Ben tornati nella mia rubrica: “In salotto con Aurora” di Mobmagazine.it. Cari amici, a distanza di quasi due anni, da quando è venuto a trovarci proprio in questo salotto, è di nuovo con noi il noto giornalista, nonché conduttore televisivo, attore e scrittore, Amedeo Maria Goria, per parlarci della sua ultima creatura letteraria, realizzata con la giornalista Savina Sciacqua: “2 Cuori 1 App. Uomini e donne nell’era di Tinder: scopri il tuo identikit.”

Ben ritrovato, caro Amedeo! Dopo “Il Sacrificio del re”, un giallo ambientato nel mondo del calcio, edito da Castelvecchi, di cui abbiamo parlato nella tua precedente intervista, oggi è la volta del tuo nuovo libro, dal titolo molto curioso: “2 Cuori 1 App. Uomini e donne nell’era di Tinder: scopri il tuo identikit”. Come mai hai scelto proprio questo titolo?
Mah è un titolo che è frutto dell’elaborazione mentale, uno sforzo titanico fra me e la mia partner, la mia compagna di scrittura Savina Sciacqua, che tra l’altro ha già fatto un libro recentemente con la mia ex moglie, Maria Teresa Ruta, pensa un po’, su un tema che comunque a me caro, perché avendo molto il senso della finitezza delle cose che passano e quindi anche della morte, hanno fatto assieme un libro sui cimiteri, pensa un po’, che invito ad andare a comprare e a leggere. Due cuori perché volevamo visualizzare un po’ la cosa, poi c’è la figurazione del cuore e un App perché chiaramente si parla di siti di incontro, di impegni social e quindi chiaramente l’App è sotto gli occhi di tutti. “Uomini e donne nell’era di Tinder: Scopri il tuo identikit”, perché volevamo essere un po’ giocosi. È un libro estivo in cui è possibile trovare 10 profili di donne da me tracciate e altri 10 profili di uomini tracciati da Savina e, chiaramente, in questi, ciascuno si può riconoscere, oppure no.”
Come è nata l’idea di realizzare questo tuo romanzo? Ti sei forse ispirato alla nota trasmissione televisiva “Uomini e Donne” di Maria De Filippi?
No, assolutamente no. Non sono poi un grandissimo frequentatore, ma un buon frequentatore dei social. Mi sono iscritto anche ad un sito di incontri, ma per curiosità e per potere, comunque essere un po’ più ferrato sulla materia e poter realizzare questo libro. “Uomini e Donne” mi incuriosisce, perché conosco Maria De Filippi. Addirittura, nella mia follia, qualcuno mi aveva suggerito: “Ma perché non dici a Maria di andare a fare il tronista o il corteggiatore?” Il timore sarebbe quello di essere magari escluso dall’ordine dei giornalisti.
Quanto credi abbia inciso l’uso dei social nella vita moderna, nei rapporti tra uomo-donna?
Beh, certamente viviamo di social e, purtroppo, viviamo sempre di più rapporti virtuali. Non conosci il vicino di casa che magari rigetti, rifiuti e neppure saluti, e magari chatti con persone che sono a 5 mila chilometri di distanza. Comunque io non rifiuto la modernità, la tecnologia, bisogna saperla però adattare a se stessi e, soprattutto, mantenere il cuore per non essere smagnetizzati da noi stessi. Adesso si parla molto in questi giorni di intelligenza artificiale. Addirittura si può scrivere un libro immettendo dei dati, senza scriverlo tu, lo scrive l’intelligenza artificiale. Vediamo di conservare un po’ di cuore e, soprattutto il nostro cervello.
Nei rapporti tra uomo e donna, e beh chiaramente, l’uso sconsiderato dei social è da cancellare, da allontanare, però in effetti, sono all’ordine del giorno, soprattutto, bisogna stare attenti perché a volte si va incontro anche a spiacevoli sorprese, soprattutto a infingimenti, a falsità, a promesse da chi c’è dall’altra parte del telefonino o del computer.
Insieme alla tua collega, Savina Sciacqua, siete riusciti ad individuare almeno una decina di identikit sia maschili che femminili: ci vuoi dare un’anteprima?
Sono dieci e dieci. I dieci identikit maschili descritti da Savina sono: L’Attivista, Il Costruttore, Il Disimpegnato, L’Eurocentrico, Il Farloccato, Il Fitnessato, Il Mammone, il Noioso, il Piagnotto, e il Trapanatore. Per quanto riguarda me, invece, io parlo di dieci profili di donne che ho individuato: La Calcolatrice, La Crocerossina, La Cuoca, La Diabolica, La Gelosa, La Libertina, La Mamma, La Solare, La Superba e La Svalvolata. Chiaramente, leggendo il libro, noi approfondiamo un po’ le varie caratteristiche in modo spero serio, ma soprattutto divertente.
