Donne che scelgono | di Franca Spagnolo

da | 26 Novembre 2024 | Attualità, Libri

So quello che voglio, ho uno scopo, un’opinione, una fede e un amore. Lasciatemi essere me stessa, e sarò contenta. So di essere donna, una donna con una forza interiore e tanto coraggio. (Anna Frank)

Le donne, soprattutto quelle di bell’aspetto, sperimentano ogni giorno l’impatto che “l’esteriorità” genera su ogni fronte della propria esistenza.

Avete mai sentito parlare di “effetto alone”? Questo termine fu coniato dallo psicologo Edward Thorndike  e sta a indicare come un particolare requisito,  tipo la bellezza fisica di un individuo, determina l’impressione positiva delle persone riguardo quello sconosciuto. Secondo la teoria del dottor Thorndike, chi è attraente dal punto di vista fisico sarà anche intelligente e affidabile agli occhi della gente. Ma è davvero così?

Se nell’immaginario comune la bellezza fisica di una donna è considerata un attributo vantaggioso rispetto l’integrazione nel tessuto sociale, perciò essere “belli” da sempre equivale ad avere una sorta di bonus di partenza che spalanca ogni porta, in realtà spesso è l’esatto contrario.

In molti ambienti lavorativi dove a svolgere una determinata professione sono maggiormente gli uomini, la presenza di una bella donna in quel contesto, determina sfiducia nei confronti delle competenze di quella persona. Si verifica frequentemente quello che alcuni ricercatori hanno chiamato: “bellezza contro competenza”, ossia la percezione attraverso cui bellezza equivale a superficialità.

Se è vero che i canoni che definiscono modelli fisici perfetti sono soggetti ai gusti personali, è altrettanto certo che nell’era dei social media, l’uso dei filtri nelle foto che restituisce immagini di perfezione, ha influito negativamente sulla percezione di bellezza, riconducendo impropriamente a questo termine il significato di semplice esteriorità e alterando il valore intrinseco che è: unicità, autenticità e imperfezione.

Soffermando l’attenzione su quello che per la collettività rappresenta un bel viso e un bel corpo, si può constatare che la vita di una donna bella e capace è più difficile rispetto le altre. Sul piano relazionale affettivo per esempio, molte donne attraenti e intelligenti sono single, perché? Forse perché essere avvenenti e avere una mente pensante vuol dire rompere gli schemi creando una rottura tra gli anelli della catena sociale che vive di omologazioni e considera “normali” solo alcuni stereotipi. L’anello che spezza l’ingranaggio perciò, fa inceppare il sistema, generando incognite e si sa, la gente ha paura di ciò che non comprende. È più facile fidarsi dell’effetto alone fermandosi all’apparenza anziché impiegare il tempo a scartare l’involucro concentrandosi sul contenuto. Il punto è che seguire le proprie ambizioni e i bisogni, certamente rafforza l’autostima. Chi crede in se stesso non si accontenta di una relazione con qualcuno che non aderisce perfettamente a tutte le curve del suo essere, sceglie chi è funzionale alla propria evoluzione prediligendo i rapporti sani.  Una donna che sceglie, ha fatto i conti con se stessa, si è opposta alle apparenze che confinano l’avvenenza sul palcoscenico e separano l’anima dal corpo. Ha fatto i conti con gli anni che passano, con la solitudine che ha imparato ad ascoltare e amare.

Una donna che sceglie, sceglie prima di tutto di essere felice a prescindere da tutti e tutto.

Namasté

Franca Spagnolo

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