Il libro: Pierre Turcotte, “Il biglietto sbagliato” | Presentazione e Recensione di Patrizia Zara

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SINOSSI DEL LIBRO

Villa Falier nasconde un segreto.

Origine dei disagi giovanili di Arcibaldo Falier, detto Cibì, e del suo volontario allontanamento dalla famiglia, dall’Italia e da tutti i suoi ricordi.

Il richiamo di Titti, l’amata-odiata sorella, lo convincerà a un tormentato ritorno, ponendolo di fronte ad antiche responsabilità, verità sorprendenti e personaggi fumosi, autori di pièce teatrali in allestimento e stravaganti teorie su metamorfosi e patafisica.

L’indagine di un commissario evanescente, nata da una serie di misteriosi accadimenti, accompagna in controcanto le vicende di Cibì, dei suoi vecchi amori, di canzoni rielaborate e di rivelazioni inaspettate.

Tra Padova e Venezia, lungo le rive della vecchia Brenta, la Storia ha consegnato un’eredità ancora in parte sconosciuta.

Con questo dramma psicologico a tinte gialle, Pierre Turcotte ci ammalia ancora una volta, grazie alla consueta prosa gentile, ricca di allegorie e passione, accompagnandoci nei suoi mondi di incanto, disincanto, suspense e charme.

RECENSIONE DI PATRIZIA ZARA, COSA DICONO DEL LIBRO:

“La vita svolta sempre dimenticando di preavvisarti (…). Ti sorprende, ti incendia o ti annienta, con la medesima indifferenza. Cancella le strade davanti, fa impazzire le bussole e poi le sbeffeggia, lasciandoti spaesato tra le sabbie mobili e miraggi”.

Il trentaduenne Alcibaldo, detto Cibì, ha chiuso con il suo passato. Ha resettato nomi, visi, luoghi, situazioni.

Un altro “lui” si è creato una nuova vita a Londra, lasciando alle spalle l’Italia. Ma il passato e il presente non percorrono linee parallele, proprio no.

Ci sarà un punto dove le linee si incontreranno, linee incidentale malgrado tutto.

La voce del passato chiama. Bisogna tornare al punto di partenza e fare i conti con il sospeso. Altrimenti non si può andare avanti se sopra la testa pende la spada di Damocle.

Ecco in estrema sintesi la trama principale dove il romanzo “Il biglietto sbagliato” poggia le sue basi.

Cibì malvolentieri ritorna in Italia: è l’ultimo desiderio della sorella Titti, condannata dal destino.

Cibì ritorna al punto di partenza per scoprire non senza dilemmi e lotte interiori, che i suoi occhi sono diversi e il suo spirito è completamente cambiato.

Riuscirà a far pace con il suo drammatico passato? Sarà capace di riagganciare i fili interrotti e riscoprire che Villa Fabier, la casa paterna, non contiene solo orribili fantasmi ma anche scrigni magici e tesori nascosti?

Con un linguaggio che oscilla tra le forme più elementari di sentimenti veri e pensieri filosofici spontanei, l’autore ha creato un romanzo che supera ogni genere narrativo.

Il mix in cui il personale conflitto del protagonista si mescola con un thriller improvabile e un finale scenico di tutto rispetto dona, tutto sommato, al romanzo una forma particolarmente nuova

“C’era un dramma da rappresentare, un omicidio da svelare, un diario da ritrovare, un amore da riscoprire, un destino da dimenticare, un’incriminazione da evitare, metamorfosi da interpretare, emozioni da comprendere, redenzione da accettare”.

I personaggi che via via si presentano risultano sui generis e suscitano una sincera simpatia: Titti, Isabelle, Cris, Ibis, Bebo… e il cane e il gatto: una nuova famiglia, uno per tutti, tutti per uno, per ricominciare una nuova vita sulle basi di un passato senza spettri vaganti.

L’incipit è travolgente.

Però. E già c’è un però. Lo svolgimento perde ogni tanto i fili delle varie trame che si aggrovigliano pretenziosi verso mete poco approfondire o troppo macchinose e il finale è prevedibile.

Qualcosa si poteva evitare e qualcos’altro si poteva approfondire. Non si è arrivata alla giusta cottura, la carne a volte è cruda a volte troppo cotta.

Comunque, tutto sommato una bella storia a cui viene perdonato, non certo la trama principale cui poggia poiché si mantiene solida sino alla fine, ma il disperdersi facilmente e grossolanamente tra fili imbastiti con una simpatica leggerezza nell’affrontare temi importanti, oppure scadere in un approfondimento che poteva essere evitato.

Buona lettura.

(Patrizia Zara)

L’AUTORE:

«Di origini italo-canadesi Pierre Turcotte è nato a Monza molto tempo fa. Scrive rigorosamente al computer e preferibilmente nelle ore notturne. Il biglietto sbagliato è il suo nono romanzo. Vive a Bassano del Grappa.» (Pierre Turcotte)

Il libro:

Pierre Turcotte, “Il biglietto sbagliato”, Youcanprint ed., 2023

https://a.co/d/bW1U9Pi

Pierre Turcotte:

http://www.pturcotte.com/

https://www.facebook.com/pierreturcotte1234

Pierre Turcotte

Patrizia Zara, artista, pittrice, critico letterario.

https://www.patriziazarapittrice.com/

https://www.facebook.com/patrizia.v.zara

Patrizia Zara