Pensi che nell’era dei social, si possa ancora parlare di “romanticismo” nelle relazioni di coppia?
Io penso di sì, perché poi ciascuno di noi esprime quello che ha dentro. Cambia il mezzo, cambia il modo di scrivere, ma poi i rapporti possono essere sempre simili e, soprattutto, da parte di ciascuno di noi anche chi si rivolge a uno social, salvo chi invece,vuole soltanto approfittare per avere magari una relazione sessuale. Ma c’è chi invece cerca solo l’amore e poi magari lo trova. Certo che una volta ci si incontrava a scuola, ci si innamorava a scuola, ci si innamorava conoscendo magari una persona sul tram o durante una gita o scrivendo delle lettere. Adesso sembra tutto più facile, i siti d’incontro lo dimostrano, ma poi la solitudine di ciascuno di noi, rimane e questa ricerca di affetto e magari d’amore, è quella che c’era una volta, c’è adesso, rimane e cambia il mezzo per cercare di raggiungerla.
Non vi è alcun dubbio, oramai, che le varie comunità virtuali esistenti, come Facebook, Instagram, Tinder, ecc…, abbiano sostituito quelle “naturali”. Non pensi che tutto questo abbia solo portato alla mera “illusione di intimità” tra le persone, rispetto a quella reale?
Ma, ripeto, io non rifiuto quello che può offrire la modernità tecnologica, quindi si possono anche allacciare grandi rapporti o grandi relazioni d’amore incontrandosi anche sul sito d’incontri.
Nell’era moderna, assistiamo sempre con più frequenza a comportamenti di individui che camminano da soli, sempre con il telefonino tra le mani e con gli occhi incollati sui social, non curanti affatto del mondo che li circonda. Sei anche tu dell’idea che proprio a causa di questo nuovo strumento di comunicazione, stia in realtà scomparendo del tutto la capacità di introspezione di ciascuno di noi?
Beh, si, qui sono d’accordo con la tua domanda, perché in effetti, oramai, viviamo soggiogati da questo “schermetto” del telefonino e molti di noi non hanno neppure più la capacità di alzare gli occhi al cielo, di guardare le nuvole che passano, guardare un panorama. Davvero ha stravolto la vita di tutti noi, il cellulare è una mantide religiosa che ci rende succubi e debbo dire che quando ho fatto “Il Grande fratello” nel mese di settembre/ottobre del 2021 per più di un mese e mezzo, sono rimasto nella casa senza telefonino e debbo dire che non mi è assolutamente mancato. Se si potesse tornare al periodo pre-telefonino, pre-tecnologia, sicuramente ci si adatterebbe lo stesso e vivrebbe una realtà più genuina e più naturale.
È più facile, secondo te, confrontarsi con un identikit già bello e pronto da leggere sui social, anziché scoprirlo attraverso una conoscenza graduale con la persona che ci interessa, come avveniva in passato?
Ma sai i social, i siti di incontri, i profili che si incontrano su Facebook o su Tinder o tutto quello che vuoi, facilitano magari la conoscenza, cioè è un acceleratore. Una volta i tempi, ovviamente erano più lunghi, si scriveva a lume di candela, uno mandava una lettera pensa nel Settecento o nell’Ottocento, e magari attendeva la risposta che arrivava via lettera dopo due mesi. Adesso, in mezz’ora, già uno imbastisce un possibile incontro, una conoscenza e una possibile relazione, poi, però, la persona che ci interessa, se ci interessa, va scoperta. E’ chiaro che oggi assistiamo alla velocizzazione di tutto, anche i matrimoni che durano sono sempre di meno, perché, probabilmente, c’è una maggiore facilità anche nell’incontrare altre persone, anche per colpa dei social.
Amedeo, credi che la “colpa” di tutta questa sorta di “schematizzazione” della propria persona, dipenda dai ritmi frenetici che ormai ha preso il sopravvento sulle nostre vite, oppure è proprio cambiato l’approccio con l’altro sesso?
Al di là della schematizzazione, chiaramente dell’apporto e della velocizzazione di cui parlavo prima dei social, indubbiamente è cambiato il rapporto uomo-donna. Oggi la donna è per fortuna certamente più emancipata e l’uso dei social, anche più frettoloso e più libertino ne è la prova. Oggi la donna va all’assalto dell’uomo e l’uomo a volte è preoccupato perché in effetti, vorrebbe magari tornare, non certo per maschilismo di un tempo, in cui vorrebbe essere lui il dominatore, lui il conquistatore. Adesso è la donna che prende il sopravvento, senza dimenticare poi, quello che sta anche avvenendo fuori in questi giorni, un ritorno a una prevaricazione morbosa, assurda, folle di tanti uomini che si macchiano di femminicidio, non solo riprovevoli, ma anche incredibili da combattere anche e soprattutto, da colpire con pene adeguate.
