Tutti abbiamo dei sogni chiusi in un cassetto
Con la speranza che un dì si possano avverare
Ma s’è nella nostra testa che resta il progetto
Non basta solo crederci per poterli realizzare.
“I cassetti si possono aprire” mi disse un amico
E i sogni son desideri che non costano nulla
Ma se il solo svelarli provoca attacchi di panico
Non escono allo scoperto, si dondolano in culla.
Perché s’avverino ci vuole coraggio e fortuna
Non vanno appesi al chiodo dei folli pensieri
Ché il sole non ci gira attorno e neppure la luna
Così restano sul fondo, nel pozzo dei desideri.
Intimorisce fare il passo più lungo della gamba
L’amara delusione delle porte sbattute in faccia
Che la nostra idea sia ritenuta dagli altri stramba
Così il sogno non vola, in un amen è carta straccia.
Guardiamo ai temerari sulle macchine volanti
Con un po’ d’invidia e un misto di rassegnazione
Inutile girarci attorno, trovare milioni di scusanti
Natale non è Natale senz’albero, luci e panettone.
Idee geniali sotterrate sotto montagne di carte
E che mai alcuno s’è preso la briga di esaminare
Il profitto, le tendenze, insensibili a opere d’arte
Ti eri staccato dal gregge e subito fatto rientrare.
Non sempre si può battere il ferro finch’è caldo
Servono tempo e pazienza, la libertà d’innovare
Nella vita non c’è nulla che sia veramente saldo
Anche i più sani principi possono un dì vacillare.
Bisogna altresì fare i conti con i ladri di sogni
Fintamente disinteressati ti rubano i progetti
Quelli che della tua fiducia non sono degni
Quelli che solo i loro vanno in porto diretti.
La materia di cui sono fatti i sogni è sconosciuta
Non si compra, men che meno la si può toccare
Ma se non si avverano non beviamo la cicuta
Continuiamo a seminare l’impossibile e a sognare.
Maria Rosa Bernasconi