Carlo Barbieri, “La brace della scrittura”

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Nasce nel 1946 a Palermo. Il lavoro per una società di prodotti chimici lo porta prima a Catania, poi in Iran (Teheran) e quindi in Egitto (Il Cairo), dove risiede fino al 1986, anno del suo rientro in Italia (Roma) da dove continua a viaggiare soprattutto in Medio Oriente, Est Europa e Africa.

Che i suoi viaggi abbiano influenzato ciò che ha scritto lo si nota soprattutto in alcuni dei suoi gialli – Il morto con la zebiba, Il marchio sulle labbra e La difesa del bufalo – questi ultimi due pubblicati con l’editore siciliano Dario Flaccovio. Il primo si apre infatti con il ritrovamento del cadavere di un uomo con la zebiba, quella macchia presente sulla fronte dei musulmani più osservanti, prodotta dal frequente contatto della testa con il tappeto da preghiera. Ne Il marchio sulle labbra i delitti di oggi sono collegati a qualcosa di misterioso avvenuto più di ottocento anni prima, nel periodo arabo normanno. La difesa del Bufalo comincia invece con lo sbarco solitario di un arabo che torna nella Palermo in cui è immigrato da bambino   con una terribile missione da compiere.

Nonostante i trascorsi esteri, quasi tutte le storie di Barbieri sono ambientate in Sicilia, la sua terra che non ha mai smesso di amare. “Si tratta piuttosto di un rapporto di amore e odio ugualmente forti” dice l’autore riflettendo sulla sua città. A tal proposito cita anche Ovidio che diceva della propria donna: “Non posso vivere né con te, né senza di te”.

Carlo Barbieri è un autore che spazia fra generi diversi: dal giallo all’umoristico e persino – di recente, con l’editore Kalós – a quello che lui definisce “turistico amichevole”, con Tre passeggiate a Palermo a braccetto con l’autore. In tre anni è anche diventato un affermato autore per bambini con dieci libri editi da Einaudi Ragazzi: i nove della serie Piccoli gialli, alcuni dei quali già tradotti in Cina e in Turchia, e il fantasy avventuroso Pino Tanuso e l’incedibile SuperBike Ali-N. Scrivendo per bambini, lo sappiamo, si può svolgere un ruolo importante nella loro crescita stimolandone la curiosità, la creatività, il ragionamento. Ma – confessa Barbieri – la sua scelta di scrivere per bambini e ragazzi è dipesa anche dal grande desiderio di raccontare favole a nipotini che non aveva, proprio come faceva suo nonno con lui.

Barbieri ha sempre scritto volentieri, ma la passione per la scrittura si è fatta strada nella maturità, quando qualcuno – un editore – ha notato casualmente le sue straordinarie capacità facendole venire a galla: “Soffiando su quella brace della scrittura che non sapevo di avere dentro” ci dice. Spesso si interroga e pensa a quanti talenti inesplorati possono nascondersi nelle persone, e che, se non arriva qualcosa o qualcuno a stimolarci, rischiano di rimanere assopiti.