“Non lo aveva mai guardato negli occhi, non gli aveva mai parlato, non lo aveva mai ascoltato, non gli aveva mai allungato una carezza, un bacio e neppure una carota, non aveva mai cavalcato e nemmeno camminato al suo fianco, e non aveva mai gustato neanche la sua carne tanto celebrata per il rosso sangue in abbondanza…”
Roberto Emanuele Scollo ci presenta il suo nuovo romanzo Quando una foglia ingiallendo non cade edito da Monna Lisa.
Cosa l’ha spinta a intraprendere la carriera di autore? Una grande voglia di porre per iscritto alcune idee, ricamandoci sopra, sotto, di qua e di là.
Ha delle abitudini particolari durante la scrittura? Una sola abitudine, costante: fermarmi, bere un caffè, andare in terrazza oppure in bagno per fumare una sigaretta e poi riprendere la scrittura.
Che genere è il suo testo e come è nato? È un’opera di narrativa. Il fattore scatenante può ricondursi alla frequentazione di bar di paese oppure di città, dove non pochi vecchietti ormai in pensione incasellano, stancamente, quasi tutte le ore del giorno. Pure il parlare con un autentico uomo di campagna ha concorso a tratteggiare il contesto in cui inserire il protagonista. Altopascio, poi, mi ha accolto da “forestiero” ma in modo affettuoso e, pertanto, ambientandovi l’opera ho voluto esprimere una sorta di riconoscenza.
A che tipo di lettore si rivolge? A qualsiasi lettore impregnato di curiosità.
Secondo lei qual è il libro più bello che ha scritto o che hanno scritto? Sarei sfacciatamente di parte se giudicassi o comparassi quanto da me scritto e, pertanto, sul punto ritengo sia preferibile non rispondere. Con riferimento alle opere scritte da altri, ognuna è un mondo a sé, sempre che abbia un forte respiro letterario, e conseguentemente mi riesce ostico dire quale sia il libro più bello.
Come ha scoperto la sua passione per la scrittura? La passione per le idee esiste da tempo. Soltanto da qualche anno, invece, si è formata compiutamente la voglia, una irresistibile e meravigliosa voglia, di creare un’opera scritta sulla base di un’idea che ne costituisce l’ossatura.
Cosa si aspetta dalla scrittura? Forse tanto, forse poco, forse nulla: ci sono troppe variabili che si combinano tra loro, talvolta anche in modo bizzarro.
Il suo prossimo lavoro? Ci sono altre tre opere ultimate, che forse nel tempo saranno pubblicate. Al momento un romanzo è quasi alle battute finali, ma è prematuro anche solo parlarne. Certamente seguiranno altri lavori, se sbocceranno idee tali da sorreggere un’opera nella sua interezza.