«La bellezza non esiste a priori. La bellezza è un motore che si attiva soltanto quando la persona in questione ha la capacità di affascinarsi di fronte anche alle piccole cose. Da quel momento in poi, la si può trovare ovunque, nelle parole o nei suoni, in un gusto o in un quadro.» (Francesca Scuccia)

Ciao Francesca, benvenuta e grazie per aver accettato il nostro invito. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori che volessero sapere di te quale scrittrice, blogger, ghostwriter e critico letterario? Raccontaci, inoltre, come si declinano questi vari ruoli professionali che assumi nel tuo lavoro letterario e di diffusione della conoscenza di libri e storie da leggere.
Io mi occupo di ghostwriting e divulgazione online di contenuti librari. Il primo riguarda la stesura di elaborati (come ad esempio manuali, romanzi e molto altro) per conto di terze persone che potranno liberamente pubblicare con il proprio nome. Il lavoro di book influencer, invece, nasce un po’ per gioco, in quanto ho cominciato a pubblicare, sui miei social e nel mio blog personale, recensione di libri del momento e varie pubblicazioni con autori emergenti.
Chi è invece Francesca Donna al di là della sua passione per la scrittura, per la letteratura, i tuoi blog e la lettura? Cosa puoi raccontarci di te e della tua quotidianità?
Io sono laureata in Beni culturali, prossima alla specializzazione in Storia dell’arte. Mi piace molto il mondo della fotografia, infatti nel mio piccolo cerco sempre di congiungere questo aspetto con i miei contenuti letterari.
Qual è il tuo percorso accademico, formativo, professionale ed esperienziale che hai seguito e che ti ha portato a fare quello che fai oggi nel vestire i panni di scrittrice, blogger, ghostwriter e critico letterario?
Semplicemente passione e molta gavetta.
Tu Francesca nel 2017 hai pubblicato il romanzo “Il binomio della morte”. Ci racconti di questo libro? Come è nato, qual è l’ispirazione che lo ha generato, quale il messaggio che vuoi che arrivi al lettore, quali le storie e le emozioni che ci racconti senza ovviamente fare spoiler?
Il mio unico libro pubblicato, ma non l’unico che ho scritto. Il binomio della morte nasce un po’ per caso mentre chiacchieravo con un mio amico rapper (in arte “Dub”). Mi raccontava di una storia accaduta nel mio paese di origine molti anni fa, e così ho deciso, grazie al suo supporto, di riscriverla in chiave moderna. Sicuramente è stata una grande emozione vedere le mie parole all’interno di un vero e proprio libro, ma purtroppo ho dovuto mettere in stop le mie personali pubblicazioni per una questione di tempo.
Una domanda difficile, Francesca: perché i nostri lettori dovrebbero comprare “Il binomio della morte”? Prova a incuriosirli perché vadano in libreria o nei portali online per acquistarlo.
Il binomio della morte racconta della vita di strada, tra pericoli, preoccupazioni familiari e amori importanti. Racconta di quanta potenza ci sia nel comando e nel denaro ma, tramite tutta una serie di eventi e di sentimenti, rompe ogni piramide di prestigio illegale rendendo ogni cosa vana. Ci sono dei vincitori in questo mondo? Se sì, cosa vincono?
Ci racconti come nasce il tuo Blog divenuto oramai un punto di riferimento per molti appassionati di scrittura, di libri e di arte nelle sue varie declinazioni? Quando lo hai creato, quale l’idea che lo ha concepito, quali gli obiettivi che ti sei posta, quali i destinatari che hai immaginato, quali i risultati ottenuti, quali i successi e quali i fallimenti che hai vissuto? Insomma, raccontaci di questa tua bella avventura editoriale e social?
Il mio blog è nato sotto consiglio di Agnese Maugeri, conosciuta nelle vesti di “ufficio stampa” durante la IV edizione dell’Etnabook festival (Catania). Ricordo che aveva letto le mie recensioni su Facebook e aveva seguito le vicende anche su Instagram, così mi disse “Dovresti spostare tutto su un luogo fisso che ti permetta di svincolarti dai social, così da avere anche una maggior protezione”.
Creai il mio blog pochissime settimane dopo. Era ancora “un bambino”: poche sezioni, qualche recensione e nessuna immagine. Con il tempo cominciai a renderlo più articolato e curato, fino ad oggi dove le visualizzazioni cominciano ad aumentare. Sicuramente non cammino ad un passo così veloce però, come si suol dire, “Roma non è stata costruita in un giorno”. Sono fiduciosa!
Raccontaci almeno una esperienza positiva, che ti ha fatto piacere e che ti ha incoraggiato ad andare avanti con il tuo blog.
Sicuramente ricordo con molto piacere quando sono stata contattata dalla casa editrice “L’Orma editore”, una delle realtà più importanti con cui collaboro mensilmente.
«… mi sono trovato più volte a riflettere sul concetto di bellezza, e mi sono accorto che potrei benissimo (…) ripetere in proposito quanto rispondeva Agostino alla domanda su cosa fosse il tempo: “Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so.”» (Umberto Eco, “La bellezza”, GEDI gruppo editoriale ed., 2021, pp. 5-6). Per te cos’è la bellezza? La bellezza letteraria, della poesia e della scrittura in particolare, la bellezza nell’arte, nella cultura, nella conoscenza… Prova a definire la bellezza dal tuo punto di vista. Come si fa a riconoscere la bellezza secondo te?
