“I bambini vengono educati da quello che gli adulti sono e non dai loro discorsi.” Carl Gustav Jung
Stiamo assistendo oggi al decadimento dei principi cardine di una società che possa definirsi “CIVILE e CIVILIZZATA”. Se pensiamo alla parola “educazione” e immaginiamo questo termine come rappresentazione assoluta del processo evolutivo di ogni singolo individuo, socializzando, osserveremo quanto i sistemi educativi purtroppo, non siano stati per tutti uguali. Senza dover tracciare quelle che per ognuno sono le regole del vivere “civile” – dato che ogni adulto porta in sé ciò che i propri genitori hanno insegnato attraverso fatti e parole – è necessario tuttavia soffermarsi a distinguere la mentalità su cui si fonda l’educazione.
In un momento storico in cui la libertà sembra connotare ogni ambito del nostro vivere, assistiamo paradossalmente a un aumento della violenza da parte degli uomini sulla libertà delle donne. Episodi quasi giornalieri di misoginia talvolta sfociati in femminicidi, ci fanno scontrare con un passato remoto ancora presente in cui la mentalità patriarca relega la donna a “essere inferiore”, soggetta alla scelta del maschio che deve validarne o meno le capacità.
Passano gli anni, cambiano le mode, il mondo si è evoluto soprattutto da un punto di vista tecnologico, tuttavia sembra che il pensiero maschilista sia rimasto immutato radicato nella mediocrità di cervelli annacquati dall’ignoranza.
Una donna che viene molestata verbalmente o ancor peggio abusata fisicamente da un uomo, spesso subisce l’umiliazione di sentirsi giudicata e additata come artefice della violenza subita! Tanti sono i casi di donne che non denunciano violenze fisiche e psicologiche che ledono la dignità e libertà…perché di questo stiamo parlando: LIBERTÀ.
Gli uomini che oltraggiano le donne con la violenza, oltraggiano la libertà. Sono stati “educati” a considerare il genere femminile inferiore, che non ha diritto di alzare la testa e ribellarsi: al contrario è colpevole sempre! È necessario educare i figli al sentimento. L’educazione emotiva non può essere lasciata al caso ma deve passare attraverso la famiglia e la scuola con sistemi di insegnamento anche rigidi. È necessario abituare le nuove generazioni a gestire lo stress, a prendere coscienza delle proprie azioni rispetto le emozioni, accogliendo anche i “NO”.
I divieti, le regole, la disciplina, contribuiscono a tracciare quella linea di confine in cui l’istinto animale soccombe davanti l’autorità genitoriale e scolastica. Il diritto, manifesto delle facoltà individuali non deve essere espressione sovversiva e violenta della propria libertà a scapito del prossimo, ma fondamento di un processo di crescita. Credo sia necessario educare al DOVERE. Il dovere verso il raggiungimento dei sogni, manifestazione dei propri ideali. LE PERSONE EDUCATE AL DOVERE PRIMA ANCORA CHE AL DIRITTO, SONO QUELLE PERSONE CHE NON DESIDERANO POSSEDERE MA DONARE! Gli uomini educati al sentimento e al rispetto, non usano violenza, non stuprano usando il sesso o la parola per umiliare, non considerano la donna una cosa da possedere ma un bene assoluto da custodire.
LE DONNE NON SONO OGGETTI, NON APPARTENGONO AGLI UOMINI MA A SE STESSE.
Namasté
