Maurizio Mos nasce alla Spezia dove sin da piccolo coltiva la sua passione per la lettura. Ha sempre amato viaggiare grazie al potere dei libri, esplorando così i mondi fantastici della letteratura. Dopo aver letto una quantità indefinita di libri, in particolare gialli che hanno visto come protagonista il commissario Maigret (personaggio letterario creato da Georges Joseph Christian Simenon) si è chiesto se anche lui fosse capace di raccontare una storia e così si cimenta nella scrittura. Di grande successo è il suo giallo poliziesco intitolato “Quella maledetta rapina” in cui tra i protagonisti della storia ci sono sia professionisti che vogliono impadronirsi del denaro senza ricorrere alla violenza sia bande di dilettanti che sono disposti a commettere ogni crimine pur di soddisfare il loro desiderio.
Attraverso queste storie, Maurizio non fa altro che riflettere su quali possono essere le ragioni che portano all’innescarsi di questi meccanismi malati e piuttosto volenti, vuole dunque far luce su quelle che sono le estremizzazioni che caratterizzano la società ad oggi.
Questa analisi della natura umana e in particolare del male che contraddistingue l’essere umano è presente nel suo ultimo libro “Nessuno è innocente” ispirato a un fatto realmente accaduto: un carico d’oro preda di guerra sottratto non si sa da chi in un agguato ad una colonna nazifascista in ritirata ai primi del ’45 e scomparso nel nulla. Così i lettori si immergono in un’altra dimensione, una dimensione per lo più fantastica considerando che la storia è ambientata in una valle dove tutti i personaggi sono legati da rapporti di amicizia o di parentela. L’autore mette l’accento sull’avidità che manipola l’uomo: tutti disposti ad uccidere pur di avere quel denaro. Grazie alla lettura di questo libro capiamo bene come questo desiderio sfrenato porta alla distruzione del mondo. È come se tutti i protagonisti venissero accecati da questa avidità di ricchezze e tutto a un tratto perdessero il lume della ragione, arrivando così a commettere crimini che macchiano la società di sangue.