Le riforme e i cambiamenti che hanno rivoluzionato la scuola, negli ultimi otto anni hanno tristemente ridimensionato la Storia dell’Arte. Nella Costituzione è inserito lo sviluppo della cultura nell’orizzonte dei diritti principali del cittadino, quindi l’articolo 9 della Costituzione non è un principio astratto, è un preciso programma d’azione, ma coloro che per vanità si prendono la briga di raccogliere in un libro le memorie storiche scritte dal potere dell’epoca, conservano e proiettano la menzogna nel futuro. William Holman Hunt, affermò che, Raffaello aveva disprezzo per la semplice verità, lo dimostra la postura altezzosa degli apostoli e l’atteggiamento non spirituale del Salvatore presenti nei suoi dipinti. Apprezzava invece i Preraffaelliti, furono i primi a dipingere all’aperto, molto prima degli Impressionisti. Condivisibile o meno, questo è un discorso storico-culturale serio. Il nonsense culturale risiede dove lo scrigno è aperto a tutti e dentro vi sono menzogne da valorizzare tramite i media, dove con opinioni senza tesi, si diventa critici, artisti, opinionisti, politici, avvocati, ingegneri, economisti… e la nostalgia si rivela un disturbo della memoria, per questo durante le Celebrazioni ( di Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Dante, Modigliani… ), fanno scoperte sensazionalistiche per far notizia: “Raffaello poteva diventar Papa ed è morto di polmonite”, “le ossa ritrovate di Caravaggio”, “i diari segreti di Montale”… Più è erudito e profondo il messaggio, meno saranno quelli capaci di comprenderne la vera essenza, quindi raccontano anche bufale sensazionalistiche perché i lettori leggono e ascoltano quelle. Se gli studi seri rimangono in ombra, la storia dell’arte è già scomparsa.”
Marco Cagnolati