“La promessa requiem per il romanzo giallo” è stato scritto nel 1958 da Friedrich Durrenmatt. Figlio di un pastore protestante nacque nel 1921 a Konolfingen, nell’Emmental, e morì nel 1990 a Neuchâtel, dove visse per 38 anni.
Il romanzo è ambientato in Svizzera dove un ex comandante di polizia ed uno scrittore di romanzi polizieschi si incontrano per una conferenza e decidono di fare ritorno insieme. Sarà l’ex comandante che racconterà come si svolse l’indagine del delitto di una bambina di sette anni. Gritli Moser era questo il suo nome e Matthäi era il commissario che iniziò le indagini. Lui viene descritto molto determinato e con un comportamento gelido ed infallibile. A lui fu dato il compito di avvisare i genitori ed il loro grande dolore lo turberà molto e prometterà di trovare l’assassino. Questa promessa condizionerà tutta la sua esistenza e per questo rinuncerà ad un prestigioso incarico in Giordania e questo lo farà uscire completamente dalla sua amata polizia. Il dolore si sommerà ad altro dolore.
Le decisioni importanti che prendiamo nella nostra vita hanno conseguenze, che condizionano il nostro vivere. L’ambizione di un suo collega molto altezzoso riesce a far confessare un ambulante, che poco dopo si impiccherà in carcere. Mentre la convinzione di Matthai, è che la verità è un’altra e questa lo porterà a ricerche sempre più minuziose. Sarà quel disegno di Griitli, che lo indirizzerà alla ricerca per tutta la sua vita di quell’auto nera disegnata vicino a quell’uomo vestito di nero, che Gritli aveva chiamato il gigante dei porcospini. Deciderà di far interpretare quel disegno al medico Dottor Locher ed il loro confronto è molto interessante. Secondo il medico dal momento che se ci sono state tre bambine uccise e precisamente tra la prima e la seconda sono trascorsi cinque anni e con l’ultima solo due anni, la deduzione è che la malattia mentale stia degenerando e forse la prossima vittima sarà ancora prima. Matthai è ancora più impressionato e trovare il colpevole che è per lui indispensabile.
Leggere questo romanzo è sorprendente. Matthai mette in essere la teoria della pesca con l’esca adeguata. Infatti per arrivare al colpevole diventa un benzinaio, pensando che quell’auto disegnata da Gritli possa arrivare al suo rifornimento, così come una bambina bionda con le trecce e vestita di rosso diventi la possibile preda di quell’assassino, che lui non riesce a smascherare.
Sarà la confessione di una vecchia signora in punto di morte, a rivelare la drammatica vita dell’assassino che è deceduto in un incidente stradale tanti anni prima. Il comandante, dopo questa rivelazione, raggiunge Matthäi raccontandogli tutto. Ma ormai l’ex commissario era totalmente preso dalla sua follia e non aveva capito nulla. L’ex comandante finirà questo racconto terribile allo scrittore ed i tanti lettori conosceranno alcune realtà veramente folli nelle quali si realizzano azioni criminali impensabili.