Amore: energia ed istinto allo stato puro | di Daniela Cavallini

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Amiche ed Amici carissimi,  oggi mi permetto di parlarvi di me…

Da sempre, per quanto concerne la sfera affettiva/sentimentale, credo esclusivamente nella reciprocità dei sentimenti che, seppure palesati nelle modalità proprie di ognuno di noi, sono contraddistinti da espressioni ben percepibili. Mi riferisco all’essenza dei sentimenti ed all’atteggiamento (mentale) che individuo nelle persone che si relazionano con me, talvolta esulando dal loro stesso  comportamento. Adottando questo criterio valutativo e, conseguentemente selettivo, riscontro una grande forma di auto protezione.

Lapalissiano che l’amore corrisposto porti magia nella nostra vita, ma purtroppo, talvolta, è causa di immenso dolore quando non corrisposto. Siamo dunque condannati alla sofferenza, con la mediocre prospettiva della rassegnazione, o possiamo attingere alle nostre infinite risorse per continuare ad amare, rendendoci indipendenti da una persona?

Partendo dal presupposto che il sentimento è frutto dell’istinto, già nell’offrire spontaneamente amore, senza aspettarsi nulla in cambio, è insito il vero appagamento. Amare è la gioia più grande, tuttavia se sottomettiamo questo dono al condizionamento delle aspettative, rischiamo il dolore della delusione. E’ frustrante auspicare un riscontro amorevole pervasi dall’ansia generata dal dubbio – o certezza pietosamente mascherata – di non ottenerlo, così come chiedere maggiori attenzioni a qualcuno che non sente il desiderio di offrirle, è devastante per la nostra autostima oltre a porre l’altra persona in condizioni di disagio. Lucidamente: chi può desiderare un tale penoso stato?  Personalmente, nella sfera affettiva/sentimentale ero e sono rimasta un’istintiva, pertanto riconosco a chi si rapporta con me, lo stesso “diritto morale”. Nessuno ha l’obbligo di amare nessuno! L’amore è istinto puro, non lo possiamo reprimere e non lo possiamo estorcere. Il  nostro potere – e dovere – è  tuttavia volto a controllarne le pulsioni a livello comportamentale. L’amore non si chiede, né si elemosina, atteggiamento peraltro umiliante ed inutile, ma assai diffuso. Acquisire la consapevolezza che a tutti noi, è data per dono divino, la possibilità di avvertire l’amore dentro di noi e godere delle magnifiche sensazioni che procura, ci fortifica. Inconsciamente emaniamo le nostre sensazioni e queste fungono da calamita. L’amore attrae e genera amore. Anche in quest’ottica la Legge di Risonanza non si smentisce. Spesso ci rendiamo vittime della nostra ostinazione, procurandoci il danno della privazione. Da uno stato d’animo di “mancanza” altro non attraiamo che altra mancanza!

Se un rapporto di qualsiasi natura esso sia, ivi compresi quelli parenterali più stretti, non è appagante, per me esiste una sola soluzione, quella che non mi ha mai tradita: operare il distacco e rivolgere lo sguardo altrove, consapevole di meritare e di poter offrire di meglio. Tuttavia, considero anche un dovere morale adoperarmi per attivare  rapporti appaganti.

L’amore si presenta quando siamo pronti ad accoglierlo, non confondiamo il nostro desiderio con l’essere ricettivi.

Le agognate manifestazioni ci pervengono unicamente quando la mente conscia è allineata alla mente inconscia: questo significa “essere pronti a ricevere”.

Un abbraccio

Daniela Cavallini