Scriveva Erasmo da Rotterdam: “Sono due i principali ostacoli alla conoscenza delle cose: la vergogna che offusca l’animo, e la paura che, alla vista del pericolo, distoglie dalle imprese.
La follia libera da entrambe. Non vergognarsi mai e osare tutto: pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi”.
Nel 2021 questa frase di Erasmo mi ha ispirato il testo che segue, come risposta alle tante domande che avevo prima di tutto sul mio essere ‘fuori dagli schemi’, una persona ‘strana’. Un camaleonte creativo, una bambina curiosa che colora fuori dalla righe, in barba alla vergogna e la paura d’essere se stessa. Dedico “Sei un Folle” a chi ci si riconosce.
“SEI UN FOLLE”
Ehi Tu! Perché ti prendi così sul serio?
Chi credi di essere? Dico proprio a te!
Tu che potresti giocare una moltitudine di ruoli,
ma sei convinto di recitarne uno solo.
Indossi un vestito cucito dai sarti della conformità
e dell’approvazione.
Scegli? O ti lasci scegliere?
Certo, se ti svegli e prendi a calci le convenzioni,
SEI UN FOLLE!
Ah! Scellerata libertà!
Stato naturale del bambino, utopia dell’adulto.
Il bambino gioca, si sporca le mani
e accetta la naturalezza del cambiamento
perché crescendo vede che i vestiti diventano stretti.
Ma tu adulto, che scusa hai per esser libero?
Preferisci la comodità e ti ci scavi la fossa!
Ed i vestiti, sempre gli stessi, si impolverano.
Ti rendi conto che quel bambino ti reclama?
Quando sei frustrato batti i piedi, te ne accorgi?
Temi di non esistere più, senza applausi?
Cosa devi dimostrare? Ma tu, chi sei davvero?
Ciò che dico ti sembra forse un delirio? Lo so!
La semplicità dell’essenziale è inconcepibile.
Però con questa provocazione, ho ottenuto da te
esattamente ciò che volevo: la tua attenzione!
Sono quel “folle” bambino che ti reclama.
Dalla mia prima raccolta di poesie e riflessioni “La Magica Danza Delle Parole”, 2021
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