnato indubbiamente la scuola, avevo un ottimo insegnante di italiano. I miei nonni paterni erano persone di cultura. Ho viaggiato tanto e conosciuto molte persone. Ho sofferto, anche questo forse ha fatto “scoppiare” questa “passione” e passione.
Ci parli del tuo libro, “Mani in extasy”, pubblicato quest’anno? Come nasce, qual è l’ispirazione che l’ha generato, quale il messaggio che vuoi che arrivi al lettore?
“Mani in extasy” è una provocazione delle mani viste come Dio e dell’annullamento della speranza, del desiderio e della preghiera dove resta solo l’estasi del fare. Costruzione e distruzione, equilibrio e squilibrio, peccato e santità si mischiano e confondono nel forte messaggio vitale di osare, osare sempre e osannare la vita che comprende anche la morte, il dolore. Mani, mani che fanno. Fare, vivere. Essere uomini, santi e peccatori a trecentosessanta gradi. Che sia in cielo o in terra. “Mani in extasy” lo posso considerare la necessaria conseguenza di “Come un chiodo nella carne”, mio libro precedente, dove parlo della mia trentennale malattia anoressia/bulimia. Nel primo quindi squilibrio, distruzione, mani che si tolgono il cibo dalla bocca per cercare di annullarsi nel corpo, mani che si danno pugni. Nel secondo equilibrio, costruzione, mani che si curano col cibo giusto e sano portato alla bocca, mani che accarezzano.
Chi sono i destinatari che hai immaginato mentre lo scrivevi?
Non mi do mai limiti quando scrivo di chi potrei raggiungere cioè non ci penso come non mi do limiti nel mio scegliere cosa leggere e poter leggere. Ogni libro, ogni scrittore/uomo/persona nella sua esperienza di vita ha qualcosa da poter dare a qualcuno, un motivo per cui poter, dover essere letto. Come chiunque ha un motivo per essere ascoltato.
Tu hai scritto altri libri. Ci parli delle tue opere? Quali sono, come sono nate, quale il messaggio che contengono? Insomma, raccontaci delle tua attività letteraria, sia poetica che dei romanzi.
Molte sono autobiografiche e parlano dei miei disturbi alimentari che mi hanno afflitto per più di trent’anni. La scrittura mi è servita da cura, liberazione e catarsi ma anche per imparare a esprimere verbalmente le emozioni. Poi ci sono le poesie con le quali ho cominciato a essere scrittrice per professione, vincendo un concorso nel 2016.
Una domanda difficile: perché i nostri lettori dovrebbero comprare “Mani in extasy” o gli altri tuoi libri? Prova a incuriosirli perché vadano in libreria o nei portali online per acquistarli.
Dire perché ci sono spunti di riflessione è banale ma ci sono e derivano da tutta la mia gioia e sofferenza. Perché la mia esperienza è unica come quella di tutti e di chi leggerà. Perché oltre ad aver voglia di aiutare ho voglia e bisogno di essere aiutata anch’io col feedback dei lettori, per crescere, capire meglio il mondo, il mio e il loro.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato a realizzare le tue opere letterarie? Se sì, chi sono queste persone e perché le ringrazi pubblicamente?
Ringrazio la mia casa editrice Argentodorato di Ferrara nella figura di Eleonora Ippolita Belletti che da subito ha creduto in me, mi ha sostenuto, “coltivato”, istruito e accompagnato anche al di fuori della loro “famiglia”. Ringrazio la mia agente Sheyla Bobba e la SBS comunicazioni con i quali ho fatto i passi più importanti della mia vita. Ringrazio mia madre che alle mie spalle c’è sempre e il mio instancabile pluridecennale amico, collega e collaboratore Federico Cricchio senza il quale non avrei potuto arrivare fin qui.
Dove potranno seguirti i nostri lettori?
Sui social FB come Chiara Domeniconi.
Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire a chi leggerà questa breve intervista?
Di non smettere di essere curiosi neppure delle cose brutte, neppure della paura. La curiosità salva. La paura non ammazza anzi spesso è il pepe della vita.
Il libro:
Chiara Domeniconi, “Mani in extasy: in mendacio veritas. In errore legis”, SBS edizioni, Roma, 2023:
Chiara Domeniconi:
https://www.facebook.com/chiara.domeniconi.315

Andrea Giostra
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