La bellezza non esiste a priori. La bellezza è un motore che si attiva soltanto quando la persona in questione ha la capacità di affascinarsi di fronte anche alle piccole cose. Da quel momento in poi, la si può trovare ovunque, nelle parole o nei suoni, in un gusto o in un quadro. La bellezza è sentirsi “rapiti” da un qualcosa che nel mentre attiva in noi sentimenti ed emozioni pure e genuine.
«Appartengo a quella categoria di persone che ritiene che ogni azione debba essere portata a termine. Non mi sono mai chiesto se dovevo affrontare o no un certo problema, ma solo come affrontarlo.» (Giovanni Falcone, “Cose di cosa nostra”, VII ed., Rizzoli libri spa, Milano, 2016, p. 25 | I edizione 1991). Tu a quale categoria di persone appartieni, volendo rimanere nelle parole di Giovanni Falcone? Sei una persona che punta un obiettivo e cerca in tutti i modi di raggiungerlo con determinazione e impegno, oppure pensi che conti molto il fato e la fortuna per avere successo nella vita e nelle cose che si fanno, al di là dei talenti posseduti e dell’impegno e della disciplina che mettiamo in quello che facciamo?
“L’occasione fa l’uomo ladro”: niente nella nostra vita arriva per pura fortuna. Viviamo in funzione del libro arbitrio, quindi nulla è possibile costruire se restiamo seduti con le mani in mano.
Ricordo perfettamente quando da bambino ho capito che qualsiasi cosa si cominci, debba essere portata a termine, ci piaccia o meno. Quel giorno stavo leggendo un romanzo da adolescenti che non stavo particolarmente apprezzando, così con molta leggerezza decisi di chiudere e non concluderlo. Mio padre, che si accorse del gesto, mi disse che comunque avrei dovuto finirlo, perché “non si lascia nulla a metà di ciò che si comincia”. Così, un po’ scocciata e un po’ obbligata, decisi di continuare a leggere, e con mia grande sorpresa, al termine della lettura, mi dovetti ricredere sulla qualità della storia che avevo tra le mani.
«Non mi preoccupo di cosa sia o meno una poesia, di cosa sia un romanzo. Li scrivo e basta… i casi sono due: o funzionano o non funzionano. Non sono preoccupato con: “Questa è una poesia, questo è un romanzo, questa è una scarpa, questo è un guanto”. Lo butto giù e questo è quanto. Io la penso così.» (Ben Pleasants, The Free Press Symposium: Conversations with Charles Bukowski, “Los Angeles Free Press”, October 31-November 6, 1975, pp. 14-16.) Secondo te perché un romanzo, un libro, una raccolta di poesie ha successo? È più importante la storia (quello che si narra) o come è scritta (il linguaggio utilizzato più o meno originale, armonico, musicale, accattivante per chi legge), volendo rimanere nel concetto di Bukowski?
Ad oggi è importante chi sei per avere successo, purtroppo. Bukowski è nato giusto un paio di anni prima dell’editoria moderna. (se vuoi puoi non mettere questo punto).
«Lasciate che vi dia un suggerimento pratico: la letteratura, la vera letteratura, non dev’essere ingurgitata come una sorta di pozione che può far bene al cuore o al cervello – il cervello, lo stomaco dell’anima. La letteratura dev’essere presa e fatta a pezzetti, sminuzzata, schiacciata – allora il suo squisito aroma lo si potrà fiutare nell’incavo del palmo della mano, la potrete sgranocchiare e rollare sulla lingua con gusto; allora, e solo allora, il suo sapore raro sarà apprezzato per il suo autentico calore e le parti spezzate e schiacciate si ricomporranno nella vostra mente e schiuderanno la bellezza di un’unità alla quale voi avrete dato qualcosa del vostro stesso sangue» (Vladimir Nabokov, “Lezioni di letteratura russa”, Adelphi ed., Milano, 2021). Cosa ne pensi delle parole di Nabokov a proposito della lettura? Come dev’essere letto un libro, secondo te, cercando di identificarsi liberamente con i protagonisti della storia, oppure, lasciarsi trascinare dalla scrittura, sminuzzarla nelle sue componenti, per poi riceverne una nuova e intima esperienza che poco ha a che fare con quella di chi l’ha scritta? Qual è la tua posizione in merito?
Disinteresse. Leggere con disinteresse, perché saranno le parole e la storia in sé ad insinuarsi nella propria testa o nel proprio cuore.
Gli autori e i libri che, secondo te, andrebbero letti assolutamente quali sono? Consiglia ai nostri lettori almeno tre libri da leggere nei prossimi mesi dicendoci il motivo della tua scelta.
“Cent’anni di solitudine” del Premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez
“memorie di Adriano” Marguerite Yourcenar
“Delitto e castigo” di Fëdor Dostoevskij
Dove potranno seguirti i nostri lettori?
Facebook: Francesca Scuccia
Instagram: @francesca_scuccia
Tiktok: @francescascuccia
Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire a chi leggerà questa intervista?
Ringrazio tutti per il tempo che mi avete dedicato e il signor Giostra per lo spazio che mi ha riservato. Spero di aver suscitato in voi della curiosità e di poter parlare con chiunque abbia voglia di scambiare qualche chiacchiera, e magari chissà, anche collaborare a qualche nuovo progetto!
Francesca Scuccia
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Il libro:
Francesca Scuccia, “Il binomio della morte”, Stampeacontatto Edizioni, 2017:
https://youtu.be/iWuapRIraaI?si=9Rn38hiEuIOPY33y
(il libro è possibile ordinarlo direttamente tramite i canali dell’autrice e sarà lei stessa a spedirlo).
Andrea Giostra
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