L’occasione è dietro l’angolo per Gianni Barbanera, mercante anche a Cash or Trash
Lo abbiamo conosciuto sullo schermo, al canale Nove, durante la trasmissione Cash or Trash, che rende molto italiano un format inglese e propone vere e proprie aste, il gusto dell’affare e il valore delle storie che gli oggetti raccontano: è Gianni Barbanera, mercante appassionato che ha un buon rapporto con il pubblico ed è spesso sulla cresta dell’onda, tra Parma Fiera e Antiquariando Milano. Ha occhio per l’affare ed è alla ricerca delle versioni giganti degli oggetti. Il programma televisivo al momento è in onda con il conduttore Paolo Conticini, il valutatore Alessandro Rosa e i cinque mercanti Roberta Tagliavini, Ada Egidio, Stefano D’Onghia, Giano Del Bufalo, Federico Bellucci. Ma noi abbiamo raggiunto e intervistato Gianni Barbanera, che conosce i suoi fan uno per uno. Queste sono le sue parole.
Quando hai incominciato la tua attività di mercante e perché?
“Ho cominciato un po’ per caso. Era il tempo del servizio civile, un anno da dedicare allo Stato in cui però, ero totalmente squattrinato. Così iniziai a dare una mano al papà della fidanzata di allora, che faceva i mercatini dell’antiquariato, e più lo aiutavo e più mi addentravo e scoprivo un mondo infinito e fantastico, finché non mi si pararono davanti delle occasioni che fecero sì che mi ci trovassi dentro irrimediabilmente”.
Puoi raccontare qualche aneddoto che riguardi il dietro le quinte di Cash or Trash? Magari qualche episodio che abbia poi avuto il suo ulteriore svolgimento sotto gli occhi di tutti?
“Il primo giorno che mi trovai negli studi di registrazione, il primo in assoluto, Stefano mi fece uno scherzo che coinvolse tutta la troupe e me ne addossò la responsabilità… Pensavo che mi avrebbero cacciato ancor prima di iniziare. Curiosi? Consultate gli archivi di Cash or Trash…”
Una pietra preziosa, d’improvviso…
C’è un affare in particolare che ti è rimasto impresso?
“Un giorno fui portato in una casa per acquistare dei mobili. Non trovai nulla di mio interesse, ma fui attratto da una statuina in ceramica. La volli comprare a tutti i costi e la portai via, per poi scoprire che era una ceramica di Nonni per Melandri e Focaccia. RARISSIMA.
Finii su un giornale, per il ritrovamento”.
Quando la storia supera l’oggetto
Il valore degli oggetti è nelle storie che raccontano. Puoi farci un esempio?
“Le storie che raccontano gli oggetti sono un valore aggiunto. A volte solo questo, a volte il valore dell’oggetto sta solo nella storia che racconta. Immagina delle mostrine militari comuni. Se non raccontano nulla non hanno valore, ma se sono appartenute al tale eroe di guerra che si distinse per le sue azioni e per il suo valore, ecco che la storia supera l’oggetto”.
Che aumentino i collezionisti!
Che cosa ti aspetti dal futuro?
“Per il futuro mi aspetto solo che le cose possano continuare, che accresca l’interesse verso l’argomento e aumentino i collezionisti…” Perché il bello della vita è nel fatto che continua.
