Francesca Falli e la Pollarte

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Francesca Falli nasce e vive a L’Aquila ed è proprio qui che ha intrapreso i suoi percorsi di studi per diventare un’artista. Quello di dipingere è sempre stato un sogno, sin da quando era piccola. Quando frequentava le scuole medie è stata proprio la sua professoressa a farle notare le sue straordinarie capacità. Così, si iscrive all’Istituto Statale D’Arte dove ha avuto grandi maestri come insegnanti, basti pensare a Marcello Mariani. In questi anni scopre la sua predilezione per il segno grafico e sintetico, decide di iscriversi all’Istituto di Design. Francesca inizia a mescolare due mondi, quello della grafica insieme a quello della pittura.

La passione per l’arte è nata ben presto grazie a suo nonno che aveva un laboratorio di cornici frequentato dai maggiori artisti dell’epoca. Così Francesca vede quel laboratorio come il suo angolo di paradiso e si lascia coinvolgere da quell’atmosfera, quell’atmosfera “hippy” di quegli anni che la spinge ad esprimere la sua creatività. Le sue prime opere sono per lo più figurative, in seguito realizza opere materiche utilizzando catrame, polistirolo etc…

Dopo il terremoto del 2009 il suo stile cambia radicalmente. È un periodo di shock in cui Francesca ha visto crollare il suo laboratorio e proprio per questo i suoi dipinti rappresentano la precarietà e l’incertezza di quel buio periodo. Poi, nel cuore della notte viene illuminata da un sogno: vede l’ex sindaco con le sembianze di un pollo e così spicca il volo con la Pollarte. La figura del pollo rimanda, nell’immaginario dell’artista, al cittadino vittima della disinformazione, che risulta spaesato all’interno della società. Allo stesso tempo, il pollo privo di piume ricorda l’uomo che viene oppresso, schiacciato e rinuncia a credere nei suoi ideali.

Un altro simbolo molto importante per l’artista è proprio lo specchio: lo specchio è senza io e senza mente. Dunque, la Falli attraverso oggetti e animali che caratterizzano la vita quotidiana riesce a catturare l’essenza dell’uomo.