Ma nel tuo nuovo libro, sono riportati anche alcuni tra gli aforismi più noti, appartenenti a personaggi famosi come William Shakespeare, Charles Baudelaire, Austin O’ Malley, Arthur Schopenhauer. In particolare, riprendendo quello che hai citato sull’invidia di Schopenhauer, ovvero: “Provare invidia è umano, assaporare la gioia per il danno altrui è diabolico”. Per il filosofo tedesco, l’invidia è di sicuro uno dei sentimenti più persistenti negli esseri umani. Insopprimibile, ma con un limite, quello dell’esistenza. E proprio parlando “dell’ esistenza”, credi che sia ipotizzabile un mondo dell’esistere senza più l’utilizzo dei social?
E diciamo così che per dare un po’ sostanza e ciccia a quelli che sono i nostri dieci profili, dieci più dieci, in tutto venti, abbiamo pensato di legare ogni identikit di uomo e di donna con o degli aforismi, delle frasi famose o dei proverbi, oppure anche a dei rimandi, dei collegamenti ad opere d’arte, io sono appassionato di arte e collezionista e a brani di canzoni, quindi un aspetto musicale, a flash di grandi film e di poesie che possono legarsi al profilo di ogni identikit tracciato, questo per dare un po’ di sostanza e un aspetto anche culturale a un libro che vuole essere soprattutto indipendente. Per quanto riguarda il futuro, io non so cosa ci riserverà la tecnologia. Non credo che ci sarà un riflusso, un ritorno all’indietro, un ritorno al romanticismo a lume di candela con lettere di cui si aspetta dopo due mesi la risposta, chissà che cosa ci riserverà il futuro. È chiaro che si parla oltre che di intelligenza artificiale, si è parlato molto negli ultimi mesi anche del Metaverso, quindi di una realtà sempre più virtuale, che in effetti, può preoccupare, perché poi l’uomo è fatto di carne, ossa, di cervello, di un cuore, di una nascita, di uno sviluppo. Si è bambini, si è poi adolescenti, si diventa adulti, si studia, si cerca di conquistare un ruolo sociale, si cerca di guadagnare, si cerca di trovare una donna che ti possa essere vicino. Comunque è chiaro che il futuro ci porta ai tanti amori tra uomini, tanti amori tra donne, alla fluidità dei generi, ai transgender, all’arcobaleno di cui io non rifuggo niente, io sono per la massima libertà e soprattutto il rispetto degli altri. Non amo le esagerazioni, a volte certe fanfaronate, però il resto io giustifico tutto, insomma, però mi spiacerebbe che l’uomo perdesse la sua natura di uomo che lo caratterizza dalla donna e che deve rimanere in qualche modo donna, però il progresso è questo. Questa commistione, un po’ di generi, questa fluidità, può preoccupare, ma l’importante è che ognuno sia felice con se stesso.
Quali sono i tuoi prossimi impegni professionali?
Ma, per quanto riguarda i miei impegni futuri, impegni professionali, al di là di questo libro, io mi occupo anche di quadri, d’arte. Sono molto appassionato, perché i quadri parlano stando zitti, e questo è il rimprovero che faccio poi alle donne, ma è un battuta. Per il resto, intervengo nelle trasmissioni televisive, radiofoniche, parlando anche di quello che è il mio primo amore, lo sport e il calcio. Adesso mi hanno proposto un lavoro teatrale da fare a ottobre, una rivisitazione della “Cena dei cretini”, presa da una famosa commedia francese che è diventata anche opera teatrale e anche un film. Io farei il medico, sto studiando proprio in questi giorni un po’ il copione, lo sto leggendo perché, se accetto, come penso di sì, facciamo le prove di lettura, come si usa dire.
Cosa vuoi augurare ai nostri lettori di Mobmagazine?
Quello di essere più felici, sereni e capire che la vita è fatta di tante piccole cose con o senza l’ausilio dei social e tanta fortuna e, soprattutto, tanta salute, insomma che è banale dirlo è scontato ma è la cosa prima, la cosa più importante.
Grazie infinite, Amedeo, per la tua disponibilità e ancora in bocca al lupo per il tuo: “2 Cuori 1 App. Uomini e donne nell’era di Tinder: scopri il tuo identikit”.
A presto!
Grazie a voi!
Avv. Aurora d’Errico

Il libro:
Savina Sciacqua e Amedeo Goria, “2 Cuori 1 App. Uomini e donne nell’era di Tinder: scopri il tuo identikit”, OM Edizioni, 2023
https://www.omedizioni.it/2-1-app-uomini-e-donne-nell-era-di-tinder-scopri-il-tuo-identikit.html
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