Amiche ed Amici carissimi, la “pausa di riflessione” sottintende la necessità di allontanarsi dalla relazione per meglio comprendere e valutare i propri sentimenti nei confronti del/la partner e la congruità correlata – o correlabile – agli obiettivi di vita di entrambi.
A prescindere se la proposta dell’allontanamento momentaneo è unilaterale o condivisa -, è indispensabile non ignorare che tale esigenza scaturisce da una condizione di disallineamento tra i partner, caratterizzata dall’alternanza di sentimenti tra desiderio e affievolimento, le cui cause possono essere attribuibili a comportamenti oggettivi, determinanti incertezza, incomprensioni, litigi, ecc., oppure all’inesorabile esaurimento della storia.
Tuttavia, la citata condizione è riconducibile alla percezione di un serio malessere – palese o latente – (che ignorare non è un’opzione!!), ed è realistico ipotizzare che un’attenta analisi riveli l’irrecuperabilità del rapporto, oppure – come raramente accade – possa uscirne rafforzato.
Personalmente, non credo al distacco orientato alla valutazione dei sentimenti propri o dell’altro: ritengo che ognuno sia consapevole dell’intensità che lo lega al/la partner, così come ne avverte, subente o attore, l’affievolimento.
Allontanarsi può indurre nella trappola della nostalgia, scambiata per rinnovato amore.
Non concordo neppure con l’isolarsi dal “Noi” per ristabilire i propri obiettivi, di cui in verità siamo già consci, ma soprattutto nel caso il reale motivo fosse il subentro di una terza persona, scegliamo di chiedere al/la nostro/a compagno/a la cd pausa di riflessione con silente e meschina finalità di opportunistico e preparatorio temporeggiamento, nell’intento di ridimensionare e forse lenire il disagio che si rivelerà conseguentemente.
Viceversa, storia extra a parte, in entrambe le situazioni sopracitate, credo nella sincera manifestazione dei sentimenti e delle proprie aspirazioni affrontando con rispetto, apertura e amorevolezza un confronto proiettato al comprendimento ed all’identificazione delle esigenze manifestatesi, individuandone opportunità e difficoltà, in comparazione con il livello di priorità attribuito dall’altro e all’altro, scevri da malafede, orgoglio e competizione.
Un cordiale saluto
Daniela Cavallini
