Settembre, dolce e struggente
Ultimo mese d’estate, d’autunno il primo
Sfumato nell’oro splendidamente
Acini neri e rossi pigiati per il tino.
Clima mite venato di nostalgia
Il vento stacca dagli alberi le foglie
Ci accarezza un poco la malinconia
Un velo di tristezza già ci coglie.
Ricco di delizie per i frutti
Uva, fichi, mele e le castagne
Nel fare le cose siamo più lenti tutti
Quadro politico con le solite magagne.
Avvenimento che ha mutato il corso della storia
L’undici sarà sempre legato a quelle torri
L’orrore di quei dì nella memoria
Ogni forma di violenza che s’aborri.
E’ un mondo pieno d’odio e di vendetta
D’avidità, di libertà violata
La guerra va cacciata in tutta fretta
Imporre pace è la cosa più sensata.
L’otto del mese nasceva la Madonna
Il dodici tutti festeggiano Maria
Uno dei nomi più belli per la donna
Certo il più noto al mondo che si sia.
Di nuovo suona ancor la campanella
E gli studenti tornano sui banchi
Risvegliare la curiosità, l’arte più bella
Mai il sapere ci fa sentire stanchi.
Si dice che dovrebbe sempre essere settembre
Godiamo ancora di quest’aria settembrina
Giochi di nuvole, luci e ombre
Prima del freddo, della neve, della brina.
Maria Rosa Bernasconi